giovedì 13 marzo 2025

GERARDO DEL MONTE, Step by Step Live in Studio (2024)

 

Ottimo resoconto live per Gerardo Del Monte, dotato pianista qui accompagnato da Giuseppe Di Pasqua al basso e Sergio Mazzini alla batteria. Step by Step Live in Studio, edito da Filibusta, è un ponte tra passato e futuro del musicista, tra brani noti e altri del tutto inediti, tra jazz, classica e piccole spinte jazz rock. La presenza in studio del pubblico conferisce maggior calore ad un album che mette in mostra la versatilità del trio, che pesca da Garbata casualità del Thieves and Poets Project del pianista, da un lavoro in solitaria di Del Monte del 2023 (con alcuni brani riscritti per il gruppo) e propone anche composizioni per un disco che verrà pubblicato nel 2026. È un piacere quindi riscoprire in questa versione brani come Change e For you, oltre che ascoltare Another turn e Trickete Trackete, novità di spessore di un’artista pieno di gradevoli intuizioni, che con questo live mette il sigillo su una prima parte di produzione già ampiamente significativa. (Luigi Cattaneo)

Another turn (Video)



martedì 11 marzo 2025

LUCA & THE TAUTOLOGISTS, Poetry in the mean-time (2025)

 


Dopo aver parlato da queste pagine, qualche settimana fa, dell’ep Suddenly last summer The complete Nitön Lab Session, oggi ci soffermiamo sul secondo full di Luca & The Tautologists, Poetry in the mean-time, uscito a gennaio 2025. Luca Crippa (voce, chitarre), si muove con sicurezza coadiuvato da Paolo Roscio (basso) e Deneb Bucella (batteria), all’interno di un contesto che oscilla tra alternative folk, cantautorato americano e rock, suonato con spirito e grande conoscenza, aspetti già emersi, a dire il vero, nelle precedenti release. Ci si trova così coinvolti in vibranti sezioni elettriche e corpose ballate, espresse con gusto e passione da musicisti navigati ed esperti, che sanno come tessere trame sia delicate che robuste, come nel caso di Tall buildings shapes, Our magic wand o Costa brava. L’intero disco, ispirato da una foto d’epoca su un incidente durante le riprese del film The creature of the black lagoon, è un susseguirsi di brani godibili, intrisi di amore e passione per suoni che sanno coniugare passato e presente, tradizione e attualità, fondendo umori e pulsioni in un crossover affascinante e senza tempo. (Luigi Cattaneo)


martedì 4 marzo 2025

SEMIRAMIS, La fine non esiste (2024)

 

Ritornano in pista i Semiramis, storico gruppo del progressive rock italiano, che nel 1973 diede alle stampe Dedicato a Frazz, disco divenuto nel tempo vero e proprio culto della scena nazionale (e non solo), anche per la presenza di Michele Zarrillo, che successivamente avrà una fortunata carriera da solista. Paolo Faenza, batterista storico della formazione, già nel 2013 riforma la band, ma ci vogliono dieci anni per trovare la line up definitiva (oltre a Faenza abbiamo Ivo Mileto al basso, Emanuele Barco alla chitarra elettrica, Marco Palma alla chitarra acustica, Giovanni Barco alla voce e Daniele Sorrenti alle tastiere) e arrivare a incidere La fine non esiste, edito da BTF. Un nuovo capitolo fortemente in linea con il rock dei ’70, tra arrangiamenti ricchi e curati al dettaglio, strutture intricate ma piene di vivaci melodie e frangenti strumentali di notevole caratura, aspetti che colorano il progressive dei romani, imbevuto anche di hard e jazz, elementi che allargano i confini in cui si muove il sestetto. Un sound ad ampio respiro, che guarda giustamente al passato ma non ne rimane imprigionato, basti ascoltare le trame di In quel secondo regno (in cui troviamo la voce narrante di Giampiero Artegiani, chitarrista e tastierista della prima formazione, che ha curato anche il testo), Cacciatore di ansie o Tenda rossa. Vediamo ora se Faenza riuscirà a dare continuità al progetto o se La fine non esiste rappresenta la conclusione di un percorso iniziato più di 50 anni fa. (Luigi Cattaneo)

In quel secondo regno (Video)



domenica 2 marzo 2025

Valentina Scheldhofen Ciardelli-Anaïs Drago-Riccardo Angelo Strano, Shake your duty (2024)

 

Ispirato dall’arte irriverente di Frank Zappa, il trio formato da Valentina Scheldhofen Ciardelli (contrabbasso, voce), Anaïs Drago (violino, voce) e Riccardo Angelo Strano (voce) ha dato vita con Shake your duty (dedicato proprio al genio di Baltimora) ad un disco personale e provocatorio. Tra pezzi del musicista americano, composizioni originali e brani di musica classica, si sviluppa un album che si allontana con forza dal mondo accademico per presentare una propria visione dell’arte, che tende al superamento di certi confini imposti, tanto da poter incuriosire sicuramente gli aficionados di Zappa ma anche coloro che non disdegnano le aperture R.I.O. di un certo progressive. La partenza affidata a Ammore, brutto figlio de pottana di Alessandro Scarlatti (tra i più importanti compositori italiani tra il ‘600 e il ‘700), mostra il piglio cameristico del trio, Sofa N.2 di Zappa ha invece un’atmosfera vicina ai Lieder di Schubert, mentre la Ciardelli, con il suo arrangiamento, omaggia in Sinfonia for cello and continuo in F major il quarto movimento della sonata in Fa maggiore per violoncello e continuo di Pergolesi. Difficile lectu è un canone satirico di Mozart, Zappa torna in Planet of the baritone woman, dove splende il versatile lavoro del controtenore Strano, prima della conclusiva Pox on you for a fop, corale a 3 voci a cappella di Henry Purcell (compositore inglese di fine ‘600), finale che conferma il tono dissacrante di tutta l’opera. (Luigi Cattaneo)

Sofa N.2 (Video)



giovedì 27 febbraio 2025

HABITAT, Hans, la niña y el principe (2021)

 


Pubblicato nel 2021, Hans, la niña y el principe è un tributo al progressive rock italiano fatto da Aldo Pinelli (che già aveva in parte tributato la nostra penisola in Suite italiana del 2013, uscito a suo nome) e dai suoi Habitat, storico gruppo argentino nato nel 1978. Pinelli (voce, basso, tastiere, chitarra, elettronica) per l’occasione si muove quasi in solitaria, chiamando a sé alcuni musicisti (tra cui anche membri della formazione originale) che hanno partecipato all’interno dei brani proposti, tra cui spiccano No me perturbes del Banco del Mutuo Soccorso, La carrozza di Hans della P.F.M. e Principe di un dia dei Celeste, cantate in spagnolo e con qualche rifinitura tipica della tradizione latino-americana, che nei ’70 ha dato vita ad album e band leggendarie. Un atto d’amore che termina con la lunga Por obra del sol, valido inedito dei sudamericani e per ora ultima testimonianza degli Habitat. (Luigi Cattaneo)


mercoledì 26 febbraio 2025

FAR VIBES, Time's Up (2024)

