martedì 13 giugno 2017

ANCIENT VEIL, I am changing (2017)


Fresco di pubblicazione per la sempre attenta Lizard Records, I am changing è il nuovo e inaspettato album targato Ancient Veil, un gruppo spesso citato come spin-off degli Eris Pluvia, band fondata nel lontano 1985 da Alessandro Serri ed Edmondo Romano (Rings of earthly light del 1991 viene ancora considerato uno dei capisaldi del new prog italiano). Questo ottimo come back, ricco di folk e prog, riprende il discorso lasciato in sospeso prematuramente con il primo omonimo lavoro del 1995, mostrando come i liguri non abbiano perso smalto, con composizioni strumentali raffinate e testi evocativi perfettamente calati in una realtà narrata da un uso predominante di fiati e tastiere. Serri (voce, chitarra, basso, flauto, oboe, hammond e moog) e Romano (sax, clarinetto e flauto low whistle) sono però accompagnati dall’importante presenza di Fabio Serri (piano, moog e hammond), oltre che da una nutrita serie di ospiti (13 per l’esattezza) davvero notevoli. Le atmosfere sono intatte rispetto al passato, quando band come Ezra Winston, Fancyfluid o Foglie di Vetro destavano interesse negli appassionati di progressive orfani dei suoni settantiani e negli undici pezzi che compongono il platter è facile ritrovare quelle classiche visioni romantiche che tanto hanno segnato il periodo. Bright autumn dawn è l’alba strumentale, un crescendo emozionale di grande raffinatezza, seguita dall’intensa e drammatica If I only knew, capace davvero di riportarci indietro nel tempo. You will see me (intro) anticipa in maniera delicata la title track, un brano molto sentito sul tema del cambiamento, mentre Only when they’re broken vede la presenza di Mauro Montobbio (chitarra classica) dei Narrow Pass, sempre molto bravo e comunicativo. You will se me è un altro momento particolarmente soffuso, prima della piacevole Fading light e di The fly, pezzo esaltante e sapientemente articolato. Chime of the time riemerge dal primo demo degli Eris Pluvia targato 1990, You will se me (finale) allaccia i fili con le due meravigliose parti antecedenti e A mountain of dust chiude splendidamente un ritorno elegante e soave. (Luigi Cattaneo)
 
You will see me (Video)
 
 
 

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