martedì 3 novembre 2020

DANIELE SOLLO, Order and Disorder (2020)

 

Il titolo dell'album mette in evidenza il concetto di ordine e disordine, temi cari a diverse scuole filosofiche e alle teorie di Wilhelm Reich. L’ordine e il disordine sono profondamente legati, inoltre caratterizzano la composizione dell’album: elementi diversissimi fra loro – “caotici” – che generano un qualcosa di armonico, omogeneo, e viceversa. Così Daniele Sollo presenta Order and Disorder, esordio solista del bassista napoletano ma corale, visti i tanti ospiti presenti lungo le sei tracce che lo compongono, figlie delle sue esperienze con Hostsonaten, VisionAir e Stefano Agnini. L’iniziale 11-IX-1683 ha una matrice hard prog a cui partecipano Marco Dogliotti (cantante che abbiamo avuto modo di conoscere negli Hostsonaten), il bravissimo Domenico Cataldo alla chitarra, Samuele Dotti dei Mogador alle tastiere e Maurizio Berti alla batteria, una formazione notevole che apre davvero ottimamente il lavoro. Nella strumentale Turn left Sollo ci delizia con fraseggi ragguardevoli, sostenuto dalle tastiere e dalle sagge programmazioni di Jason Rubenstein dei The Hypersonic Factor (ma ha alle spalle anche una lunga carriera solista), mentre A journey, con i suoi 11 minuti, mostra tutto il lato progressive del progetto, complici anche le prove di Alessandro Corvaglia (voce di La Maschera di Cera), Stefano Agnini (tastierista dei La Coscienza di Zeno) e Valerio Lucantoni (batterista dei The Wormhole Experience). In my arms è il brano più curioso del disco, con Sollo che si muove elegante sull’arrangiamento d’archi creato da Luca Scherani (La Coscienza di Zeno, Hostsonaten, Periplo, Trama), oltre che sullo spoken di Fabio Zuffanti. Anytime anyplace è un altro momento molto strutturato, ma Daniele è bravissimo nel costruire partiture complesse eppure profondamente melodiche, aiutato dalle sapienti tastiere di Scherani e dall’interpretazione sentita di Corvaglia. La conclusiva Pavane in F# Minor mostra tutto il talento di Sollo, che si destreggia tra il suo basso e le tastiere, validissimo finale di un album suggestivo e profondo. (Luigi Cattaneo)

Album Teaser



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