 

Esordio distribuito da Andromeda Relix per i Far Vibes, progetto di Maurizio Cucchiarini (voce, chitarra, basso, tastiere) e Fabio Marra (batteria), già insieme nei Run After To, piccola leggenda dell’heavy nostrano degli anni ’80. L’album, nato a distanza durante il lockdown per l’emergenza Covid (uno a Pesaro, l’altro a Milano), è un brillante concept strutturato in nove capitoli, a cui hanno preso parte in alcune tracce Steve Mars (basso) e Marco Terenzi (chitarra acustica), che, partendo dall’ultima cena di Gesù, ci accompagna sino alla resurrezione, ultimo atto del disco. Il racconto si snoda attraverso strutture che guardano al progressive, forgiato con un’attitudine metal insita nei protagonisti del gruppo, aspetti che ritroviamo in brani davvero ottimi come Way of the cross, Death o Flagellation. Bel ritorno per la coppia Cucchiarini – Marra, che in parte riprende l’anima Run After To per calarla in un contesto attuale, e un plauso va anche a Gianni Della Cioppa, che con la sua etichetta continua a dare spazio a tante realtà dell’italico underground. (Luigi Cattaneo)

Album Teaser



domenica 23 febbraio 2025

MATTEO PAGGI, Words (2024)

 

Il jazz italiano, spesso foriero di sorprese e novità, rappresentato non solo dai decani della scena, ma anche da produzioni meno conosciute ai più, è attivissimo serbatoio di talenti dalla grande personalità. È il caso del trombonista Matteo Paggi e del suo Words, un lavoro audace, nato dalla collaborazione con Lara Perillo (flauto), Irene Piazza (violino), Anja Gottberg (contrabbasso) e Anton Sconosciuto (batteria). Un interplay cercato tra le pieghe di un album miscellanea di soluzioni, come viene ampiamente dimostrato nella parte centrale dell’opera (Dreaming of Fossaverde/Speaking of Fossaverde/Fossaverde), in cui la free form detta l’andatura di trame spigolose, libere, multiformi. Stati espressivi che si susseguono seguendo un principio di astrazione che è traino di un disco dall’andatura filmica, in cui i coinvolti cercano il loro spazio d’azione seguendo le indicazioni di Paggi, guida di un progetto nato in Olanda, dove il quintetto ha registrato Words in una session giornaliera nel maggio del 2022. Completano il ricco quadro La gente in discoteca nel futuro, che introduce alla visione di Paggi, Morire con la sabbia tra le dita, in cui troviamo l’ottima Mona Creisson al violino, e la lunga e sperimentale Mountain, che in 14 minuti definisce tutte le caratteristiche dell’arte del trombonista. (Luigi Cattaneo)

Morire con la sabbia tra le dita (Video)



sabato 22 febbraio 2025

MAGAZE, 45 Byte (2024)

 

Esordio per i Magaze (Luca Di Piramo chitarra, voce, Daniele Martore chitarra, voce, Marco Rusignuolo basso, Elias Giannelli batteria), che con 45 Byte, pubblicato da Grandine Records, fanno il loro debutto raccontando, senza paura, realtà crude e attuali, come l’invadenza della tecnologia, l’apatia e l’isolamento che colpisce l’uomo contemporaneo. Il quartetto, in mezz’ora circa, sprigiona un’energia sì viscerale ma anche controllata da un songwriting attento alle sfumature, tra noise e post punk, tra bordate grevi e parti più atmosferiche e cupe. L’aver inserito in un contesto piuttosto oscuro e pesante frangenti maggiormente riflessivi risulta scelta oculata, perché quegli stessi passaggi finiscono per risaltare il lato più serrato della proposta, in un connubio di intenzioni che anima un primo passo decisamente interessante. La produzione affidata a Giulio Ragno Favero è la classica ciliegina sulla torta. (Luigi Cattaneo)

Danny (Video)



mercoledì 19 febbraio 2025

CANTINA SOCIALE, Astraforismi (2024)

 

Ci eravamo già occupati del precedente e ottimo Caosfera, ed è un piacere ritrovare così in forma i Cantina Sociale, band attiva da quasi 20 anni che con Astraforismi arriva alla quarta pubblicazione. Ci troviamo di nuovo dinnanzi ad un lavoro strumentale, perfettamente suonato da Rosalba Gentile (piano, tastiere), Elio Sesia (chitarra), Marina Gentile (chitarra), Filippo Piccinetti (basso) e Massimiliano Monteleone (batteria), musicisti esperti coadiuvati da Beppe Crovella degli Arti e Mestieri alla direzione artistica. Gli otto brani presenti mostrano l’arte variopinta del quintetto, che si muove con eleganza e sicurezza massima all’interno di un lavoro dove ogni brano viene rappresentato nel booklet da un breve aforisma astratto creato da Antonio Catalano. Cura per il songwriting e libertà compositiva trovano spazio in un album immaginifico e carico di suggestioni, che evoca sì il periodo d’oro di P.F.M. e Goblin ma mantiene l’innato spirito di ricerca di una propria riconoscibilità. (Luigi Cattaneo)

Album Promo



sabato 15 febbraio 2025

STORMWOLF, Voyager (2024)

 

Assenti dal 2018, anno dell’esordio Howling wrath, i liguri Stormwolf si riaffacciano sulla scena hard & heavy nazionale con un doppio album dall’elegante digipack e con una formazione rinnovata che prevede oltre al leader Francesco Natale (chitarra), le new entry Irene Manca (voce) e Davide Scatassi (basso), oltre che Dave Passarelli (chitarra) e Tiziana Cotella (batteria), entrambi già presenti nel debutto. Il tempo passato ha affinato la scrittura della band (soprattutto di Natale, autore quasi unico dei brani), che risulta anche più coesa, con trame sempre legate al classico heavy metal di Warlock e Loudness ma con punte prog niente affatto disprezzabili e un generale interplay tra le parti maggiormente fluido e, di conseguenza, coinvolgente. Band quindi più matura rispetto al primo album, complice anche una produzione migliorata, basti ascoltare pezzi come Lepanto, 7th October 1571, Dark shadows o Fury – Let’s go Brandon, per accorgersi del balzo compositivo effettuato. Completa Voyager un secondo disco di cover, una mezz’ora che diviene tributo a band come Iron Maiden, Accept e Rose Tatoo, influenze omaggiate con gusto dal quintetto. (Luigi Cattaneo)

