mercoledì 23 dicembre 2015

LINGALAD, Confini armonici (2015)


Dopo ben 5 anni di assenza dalle scene tornano i Lingalad con il nuovo Confini armonici, un disco ispirato dai libri Il passaggio dell’orso e L’ombra del Gattopardo del leader Giuseppe Festa, intriso di folk e cantautorato come tradizione del gruppo vuole. L’aspetto narrativo è ancora più in evidenza rispetto al passato, assume un tono primario in un susseguirsi di eventi suggestivi che vengono sapientemente raccontati attraverso una musicalità soave e raffinata, una capacità rara di creare immagini con i suoni. Oltre al già citato Giuseppe Festa (voce e flauti) troviamo Giorgio Parato (batteria e pianoforte), Luca Pierpaoli (chitarra), Dario Canato (basso) e Andrea Denaro (chitarra, bouzouki e mandolino) impegnati nel creare un vortice emozionale in cui la natura è l’elemento di spicco. Un album dove si materializzano personaggi nati proprio dalla penna di Festa, Orante della Morte in primis, protagonista di ben due brani dell’album (entrambi a suo nome) ma anche Sandro Di Ianni, eroico guardaparco e la grande orsa. Confini armonici è un lavoro che non mostra segni di cedimento lungo il cammino, si lascia ascoltare con semplicità pur essendo pregno di intuizioni e piccoli elementi che sanno fare la differenza, come il delicato interplay tra flauto e pianoforte di L’ombra del Gattopardo, forse uno degli episodi più accostabili al folk progressivo. Stupende anche l’iniziale Sogni d’oblio, l’incalzante Occhi d’Ambra e la cantautorale e struggente La grande orsa. Un ritorno emozionante che conferma i Lingalad come uno dei nomi di punta del folk cantautorale italiano, inestimabili per valore dei testi e grande cura del particolare. (Luigi Cattaneo)

Occhi d'Ambra (Video)





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