Tornano i padovani
Maieutica dopo Logos del 2012 ed è un
come back che non potrà che soddisfare quanti amano il connubio tra rock
alternativo e prog (seppur questo elemento è minoritario) che attraversa la
proposta dei veneti. Oltre alle buone doti di songwriting i Maieutica
confermano la capacità di essere coinvolgenti e diretti, con brani mai troppo
elaborati e che meriterebbero senz’altro di uscire dall’underground in cui si
muove da diversi anni il gruppo. Difatti l’ensemble è attivo da dieci anni e
seppure sono una realtà del rock italico, non sono riusciti ancora a spiccare
il definitivo volo e d’altronde, in tempi di reality e gare canore impresentabili,
l’impresa non appare particolarmente semplice. Già il precedente lavoro aveva
raccolto ottimi giudizi un po’ ovunque e l’attività concertistica (culminata con
lo spettacolo a cavallo tra musica e danza Trascendenza)
ha ulteriormente affinato l’equilibrio tra Thomas Sturaro (voce), Matteo Brigo
(chitarra), Riccardo Zago (chitarra), Mirco Zilio (baatteria) e Luca Serasin
(basso). Il nuovo R.E.S. è un concept
dalle venature hard, figlio anche dei gloriosi ’90 italici, tempi in cui Ritmo
Tribale o Litfiba erano sulla cresta dell’onda, complici anche i validi testi
in italiano della band, ma non dimentica la lezione dell’art rock,
proiettandolo però verso suoni attuali e potenti. Spiccano le emozioni di Spezie con le sue sfumature orientali (e
le liriche basate su una poesia di Renzo Cremona), il crescendo da brividi di Anche per quando non ci cercheremo più,
l’intensità di Sahara (parte III) e
l’epico racconto folk di Maelstrom.
Anche gli altri due capitoli di Sahara risultano
molto interessanti, con atmosfere esotiche e sezioni strumentali che trovano il
loro apice nella seconda parte, in cui è Brigo a fare la parte del leone. Sidawa è dedicata a Thomas Sankara,
rivoluzionario leader africano ucciso il 15 ottobre del 1987 in un colpo di
stato e il sound diviene inevitabilmente più heavy, ideale per riportare alla
memoria un fatto storico. Sesamo (di
nuovo con testo basato su una poesia di Cremona) ha sonorità maggiormente
intime, Estasi ed orrore trasporta in
musica la complessità poetica di Baudelaire (con rimandi a L’albatro e Al lettore),
mentre Primo contatto è una ballad
sognante di buona fattura. I Maieutica oltre ad essere viscerali e comunicativi
hanno curato nel dettaglio l’artwork (realizzato dal collettivo Dusty eye), la
registrazione e il missaggio (eseguiti dal grande chitarrista Alex De Rosso),
per un risultato finale avvincente e di spessore. (Luigi Cattaneo)
Sesamo (Video)