Dark shadows (Video)



venerdì 14 febbraio 2025

TACET, TACET, TACET, Fickle (2025)

 


Mi ero occupato del primo lavoro del progetto Tacet Tacet Tacet di Francesco Zedde una decina di anni fa, proprio dalle pagine del blog, ed è un piacere ritrovarlo ora con Fickle (in mezzo due ep, un full, collaborazioni con artisti come Mark Stewart del Pop Group e Lili Refrain ma anche esibizioni live a nome Tonto e Lampredonto, altre due interessanti creature del marchigiano). Drone, ambient, elettronica e suoni concreti alimentano passaggi di grande pathos, nati dalla sapiente manipolazione fatta da Zedde di materiale prevalentemente strumentale, lavorati e trasformati con creatività e spirito innovativo. Nel disco ritroviamo quindi non solo lo sperimentalismo di John Cage ma anche le atmosfere care a Òlafur Arnalds, lo spettro del Ben Frost più malinconico e l’eco delle prime produzioni targate Mùm, aspetti che emergono in Dissimulation, inquietante e oscura, Pertinence, tra beat elettronici e suoni di chitarra processati, e Welter, maggiormente rilassata e serena. Non sono affatto da meno Gamble, con le sue ritmiche compatte, Unfocus, ammaliante nel suo teso crescendo, e la conclusiva Recurrence, lunga traccia davvero suggestiva e ipnotica, perfetto epitaffio di un album che troverà più di un estimatore tra gli amanti dell’elettronica. (Luigi Cattaneo)

mercoledì 5 febbraio 2025

ODESSA, Stazione Getsemani XXV (2024)

 


Inaspettato ritorno sul mercato per gli Odessa, sorprendente per la scelta di lavorare sullo storico esordio del 1999 (uscito per Mellow Records e ormai da tempo esaurito), qui riproposto in una veste inedita e decisamente efficace. La band si è quindi confrontata con un piccolo classico del progressive italiano anni ’90, forti di una maggiore maturità, che li ha portati a ricreare l’opera con nuovi suoni e fresche intuizioni. È tutto questo difatti Stazione Getsemani XXV, uscito nel 2024 per Lizard Records, un album che rispetta la versione originale, giustamente, ma che qui si carica di vitale dinamicità, in un collegamento tra epoche mai semplice da attuare. Lorenzo Giovagnoli, anima della band, confeziona una grande prestazione alle tastiere e alla voce, tecnicamente ineccepibile ma anche misurato e caldo laddove ce ne sia bisogno, così come meritorio è il lavoro di Giulio Vampa, chitarrista che sa essere ora più elegante, ora maggiormente robusto. Non sono da meno Valerio De Angelis al basso e Marco Fabbri alla batteria (noto per la sua militanza nel progetto The Watch), che formano una sezione ritmica corposa e fantasiosa, oltre che Gianluca Milanese al flauto traverso (già membro di un'atra band da riscoprire, gli Aria Palea), un musicista raffinato ed espressivo, che ha impreziosito con i suoi interventi il disco. Ha perfettamente ragione Marina Montobbio, ideatrice di questa riedizione, che nelle note del booklet ricorda come la Bellezza sia immortale, unica cosa che può salvarci anche attraverso l’orrore dei nostri giorni. (Luigi Cattaneo)


lunedì 3 febbraio 2025

CRY BABY, Under cover of night (2024)

 


Particolare lavoro targato Cry Baby, progetto che vede coinvolti Sabrina Meyer (voce, basso), Alberto Popolla (basso, chitarra, clarinetto) e Ferdinando Faraò (batteria), trio che sotto l’egida della Filibusta Records ha pubblicato nel 2024 Under cover of night. L’intricato lavoro ritmico sostiene per tutta la durata dell’album le evoluzioni vocali della Meyer, a tratti davvero fenomenale, un connubio che porta a intersecare visioni psichedeliche con movimenti folk, partiture in odore di R.I.O. che sposano tangenti jazz, il tutto legato insieme da una certa dose di azzardo, che conduce ad un caleidoscopio di suoni mai definitivo. Le eleganti suggestioni di cui è intriso il disco rimandano ad un immaginario brumoso, fosco, in cui l’utilizzo del doppio basso rileva la materia cupa di cui si ciba l’opera, che sa essere sperimentale ma non ripiegata su sé stessa, scevra di canoni stabiliti su cui adagiarsi, quanto più libera da steccati di sorta. La sperimentazione del terzetto non è mai autocelebrativa o criptica, è calata all’interno di brani scritti, dove vi è un messaggio di fondo che arriva all’ascoltatore e sa affascinare, come avviene sin dalle iniziali note di Run, ma non fanno difetto neppure brani come Catholic Architecture (di Robert Wyatt), Black is the color (un traditional della regione dei monti Appalachi) o Winter, ottimi episodi di un esordio intenso e coraggioso. (Luigi Cattaneo)


domenica 2 febbraio 2025

BELEDO, Flotando en el vacio (2024)

 

Splendido ritorno per Beledo (ancora per Moonjune Records), polistrumentista uruguaiano che firma con Flotando en el vacio il suo nono lavoro da solista. Impegnato alla chitarra (elettrica e spagnola), al piano e al violino, Beledo trova in Jorge Pardo (flauto, sax), Carles Benavent (basso) e Asaf Sirkis (batteria) dei partners affidabili e di grande spessore artistico, riuniti attorno a La Casa Murada, studio in cui si stanno svolgendo tante registrazioni dell’etichetta di Leonardo Pavkovic. La musica del sudamericano è intrisa di fusion progressiva e jazz rock, e non fa eccezione questo ultimo album, perfetto per gli amanti di Return to Forever, Soft Machine e Allan Holdsworth. Si sviluppano partendo da queste solide basi le intuizioni di Flotando en el vacio, ad iniziare da Djelem Djelem, un traditional che diviene personale omaggio ai nativi della Yugoslavia e alla musica gitana, così come un tributo ai Siddhartha, band in cui suonava Beledo tra i ’70 e gli ’80, è la sontuosa title track. Rauleando, in cui troviamo le tastiere di Gary Husband, è ispirata ad un maestro del tango, il bandoneonista Raul Jaurena, mentre le percussioni di Ramòn Echegaray colorano Candombesque, altro validissimo episodio dell’opera. Ritroviamo Husband anche nelle ottime De tardecita e Es prohibeix blasfemar, che non fanno altro che confermare la qualità di uno dei migliori dischi del musicista sudamericano. (Luigi Cattaneo)

From within (Video)



giovedì 23 gennaio 2025

NIGHTBLAZE, Nightblaze (2024)

 

