venerdì 2 maggio 2014

GIBOX MOBILE, Heavy Gibox (2012)


Da Bergamo arriva questo straordinario trio formato da Davide Gherardi alla chitarra (già membro di Folkstone e Los Pirates), Francesco Lorenzi al basso e Francesco Marzetti alla batteria. I Gibox Mobile, pur nascendo nel 1999, arrivano solo ora al disco d’esordio e questo Heavy Gibox non fa altro che confermare le doti di Gherardi, spesso protagonista ma sempre sorretto da una sezione ritmica robusta e inattaccabile. I tre si riallacciano alla tradizione della fusion, imbevendola di spunti hard e blues sempre ficcanti e collocati nei momenti più opportuni. È un debut fresco e carico di vibrazioni quello dei Gibox Mobile, un disco in cui convive lo spirito di Joe Satriani con quello di Jimi Hendrix, il mood di Richard Bona e l’anima dei Gov't Mule, senza risparmiare dosi di funky che hanno il pregio di donare ancor più groove e dinamismo all’insieme. Niente di rivoluzionario, sia ben inteso, ma sentire gli attacchi di B612 o Requiem for Captain (in cui compare anche Luca Poma alla chitarra) è davvero piacevole e mostra una band dalle strutture solide e articolate. Spazio ai virtuosismi sempre in funzione di un’accentuata riuscita melodica dei pezzi e mai per una mera dimostrazione di tecnica, che ovviamente c’è e anche in abbondanza. Non passano inosservati brani come The Fox and the Snake e Davide’s Search, pieni di splendidi momenti individuali che non inficiano la cura per il dettaglio e l’appeal live che è percepibile per tutta la durata del lavoro. Mi preme citare anche la figura di Mauro Galbiati, autore di interventi raffinati e coerenti con lo sviluppo dell’album. Sua la lap steel nelle conclusive Scopiaz e Jimix (la più hendrixiana del lotto), suo l’e-bow nell’atmosferica Mariposas e nella dirompente Christmas 11. Disco che sono certo farà la felicità di quanti amano la rock fusion di stampo americano e le scorribande strumentali. (Luigi Cattaneo)

Live at Paprika Jazz Club






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