giovedì 21 agosto 2014

THREE LIGHT NOISE, Eon (2011)


Esordio assoluto per questa nuovissima band a cui bastano i circa 30 minuti di cui è composto l’album per convincere e auspicare loro la possibilità di trovare uno sbocco e un seguito adeguato alla qualità del prodotto. Chiaro che ci si aspetta un vero debutto più sostanzioso ma i pochi brani che costituiscono Eon appaiono più che discreti e lasciano presagire degli sviluppi interessanti. Giovani sì ma non sprovveduti mi verrebbe da dire visto che la band è guidata dai fratelli Fragola, Claudio alla voce e alla chitarra e Walter che i più attenti ricorderanno all’opera come bassista del progetto N.Y.X. nel buonissimo Down in the Shadows. Completano il quadro in maniera valida Aldo Borello alle tastiere e Andrea Carbone alla batteria. La componente elettronica si manifesta da subito nell’introduzione che sfocia nello strumentale Ins. Through mental, un viaggio nella psichedelia progressiva di matrice hard che termina con un finale free distruttivo e coraggioso. Si respira l’aria di alternative prog che rimanda non solo ai N.Y.X. ma anche ai Colster, nonché a quel creatore di suoni che risponde al nome di Trent Reznor. Gli animi si placano con Destiny in cui compare la voce di Claudio Fragola che ben si amalgama al tappeto sonoro creato dal gruppo, qui più vicino ai Porcupine Tree e ad un progressive moderno e ricercato. Si prosegue con 2 brani gradevoli ma meno riusciti, Reflection n.5 e Fool. La prima è una breve ballata alquanto malinconica in cui è possibile trovare qualche traccia dei Van Der Graaf Generator ma che mostra come la band dia il meglio di sé in composizioni più articolate e aggressive. La seconda invece si lascia preferire soprattutto nella parte centrale strumentale, anche se rimane un senso di incompiuto, come se questi due pezzi possano trovare in futuro uno sbocco meglio riuscito. La base c’è d’altronde…  Molto meglio Vision, delicata e suggestiva in cui è la psichedelia a comandare e dove i suoni si fanno oscuri ma suadenti per merito di un ottima prova di Borello alle tastiere e di Claudio che sprigiona un elettrizzante solo di chitarra nel finale. Ma i TLN lasciano il meglio per il finale con la conclusiva Night, 8 minuti frenetici, ricchi di pathos, degni dei Tool di Lateralus in cui i quattro mostrano di essere capaci di scrivere in maniera compatta e complessa, infarcendo il brano di soli e orchestrazioni molto convincenti. I Three Light Noise con questo breve disco mostrano di avere le carte in regola per interessare un pubblico più ampio, anche se è bene dirlo, la loro proposta non è certamente tra le più semplici. Un disco davvero pieno di idee che in alcuni momenti andrebbero meglio focalizzate per raggiungere quella continuità che sono certo la band può maturare, viste le qualità di cui sono in possesso. In attesa di un lavoro più ricco per chi ne volesse sapere di più consiglio di visitare la pagina soundcloud del gruppo in cui è possibile ascoltare per intero Eon. (Luigi Cattaneo)

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