Uscito nel 2024, l’omonimo album dei Nightblaze è l’esordio della band formata da Dario Grillo (chitarra, tastiere, già mente dietro il progetto Platens, di cui abbiamo parlato in occasione dell’uscita dell’ottimo Of poetry and silence mastery, e Violet Sun). Con lui in questa nuova avventura troviamo Damiano Libianchi (ex Perfect View) alla voce, Alex Grillo (Platens, Violet Sun, Verdemela) alla batteria e Federica Raschellà (Steel Tyrant, Evil Eyes) al basso. Le coordinate di questo debutto guardano all’AOR più classico, quello degli anni ’80, con qualche trama maggiormente hard rock, un connubio che chiaramente già si conosce, qui declinato con mestiere, professionalità e soprattutto grande cultura, elementi che delineano una scrittura solida e vivace, immortalata in brani senza difetti come Take on me, You’re gone e Sudden blast. Tutto lascia trapelare l’amore per quelle atmosfere ottantiane, dalla scelta dei suoni all’artwork, con l’Atomic Stuff casa promozionale perfetta per trovarsi a proprio agio, come è successo ad altre realtà italiane attuali (Wheels of fire, Room Experience o Night Pleasure Hotel, giusto per citare qualche band da riscoprire in campo AOR). (Luigi Cattaneo)

Tell me (Video)



martedì 21 gennaio 2025

CLAUDIO FASOLI NEXT 4ET, Hasard (2024)

 

Terzo album in poco più di due anni per Claudio Fasoli NEXt 4et, che con Hasard (ancora pubblicato da abeat) conferma lo spirito e la visione di cui sono intrisi i suoi ultimi ottimi lavori. Il sassofonista veneziano non è però autore lineare e anche stavolta trova il modo di proporre trame fantasiose e creative, coadiuvato da Simone Massaron (chitarra, elettronica), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso) e Stefano Grasso (batteria), bravissimi nello sviluppare con fluidità e intelligenza idee sempre personali. D’altronde avere un punto di vista proprio è caratteristica dell’intera carriera di Fasoli, oltre 50 anni condivisi con musicisti di differente estrazione, ma con il denominatore comune del coraggio. Aspetto che gioca un ruolo chiave pure in Hasard, dove anfratti elettroacustici e pulsioni jazz rock incontrano soluzioni atmosferiche portatrici di spettri inquieti, come la porta socchiusa dell’artwork, una foto di Claudio, che suggerisce, cela, non mostra cosa ci possa essere oltre. Il passato come spinta per nuove contaminazioni, essenziali ed eleganti, un’estetica precisa in cui si muovono silenzi e profonde scosse, un principio di intermittenza gestito all’interno di uno spazio dove ogni cosa ha la propria funzionalità comunicativa. Hasard è l’ennesima dimostrazione di costanza di un Maestro capace sempre di suscitare sentimenti in chi ascolta, oltre che prospettare nuovi capitoli di una ricerca non ancora giunta alla sua conclusione. (Luigi Cattaneo)

Rit (Video)



sabato 18 gennaio 2025

LUCA & THE TAUTOLOGISTS, Suddenly Last Summer The Complete Nitön Lab Session (2024)

 


Curiosa doppia uscita per il progetto Luca & The Tautologists, che, dopo l’esordio Paris Airport ’77 del 2023, pubblica questo Suddenly Last Summer The Complete Nitön Lab Session e Poetry in the Mean-Time (di cui parleremo prossimamente). L’edizione in CD consta di 4 brani e 2 bonus, poco meno di 30 minuti ricchi e corposi, in cui Luca Crippa (voce, chitarra) viene accompagnato da Paolo Roscio (basso) e Deneb Bucella (batteria). È proprio il bassista a suggerire di registrare al Nitön Lab di Varese alcuni brani che sarebbero dovuti finire su un lavoro programmato per il 2025. Da qui nasce l’idea di sviluppare due dischi in differenti studi, con l’ep in questione che si avvale anche delle collaborazioni di Francesca Paduano (voce) e Luca Xelius Martegani (tastiere, elettronica), che ha mixato e masterizzato il prodotto insieme a Enrico Mangione. L’elegante e notturna vena folk di Luca incontra traiettorie alternative, tra Bruce Cockburn e Wilco, aspetti che dipingono brani come Mistery … the greatest, Indian Breeze e At the movies, raffinati ed evocativi. Piccola chicca di una discografia breve ma già molto curata, tre album in poco più di 1 anno e la sensazione di un progetto in decisa crescita. (Luigi Cattaneo)

giovedì 16 gennaio 2025

IFSOUNDS, MMXX (2023)

 

Ottimo ritorno per gli abruzzesi Ifsounds, band di cui abbiamo già parlato in occasione di Reset e An Gorta Mor, e che ritroviamo in grande forma con l’ultimo MMXX, uscito nel 2023 per Melodic Revolution Records. Si tratta di uno dei lavori più ambiziosi del sestetto formato da Lino Giugliano (tastiere), Dario Lastella (chitarra, basso, synth), Lino Mesina (batteria), Italo Miscione (basso), Runal (voce) e Ilaria Carlucci (voce), autori di una settima prova in studio (ma c’è anche un ep, Unusual roots, del 2011) che risulta essere la punta di diamante, insieme al precedente, di una storia iniziata nei ‘90 (seppure l’esordio a nome If, mantenuto anche per il successivo album, è del 2006). In questi anni la band ha toccato diversi generi, ha sì sempre guardato al progressive ma con uno sguardo per nulla nostalgico, seppure la suite iniziale di questo disco è il vero e proprio fiore all’occhiello dell’album, 24 minuti di magia e pathos, in un crescendo di suggestioni e lirismo davvero riuscito, che rimanda sia ad Apeirophobia del 2010, notevole episodio presente sull’omonimo, sia alla lunga title track di An Gorta Mor. L’impegno nella fase di songwriting e le tante idee profuse in MMXX sono il veicolo del pensiero da cui è nata l’opera, ossia il generale senso di smarrimento dell’uomo nell’epoca attuale, narrato attraverso un lavoro corale che risalta i concetti posti, tra prog, psichedelia e rock, una fusione che trova la propria amalgama all’interno di brani sempre più maturi, complessi e raffinati. (Luigi Cattaneo)

MMXX (Video)



mercoledì 8 gennaio 2025

ANÈDONE, Io o il mondo (2024)

 


