venerdì 22 settembre 2017

OZORA, Perpendicolari (2017)


Novità assoluta in casa Rockshot Records, label sempre attenta nel proporre band esordienti di qualità, che con il debut degli Ozora (Sydney Silotto alla voce, Paolo Marreddu alla chitarra, Luca Imerito al basso e Danilo Saccotelli alla batteria) ha dato spazio ad un ensemble che potrebbe avere mercato anche tra chi non mastica del tutto certe sonorità. Difatti i piemontesi propongono un alternative rock che non disdegna incursioni nel metal e nel grunge, sempre tenendo ben presente l’aspetto melodico, elemento fondamentale che trova espressione anche nei frangenti più tirati. Perpendicolari è quindi un disco che vive di contrasti (assimilabile in parte anche ai percorsi di ensemble come Marlene Kuntz o Afterhours), capace di risultare diretto pur nel suo essere strutturato, con il tris iniziale foriero delle caratteristiche costituenti tale sound. Idiometria è un bel biglietto da visita e mostra un gruppo già rodato pur avendo solo due anni di vita, un crossover in cui i riff potenti di Marreddu sostengono l’ottimo Silotto (L’inferno di Orfeo) e incontrano il groove folgorante costruito da Imerito (Victim of illusion) e Saccotelli (The Oneira). La seguente title track è ancora più conturbante, con un chorus volutamente ammaliante, l’esatto contrario di A terra, un pezzo potentissimo e di grande impatto heavy. Il profeta conferma la capacità del quartetto di concentrarsi su un songwriting improntato sul dualismo tra aspetti eterogenei, Orlando si contorna invece di venature progressive mentre La tua piccola tragedia vede la partecipazione di Livio Magnini dei Bluvertigo, brani vicini per canoni estetici anche agli A Perfect Circle e ai nostrani Le maschere di Clara. Meno riuscito l’omaggio di Volta la carta di Fabrizio De Andrè ma d’altronde coverizzare tali classici è opera alquanto complessa e ho apprezzato comunque lo sforzo e l’aver fatto emergere come il grande cantautorato di casa nostra abbia influenzato certe scelte stilistiche, non solo a livello testuale. Risultano vigorose anche le successive La coda e L’avevi detto tu, pezzi piacevoli ma non così sorprendenti come i precedenti. Buonissimo invece il finale di amOre, una ballata malinconica che si discosta ovviamente dal resto delle composizioni e non fa altro che dimostrare la capacità della band di avere uno spettro sonoro ampio e interessante. Perpendicolari è un platter rifinito, suonato e prodotto ottimamente e soprattutto potrebbe incuriosire un pubblico variegato, aspetto da non sottovalutare in un mercato odierno sempre più saturo di uscite che spesso purtroppo finiscono per essere capite e apprezzate solo da una ristretta cerchia di appassionati cultori. (Luigi Cattaneo)
 
Perpendicolari (Official Video)
 

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