sabato 20 agosto 2016

MED IN ITALI, Si scrive Med in Itali (2016)


Secondo lavoro discografico per i Med in Itali, formazione di Torino che nel 2012 aveva stupito con l’esordio Coltivare piante grasse. Si scrive Med in Itali nasce dopo ben due anni di gestione, periodo che ha portato la band a costruire con il consueto sound acustico un come back variegato e arricchito da una sezione fiati (Nicolò Bottasso alla tromba, al filicorno e anche al violino, Riccardo Sala al sax, Elia Zortea al trombone e Ariel Verosto al flauto e pure alle tastiere) mirabilmente arrangiata dalla brava Carolina Bubbico e da Bottasso stesso. Completano la line up l’estroso Niccolò Maffei (chitarra e voce) e il trio ritmico formato da Matteo Bessone (batteria), Dario Scopesi (basso e contrabbasso) ed Elena Pyera Frezet (percussioni). Si scrive Med in Itali, al di là di qualche calo strutturale, conferma la bontà del progetto e le indubbie doti compositive dell’ensemble, una ricerca che unisce musicalità e tempi dispari, miscelando discretamente jazz, ritmi latini e canzone d’autore. Anche le tematiche sobbalzano da toni scherzosi (la trascinante Cumal’è, perfetta per aprire il disco) a quelli più cinici se non disillusi nei confronti del sistema Italia (Med in Itali), con Maffei vero mattatore da questo punto di vista (con alcune perle come Eroi o Sola, due ballate molto coinvolgenti). Buoni anche gli spunti ironici di Difetto Congenito, la malinconia di Maledetta primavera e la nostalgica La nonna. L’album è scorrevole e piuttosto piacevole, probabilmente più immediato del primo ma comunque curioso e molto curato, una sintesi di influenze che può colpire tranquillamente sia chi ama band duttili e trasversali come Il Magnetofono, gli Avion Travel e i Marta sui Tubi. L’idea di base rimane sempre quella di contaminare e di instillare nella propria musica stili differenti, un percorso iniziato nel 2007 e che prosegue con innato spirito anche nel presente. (Luigi Cattaneo)

Cumal'è (Video)

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