Ritorno tutt’altro che scontato per il progetto di Francesco Martinello, Io o il mondo, nuovo album targato Anèdone, è infatti un racconto dove si palesano elementi di innovazione rispetto al percorso sin qui intrapreso. Poesia e intuizioni sonore vanno a braccetto e contraddistinguono un lavoro raffinato e di grande impatto emotivo, un concept in tre parti figlio di ricerca e cura del dettaglio, che fanno di quest’opera proposta compiuta e copiosa di suggestioni. I tanti frangenti strumentali suggeriscono gli umori e le sensazioni con cui si è approcciato Francesco verso le trame esposte, sviluppate grazie ad un saggio uso della materia elettronica, atta a disegnare scenari psichedelici e ambient. Il violoncello di Alice Micol Moro e il sax di Max Tarantino creano la giusta atmosfera nella splendida Un uomo alla finestra (divisa in due sezioni), le liriche di Oscillazioni omaggiano il drammaturgo tedesco Heiner Müller, la lunga Memories in August_A dinner risulta affascinante e misteriosa, mentre Afronauta è ispirata alle vicende di Mandla Maseko, aviatore africano morto nel 2019, poco tempo prima di diventare il primo astronauta di colore ad andare nello spazio. Martinello conferma la capacità di donare al suo cantautorato espressioni differenti e variegate, ora più cupe, ora più sospese, ma sempre fortemente malinconiche e vellutate. (Luigi Cattaneo)

martedì 7 gennaio 2025

SKW, Reversal (sinolo 2024)

Reversal è il nuovo singolo degli SKW, un brano che esplora il tormento di chi si sente imprigionato in un mondo di falsità. È il racconto di un’anima in lotta per superare i propri limiti senza tradire i propri valori, animata dal desiderio di migliorarsi. Il pezzo si pone come un inno alla determinazione, alla speranza, e alla volontà di non abbandonare mai i propri sogni, invitando a combattere per realizzarli.

Il videoclip che accompagna Reversal, realizzato in collaborazione con VIVAFX, si tinge di atmosfere horror, amplificando l’intensità e la profondità emotiva del brano, che con le sue sonorità industrial-alternative risulta adatto agli amanti del Reverendo Manson.

Guarda il videoclip di Reversal qui https://www.youtube.com/watch?v=2SIKEXSH8vU&ab_channel=officialskw

Ascolta Reversal qui: Youtube - Spotify - YouTube Music - Apple Music - Deezer - Amazon


Gli SKW sono una delle realtà più longeve e affermate del panorama rock/metal italiano. La band nasce a Milano nel 1989 con il nome Skywalker, per poi adottare l’attuale denominazione nel 1998. La formazione stabile dal 1996 include Marco Laratro (voce), Simone Anaclerio (chitarra), Mirko Voltan (basso) e Giancarlo Piras (batteria). La loro storia è costellata da successi e collaborazioni prestigiose: dal debutto con il demo-tape del 1992 fino alla svolta internazionale con l’album Techno-Logical del 1998, distribuito in tutto il mondo da Adrenaline Records. Il gruppo ha calcato palchi di rilievo, suonando al fianco di artisti del calibro di Soulfly, Amorphis e Jason Newsted dei Metallica. Il sound degli SKW evolve nel tempo, integrando aggressività e melodia, con una costante tensione verso l’innovazione musicale. Ogni album, da Connection (2000) ad Alter Ego (2005) fino a Signs (2014), ha rappresentato un passo avanti nella maturità artistica della band. Nel 2021, dopo anni di tournée internazionali, gli SKW tornano in studio sotto la guida del produttore Frank Andiver. Tra il 2022 e il 2023 pubblicano una serie di singoli di successo, tra cui Mindset, Inside Out con la partecipazione di Alteria, e la cover del classico anni '80 Face to Face, Heart to Heart. Il 2024 segna un momento cruciale per la band con l’uscita dell’album Humans, edito da Sorry Mom/Be Next Music e distribuito da Universal Music. Da questo progetto, che conferma la loro identità potente e versatile, sono stati tratti diversi singoli e videoclip, tra cui il recente Voice Of Fear e l’ultima potente release, Reversal. Con oltre tre decenni di carriera, gli SKW continuano a dimostrare che la loro musica non conosce confini, portando la loro energia e creatività sui palchi di tutto il mondo.

SIGN IN BLOOD, Stoned (singolo 2024)

Stoned,il nuovo brano dei Sign in Blood, esplora con intensità il tema del tradimento e della perdita, dando voce a un narratore intrappolato tra il senso di colpa e il desiderio di redenzione. Il testo riflette una profonda introspezione: l’autore si confronta con il dolore causato a un’altra persona, riconoscendo le proprie colpe e il peso delle proprie azioni.

L’angoscia interiore e la ricerca di significato emergono come temi centrali, dipingendo un percorso di lotta e autoconsapevolezza. Tra rimorso e tormento, il narratore cerca disperatamente il perdono e la liberazione dalla colpa, anelando pace e guarigione.

Con strofe thrash metal e rallentamenti hard'n'heavy nel chorus e nel bridge, Stoned è un viaggio emotivo attraverso il dolore, il rimpianto e il desiderio di rinascita, capace di toccare corde profonde e universali. Una testimonianza potente del conflitto interiore e della speranza di redenzione. 



Ascolta Stoned su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=6s4TTnZZoTM&list=OLAK5uy_nG2bcdBXLzOK9EvYbSbjE4KI-Ob3-APr8&ab_channel=SignInBlood-Topic

Oppure sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/signinblood-stoned

I Sign In Blood, SIB per gli amici, nascono nel 2021 a Roma dalle ceneri dei Nightkill e dalle idee di Marco (chitarra), Cino (basso), Filippo (batteria).

Durante la pandemia entra Max alla voce e iniziano a scrivere e registrare i primi brani. I SIB iniziano ad avere un’identità delineata e uno stile inconfondibile, il loro heavy metal ha forti influenze thrash con sfumature anni 90.

Dopo anni di assestamento con diversi cambi nella line up, trovano la formazione completa con Frappa alla batteria, Quattro al basso e Alex alla chitarra.

All'inizio del 2023 si chiudono al 16th Cellar Studio per registrare il loro primo EP Feed the Monster che vede la luce a settembre 2023 e ad aprile 2024 firmano per la label Sorry Mom!, con cui escono i singoliThrough the deep Night e Stoned.


domenica 29 dicembre 2024

AIRPORTMAN, Ed è subito autunno (2024)

 


Nuovo lavoro targato Airportman, progetto da sempre artefice di un sound a cavallo tra soundtrack, post, psichedelia e ambient, elementi che in parte ritroviamo anche in questo Ed è subito autunno, un album fortemente malinconico e suggestivo, caratteristiche che spesso hanno caratterizzato i dischi della band. La differenza rispetto ad altre uscite è che ci troviamo fondamentalmente dinnanzi ad un’opera concepita da Giovanni Risso e Marco Lamberti con le loro chitarre, un dialogo tra i musicisti volutamente senza sovraincisioni, talvolta scarno, sintetico, ma estremamente spiccio e diretto. L’approccio maggiormente asciutto rispetto a produzioni del passato non è però un’aggravante, quanto l’ennesima manifestazione di come Airportman concepisca l’arte, senza barriere, senza filtri, senza recinti, una dimensione di assoluta libertà comunicativa, sospinta da un’etichetta, la Lizard Records di Loris Furlan, da sempre in prima linea per il nostrano (e non solo) underground. (Luigi Cattaneo)

lunedì 23 dicembre 2024

ANDREA ZACCHIA, HBPM (2024)

