lunedì 11 ottobre 2021

WINE GUARDIAN, Timescape (2021)

 


Passo in avanti per i Wine Guardian, trio che avevamo conosciuto con l’interessante Onirica e che torna ora con il nuovo Timescape, lavoro pubblicato tramite la sempre attenta Logic Ill Logic. Lorenzo Parigi (chitarra e voce), Stefano Capitani (basso) e Davide Sgarbi (batteria) si uniscono inizialmente manifestando un interesse comune per l’heavy classico, background che persiste ma che con il tempo li porta a guardare a nomi storici del prog come Fates Warning, Rush e Dream Theater, influenze che percepiamo anche in questo bel ritorno discografico. La band riesce a condensare nelle sette tracce presenti l’amore per strutture complesse con la ricerca di melodie godibili, sintesi di quello che rappresenta il genere per gli appassionati, che troveranno in Timescape sezioni strumentali di pura bellezza, cambi di tempo e crescendo suggestivi. Laboriosa creatività che trova sfogo nell’ottimo trittico iniziale formato dalla lunga e hakeniana Chemical indulgence, dall’elegante Little boy e dalla splendida Magus, strumentale sapientemente costruito e che mostra le doti tecniche del gruppo. Anche Digital Dharma si muove sicura e solida, complice una certa cura per il dettaglio, che qui finisce per fare la differenza, cosa che accade anche in The luminous whale, doppietta centrale di grande presa. Molto valida The astounding journey, che pecca probabilmente solo di eccessiva prolissità, mentre la gradevole 1935 chiude in maniera delicata un disco riuscito e convincente. (Luigi Cattaneo)

Little boy (Video) 


 

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