 


Primo lavoro solista per l’ex chitarrista dei Bridgend Andrea Zacchia, qui in trio jazz con Angelo Cultreri all’Hammond e Maurizio De Angelis alla batteria. Curioso il titolo del disco, HBPM, acronimo di High Beat Per Minute ma anche tributo all’Hard Bop e a Pat Martino, influenze che emergono nette lungo l’ascolto dell’album, assolutamente gradevole in tutta la sua durata. Non ci sono tracce della band di cui ha fatto parte per diversi anni Zacchia, quindi nessuna trama post rock o progressiva tra le pagine di HBPM, una scelta netta spiegata con cura da Andrea stesso. L’idea dell’album nasce nel 2023, dopo un anno di intensa attività live del mio Hammond Trio, un progetto dedicato principalmente a Montgomery in occasione del centenario della sua nascita. Con Cultreri e De Angelis abbiamo trascorso molto tempo insieme cercando un sound che fosse energico come quello degli organ trio di Montgomery e Martino e i quattro brani inediti del disco sono frutto di quel lavoro di ricerca. Oltre agli inediti contiene quattro brani standard, che rappresentano altrettanti importanti momenti musicali della mia vita che volevo fissare in questo disco come una fotografia. Si sviluppano così omaggi come The days of wine and roses di Henry Mancini e How insensitive di Jobim, ma anche composizioni originali come The ambush, che si muove agile tra swing e bossanova e Giordano’s Blues, classica ma coinvolgente. Send in the clowns di Stephen Sondheim, tratta dal musical A little night music, qui arrangiata per chitarra, è la piacevole chiusura di un esordio ricco di suggestioni. (Luigi Cattaneo)


mercoledì 18 dicembre 2024

BUTTERFLY, Hit (2024)

 


Notevole lavoro in trio quello dei Butterfly (Bruno Marinucci chitarra, Pierpaolo Ranieri basso, Marco Rovinelli batteria), che fondono in Hit jazz rock, psichedelia e post, un crossover intelligente, tenuto insieme dall’utilizzo lieve ma incisivo dell’elettronica. I sette brani presenti nel disco scorrono via e colpiscono per personalità e idee, ma d’altronde ci troviamo dinnanzi a musicisti esperti e dal grande bagaglio tecnico, capaci di gestire le varie influenze senza perdercisi dentro. La forza che emana questa terza uscita strumentale trova in brani come Artemisio o Petricore lo sbocco naturale su cui si muove con grande naturalezza la band, che ha saputo creare uno spartito sì complesso ma fruibile, strutturato ma non ripiegato su sé stesso, quanto più comunicativo e dal brillante piglio. Balzo in avanti e maturazione definitiva per un progetto davvero interessante e curioso. (Luigi Cattaneo)


martedì 17 dicembre 2024

B.I.T. DUO, Puccini, my love (2024)

 


Arriva al terzo disco il B.I.T. duo (Manuela Pasqui al piano e Danielle Di Majo al sax), che con Puccini, my love, si cimenta nella rilettura di alcuni passaggi che hanno segnato la vita del celebre compositore nativo di Lucca. Oltre agli omaggi celebri, il duo ha scritto anche alcuni brani di proprio pugno, rimarcando la vena jazz del progetto, che sposa, con armonia, arie d’opera di Puccini. O mio Babbino caro, Mi chiamano Mimì o In quelle trine morbide sono momenti altamente suggestivi ed eleganti di un album intriso di melodie indimenticabili, in cui le due interpreti si sono cimentate in maniera coraggiosa e brillante. I temi vengono quindi esposti in modo personale ma sempre tenendo in grande considerazione l’arte del Maestro toscano, con diverse elaborazioni che donano una certa consistenza all’insieme proposto. La prospettiva di poter lavorare su altre immortali pagine dei tanti compositori italiani che hanno segnato l’opera mondiale, potrebbe essere la base da cui partire per sviluppare ulteriori tributi alla nostra tradizione classica. (Luigi Cattaneo)




martedì 10 dicembre 2024

SOUTHLANDS, Still play'n (2024)



Interessante ritorno per i Southlands (Dario Saini voce, Riccardo Caldin basso, Michele Romani batteria, Fabrizio Sgorbini chitarra, Roberto Semini chitarra), una band da sempre guidata dalla passione per il rock, il folk e il country di matrice americana, quello di Bruce Springsteen, Bob Dylan, John Mellencamp e Creedence Clearwater Revival. Dall’esordio sono passati ben 15 anni, e il tempo ha portato la band a costruire questo corollario di Americana che risponde al nome di Still play’n, dove non mancano accurati risvolti bluesy e southern, oltre ad una serie di ospiti di grandissimo livello (tra cui Sara Cantatore alla voce, Marco Rovino alla chitarra, Mario Zara alle tastiere, tra i maggiormente presenti nelle varie tracce). Un album evocativo e accattivante, tipico di certa musica Made in USA, maneggiata con grande esperienza da una band che è tornata con un disco davvero di grande fascino. (Luigi Cattaneo) 

On the border (Video)



venerdì 6 dicembre 2024

DIEGO BANCHERO TRIO, Il comunicato stampa di Gathered Lectures from a Lifetime

Primo album de Il Diego Banchero Trio in uscita il prossimo 18 gennaio 2025. Il titolo sarà: “Gathered Lectures from a Lifetime”. 


Il progetto solista di Diego Banchero (musicista noto soprattutto per essere il bassista e compositore della band genovese Il Segno del Comando) giunge finalmente alla prima uscita discografica dopo quasi due anni di regolare attività live. Il disco è stato registrato in presa diretta al Nadir Studio (Genova) nel novembre 2023, ma si è atteso un anno per concludere tutte le fasi di produzione a causa dell’intensa mole di impegni di Diego su altri frangenti artistici. Ora i tempi sono maturi! La track list di quest’opera e caratterizzata da 12 composizioni strumentali. Alcune di esse sono nuovi arrangiamenti di opere già pubblicate nei dischi dei progetti nei quali Diego è stato compositore. Non mancano neppure brani originali scritti appositamente per questo lavoro. Il risultato finale può essere descritto coma una sorta di jazz rock a tinte scure nel quale le sonorità darkeggianti si fondono con influenze derivanti dal funk delle colonne sonore dei film “poliziotteschi” anni ’70. Il titolo di questo lavoro è “Gathered Lectures from a Lifetime” e hanno partecipato Roberto Lucanato alla chitarra e Fernando Cherchi alla batteria (entrambi collaboratori di lunga data di Diego). La produzione è affidata alla Tricephale Independent Production. L’opera verrà stampata in CD nel numero di 200 duecento copie. Per info, preorder o acquisto è possibile scrivere all’indirizzo E-mail diegobanchero@alice.it. 

Il disco verrà presentato nella data di apertura delle Lady Prog Nights che si svolgerà proprio il 18 gennaio 2025 presso L’Angelo Azzurro di Genova.



giovedì 5 dicembre 2024

MARK WINGFIELD, The gathering (2024)

 


Ottimo ritorno per Mark Wingfield, chitarrista che ha trovato nella Moonjune Records l’etichetta ideale per esprimere le sue idee e il suo talento. Registrato insieme a Gary Husband (tastiere, piano e batteria in tre brani), Asaf Sirkis (batteria), Tony Levin e Percy Jones (a dividersi le parti di basso), The gathering è un lavoro che abbina progressive e fusion con grande esperienza, complice anche una delle migliori line up che si possano trovare nei dischi di Wingfield. Le trame strumentali che caratterizzano l’opera hanno diverse sfumature, tutte incentrate su una certa libertà esecutiva, atta a esplorare costruzioni insolite ma brillanti (su tutte The corkscrew tower, The listening trees e The lost room). Le classiche escursioni tra generi degli album di Mark, e più in generale dell’etichetta di Leonardo Pavkovic, trovano in The gathering una visione d’insieme che mostra come ci si possa muovere lungo più binari, risultando credibili e interessanti. (Luigi Cattaneo)


martedì 3 dicembre 2024

Q-BIZM, Corduroy shorts (2020)

 

Bellissima scoperta i Q-Bizm, band che tornava in pista con questo Corduroy shorts nel 2020 (dopo un esordio addirittura del 2004!), e che da allora non ha purtroppo più pubblicato nulla. Le atmosfere evocate da Francesco Corrias (batteria), Etn Hunyady (chitarra), Filippo Gaetani (basso, chitarra, voce), Francesco Longhi (tastiere), Alessandro Riccucci (sax), Stefano Lunardi (violino) e Thomas Murley (voce) rimandano al jazz rock, al funky, al Canterbury sound e al prog settantiano, tra brani ammalianti e trame strumentali ineccepibili. Un lavoro che probabilmente beneficia anche della durata, 35 minuti circa, che rendono l’ascolto ancora più fluido e dinamico, con l’alternanza tra cantato e strumentale che risulta piuttosto azzeccata. Basti ascoltare la funkeggiante 3131, la dinamica Black truck o la coinvolgente Kyodo Shuffle per rendersi conto della qualità dei toscani, bravissimi nel sintetizzare egregiamente e con naturalezza le varie anime dell’eclettico progetto Q-Bizm. (Luigi Cattaneo)

3131 (Video)




domenica 1 dicembre 2024

QUANAH PARKER, Nel castello delle fate (2024)



Tornano a distanza di ben 9 anni i Quanah Parker del tastierista Riccardo Scivales (ma in mezzo c’è stato il succulento DVD+CD A Big Francesco: Live at Festival Rock Progressive 2016-2018, uscito nel 2019), tempo che è servito, a sentire la nuova opera da poco pubblicata, a maturare ulteriormente un sound intriso di suggestioni e visioni. Il progressive sinfonico dei veneti, in giro da inizio anni ’80 nella prima storica formazione, trova in questa terza prova in studio, Nel castello delle fate, l’espressione massima sin qui elaborata, complice anche una line up completata da Meghi Moschino (voce, percussioni), Giovanni Pirrotta (chitarra), dall’ex Elisir D’ambrosia Alessandro Simeoni e da Paolo Ongaro (batteria), tra le migliori avute nel corso della carriera (da segnalare come Special Guest in alcune composizioni anche una figlia di Riccardo, Martina Scivales). Il tastierista, da par suo, è stato bravissimo nel costruire un immaginario fiabesco ma anche onirico ed esoterico, un racconto sviluppato testualmente dalla Moschino da seguire passo dopo passo e che ha l’innata capacità di evocare immagini. Nel castello delle fate è un concept album sul Potere Guaritore della Musica, un potere che è tanto più forte quando ti è donato dalle mani di una Donna. Il suo protagonista è un uomo che si è smarrito e giunge in un misterioso castello abitato da bellissime Dame Fatate. Al suo arrivo, esse fuggono e si disperdono su per lo scalone del castello, per poi invitarlo ognuna nella propria stanza e sedurlo con la loro Bellezza e le loro Arti Magiche. Con ammalianti melodie e la forza del loro Amore, lo guariscono infine dai suoi mali fisici e interiori. Il protagonista è ora un uomo nuovo, che esce dal Castello e si ritrova bambino a camminare tra l’erba alta di un meraviglioso prato luminoso, dove sua madre lo attende e lo prende per mano. Chi conosce la band sa cosa aspettarsi, tra aperture sinfoniche, tempi dispari, strutture elaborate come non mai e una scrittura sempre attenta a stare in bilico tra complessità e immediatezza, aspetti che ritroviamo in brani pieni di grazia come Intrada e voci di fateStanze di luci antiche Strega fatata, Fata stregata, che sanno essere soavi, energici e raffinati. Nel castello delle fate è il disco maggiormente compiuto dei Quanah Parker, un lavoro ricco di pathos e pregno di una simbologia mistica non banale, un’affermazione che meriterebbe una maggiore esposizione, magari quella del palco del 2Days Prog + 1 di Veruno 2025 … (Luigi Cattaneo)

Strega fatata, Fata stregata (Video)

https://www.youtube.com/watch?v=arp9YT6yBbc




venerdì 29 novembre 2024

SILENZIO PROFONDO, Terra Madre (2024)

 

Terzo disco per i Silenzio Profondo, band attiva dal 2006 e di cui abbiamo spesso parlato dalle pagine del portale. Anche questo nuovo lavoro conferma il quintetto (Maurizio Serafini voce, Gianluca Molinari chitarra, Manuel Rizzolo chitarra, Tommaso Bianconi basso, Alessandro Davolio batteria) tra i gruppi di punta dell’heavy nostrano, rigorosamente cantato in italiano e con uno sguardo al progressive metal, una costante che probabilmente negli anni è andata ad accentuarsi, passo dopo passo. È facile quindi incontrare soluzioni in odore di Iron Maiden, Saxon e Strana Officina, seppure la strada intrapresa dai mantovani sia sempre più personale e matura, e conferma arriva dall’attuale Terra madre (ancora distribuito dall’eccellente Andromeda Relix), un album pieno di idee, strutturate adeguatamente e rifinite da un songwriting davvero interessante. Ne sono esempio brani come l’aggressiva Terra 51, la progressiva Quarantena o la classicheggiante Tempesta di meteoriti, tra gli episodi maggiormente suggestivi di un ritorno che mette di nuovo in luce il talento espressivo di una solida realtà dell’italico underground. (Luigi Cattaneo)

Uomo sospeso (Official Video)



martedì 19 novembre 2024

RACHEL GOULD & SAL NISTICO, Anthology Quintet 1984 (1984)

 

Reperto storico per Rachel Gould (voce) e Sal Nistico (sax), accompagnati qui da Frank Stagnitta (piano), Victor Kaihatu (contrabbasso) e Clarence Becton (batteria), un disco che arriva ai giorni nostri grazie all’intraprendenza della Caligola Records, eccellenza italiana quando si parla di jazz. La Gould, in giro dai primi ’70, ma ancora oggi tra le più dotate voci in circolazione quando si parla di jazz, con all’attivo collaborazioni con nomi di spicco (tra cui Chet Baker), dimostra in questa registrazione del 1984 (svoltasi alla Bayerischer Rundfunk, emittente radio di Norimberga) lo stato di grazia in cui versava lei, il suo compagno Sal (scomparso prematuramente nel 1991) e i musicisti che la seguivano, tecnicamente ineccepibili e sospinti da una grazia percepibile sin dalle iniziali Empty room e Why do your children cry?. Le note classiche della seguente Dancing on a Dime ci conducono a metà album, dove incontriamo Birthday blues, lungo brano pregno di pathos e sentimento, prima di This Merry-Go-Round e More of me, due composizioni che oscillano tra malinconia, melodie vellutate e aperture solistiche. Chiusura affidata alla strumentale Vain regret, splendido episodio finale di un album consigliatissimo per chi vuole scoprire o riscoprire due figure importanti ma troppo poco citate del jazz. (Luigi Cattaneo)

Full Album



QUARTET DIMINISHED, Deerand (2024)

 

Con lo sguardo sempre proiettato in territori “altri”, fiera di aver dato voce a gruppi che si muovono con orgoglio lungo traiettorie coraggiose, in quella che è una sorta di missione. Stiamo parlando della Moonjune Records di Leonardo Pavkovic, che questa volta ci conduce in Iran, alla scoperta del Quartet Diminished (Ehsan Sadigh chitarra, Mazyar Younesi piano acustico, Soheil Peghambari clarinetto, sax, Rouzbeh Fadavi batteria). Il progetto, nato nel 2013 grazie alla volontà di Sadigh, arriva al quarto capitolo discografico miscelando jazz rock, R.I.O., prog e avanguardia, un viaggio strumentale dove le molteplici possibilità espressive vengono acuite anche dalla presenza di Tony Levin (basso nell’ipnotica Mirrorside e Chapman Stick in Allegro per il Rè, composizione dal mood persiano) e Markus Reuter (Touch guitar, soundscapes), ospiti di lusso di un lavoro molto corposo. La suite iniziale, Deerand, divisa in 4 parti, basterebbe da sola per promuovere il disco, una lunga traccia di 25 minuti che mostra le varie anime di cui è composta la musica della band, mentre l’ultimo brano da citare è Tehran II, probabilmente il più sperimentale del lavoro. Disco affascinante e particolare, evoluzione del sound sin qui creato dal quartetto, che sa essere sia ostico che comunicativo, in un crescendo di soluzioni ispirate e ricercate. (Luigi Cattaneo)

Deerand Pt. II (Video)



sabato 16 novembre 2024

LA TEMPESTA GENTILE, Ltg (2024)

 

Curioso duo nato nel 2021, La Tempesta Gentile propone una propria visione dello shoegaze, muovendosi con audacia tra effettistica, handpan, basso, batteria, riverberi tipici del genere e un suono saturo ma mai caotico. Gli emiliani mostrano professionalità e consapevolezza, guardando ai primi ’90 senza risultare copia pedissequa del periodo storico, anzi, l’idea di sviluppare la struttura portante attraverso il basso di Luca Canei (anche voce della band), sdoppiandolo letteralmente tramite due ampli (di cui uno per chitarra), risulta interessante sin dalle prime note di questo esordio. Tra le pieghe di LTG troviamo quindi nomi di culto come My Bloody Valentine e Slowdive, declinati attraverso le proprie urgenze, fatte di immagini e suggestioni, tratti grevi e malinconici, sezioni dilatate e passaggi umbratili. La voce di Luca, che rimane sottotraccia per tutto il lavoro, è un altro aspetto della ricerca del duo, che si completa con Giovanni Artioli (batteria, handpan), così come risultano importanti le tematiche trattate, con rimandi all’astronomia di certo non così frequenti in un album. Primo passo decisamente brillante per l’ennesima scoperta di casa Overdub Recordings. (Luigi Cattaneo)

Senza nome (Sole) (Video)



martedì 12 novembre 2024

GEOMETRY OF CHAOS, My philosopher (Singolo 2024)

 Magia, musica e demoni nel nuovo singolo dei Geometry of Chaos My philosopher

Quanto può essere potente la connessione con la musica? Può essere tanto forte da diventare un'ossessione che porta il compositore a rivolgersi a demoni e spiriti collegati alla creazione. Tra questi, Murmur, insegnante di filosofia e musica e demone della Goetia.

Nel video di “My philosopher” i simboli esoterici prendono vita durante i rituali di invocazione, assottigliando il confine tra mondo materiale e mondo spirituale: il demone possiede il protagonista, che viene travolto dalle note come da un fiume in piena.

Non solo un lyric video quindi, ma un racconto in piena regola ad accompagnare il nuovo singolo della band prog metal torinese Geometry of Chaos.

Per “My philosopher” la line up presenta il mastermind Fabio La Manna, autore di musica e testo, alle chitarre e al basso, Marcello Vieira alla voce, Charles Soulz (Maestrick, Imago Mortis) alle tastiere e la new entry Alex Vagnoni (Bologna Violenta, Dor, ex Dark Lunacy) alla batteria.

Mix di Fabio La Manna e Daniel Salcido (Command Space Audio – Chicago), mastering di Alex Vagnoni, video a cura di MVS studio.


Guarda qui il lyric video di “My philosopher” https://www.youtube.com/watch?v=PBcWUVI4ZbI&ab_channel=GeometryofChaos


Geometry of Chaos è un progetto progressive metal di Fabio La Manna, principalmente chitarrista, bassista, tastierista e autore della musica e dei testi.

Il progetto ha preso vita dalla fusione del suo lavoro solista e di ciò che restava della band Alchemy Room nel loro ultimo periodo con Davide Cardella (batteria sui primi due album), insieme a Charles Soulz alle tastiere.

La voce principale dei Geometry of Chaos è Marcello Vieira, a cui su alcuni brani si affianca Ethan Cronin.

Discografia: "Soldiers of the new world order" (2020), "Imaginary Friends" (2023).