giovedì 12 settembre 2024

HEAT FANDANGO, Reboot system (2021)

 

Uscito nel 2021, Reboot system è l’esordio degli Heat Fandango (Tommaso Pela chitarra e voce, Marco Giaccani farfisa e basso, Michele Alessandrini batteria), trio con alle spalle già una lunga gavetta nell’italico underground (Lush Rimbaud, Jesus Franco and the Drogas, NewLaserMen, Beurk!). L’esperienza del gruppo si traduce in un debutto fresco e brillante a base di garage e post punk, un sound ruvido, greve, con pochi fronzoli, sparato fuori senza compromessi. I tappeti creati da una vecchia Farfisa sono l’arma in più di un album che si muove tra azzeccati riff e ritmiche dai tratti opprimenti, colonna sonora di racconti fatti di disincanto e nera claustrofobia, un’attitudine che richiama band come Suicide, The Fall e Thee Oh Sees. In prossimità dell’uscita del nuovo Onde (ottobre 2024) è giusto riscoprire l’intrigante esordio del trio marchigiano. (Luigi Cattaneo)

Reboot system (Video)



lunedì 9 settembre 2024

GIANMARCO FERRI, On the scene (2024)

 

Jazz d’autore quello proposto dal chitarrista Gianmarco Ferri, accompagnato da Stefano Battaglia al contrabbasso e Luca Santaniello alla batteria, oltre che da Dave Kikoski al piano, bravissimo nell’inserirsi con efficacia nelle trame sviluppate dal trio. La scrittura di Ferri guarda certamente ai nomi tutelari della materia (Jim Hall e Grant Green in particolare), ma riesce a convincere per via di una propensione naturale nel cercare di proporre qualcosa di proprio, sostenuto anche da compagni di viaggio che paiono muoversi sulla stessa lunghezza d’onda emotiva. Il raffinato tratto di On the scene si declina sia quando ci troviamo ad ascoltare originali come So close (arricchita dal magistrale sax di Marcello Allulli) e New hope, tra be-bop e blues, sia quando vengono proposti standard come Unit 7 di Sam Jones e They say it's wonderful, che mostra un affiatamento collettivo notevole, su cui Ferri e Kikoski possono muoversi in piena libertà esecutiva. Jazz contemporaneo pieno di grazia per l’ennesimo centro in casa Gleam Records. (Luigi Cattaneo)

Mirage (Video)



giovedì 5 settembre 2024

RAFFAELE MATTA TRIO, Bandra West (2024)

 


Coproduzione tra Isulafactory e Lizard Records, Bandra West è il nuovo album del Raffaele Matta Trio, un lavoro multiforme e composito registrato sul finire del 2023. Matta, chitarrista che si distingue per personalità ed eclettismo, viene coadiuvato dagli ottimi Andrea Parodo (basso) e Nicola Vacca (batteria), autori di una prova mirabile, sviluppatasi all’interno di un contesto che parte dal jazz e finisce per filtrare con la rock fusion, sempre mantenendo uno sguardo verso la world music, con omaggi all’Asia e all’India in particolare. Un tributo a certi luoghi cari alla musica del trio, che ha il dono di saper coniugare sprazzi immaginifici con caratterizzazioni complesse, libertà esecutiva abbinata a soluzioni melodiche ispirate e suggestive. Traiettorie indefinite che marchiano brani come Delhi, Japan e 1012, trittico iniziale in cui si manifesta tutto il pensiero del sardo, che con la lunga Hanoi suggella un disco di confine, ponte tra culture e anime. (Luigi Cattaneo)


mercoledì 4 settembre 2024

LICORICE TRIP, Mexicaña (2024)

 


La sempre affidabile Overdub Recordings non sbaglia un colpo e stavolta propone i pugliesi Licorice Trip, quartetto formato da Gabriele Caruolo (basso, chitarra), Domenico Vescia (chitarra, voce), Angelo Dell’Olio (batteria) e Salvatore Giorgio (chitarra). Stoner, alternative e grunge fanno da sfondo a un lavoro denso di contenuti, frutto anche di una scrittura che guarda a Queen of the Stone Age e Kyuss senza scimmiottarli, proponendo così un disco diretto e senza cali di tensione. Riff di grande impatto, ritmiche compatte e un cantato funzionale alla proposta fanno di Mexicaña un album perfetto per chi ama perdersi in certe desertiche sonorità, basti ascoltare brani come Mardy fish, Sidney e Sagawa, tra i momenti migliori di un esordio ispirato e brillante. (Luigi Cattaneo)


domenica 1 settembre 2024

LUCA, Azalea (2024)

 

Primo episodio per questo nuovo progetto di Luca Negro, nato durante il periodo della pandemia, vede il bassista dei Temperance impegnato anche alla chitarra, con risultati devo dire davvero soddisfacenti. Con lui Alfonso Mocerino alla batteria, perfetto nel coadiuvare un sound che pare guardare al Djent di Tesseract e Periphery, sviluppato su ritmiche articolate e solismi accattivanti, segno anche della cura verso la scrittura che Luca ha posto in Azalea. Complessità e naturalezza esecutiva vanno a braccetto (basti ascoltare pezzi come One e Going uphill on a downhill, che vede Nino Negro al basso), ma è nell’insieme che ci troviamo dinnanzi ad un ep brillante, strutturato come vuole il genere ma anche fresco nelle sue raffinate melodie. L’espressività della title track, il pathos di Intra e le sofisticate trame di Three completano un primo passo decisamente interessante. (Luigi Cattaneo) 

Azalea (Video) 



giovedì 29 agosto 2024

THUNDER RISING, Back to the time of rock (2022)

 

Ottimo lavoro questo dei Thunder Rising di Frank e Enzo Caruso (il primo, alla chitarra, il secondo diviso tra tastiere, piano e chitarra ritmica, entrambi membri fondatori degli Arachnes), ben coadiuvati da Alessio Spini (voce anche degli Screaming Demons), Gabriele Baroni (basso) e Corrado Ciceri (batteria). Fate train fa da apripista per un album intriso di verace hard rock, quello di Thin Lizzy e Deep Purple, pregevoli anche le evoluzioni di Black tiger e Scratches on the hood, prima della gradevole I’m still alive, delicata ballata che consolida un inizio davvero convincente. Il groove che avvolge Back to the time of rock trova conferma nelle seguenti Timeless blues e Rock from the sky, che chiudono egregiamente una prima parte di album dove emerge netta la qualità del quintetto. Hard bluesy evocativo cesella Don’t be shy, gli anni ’70 più veraci fanno capolino in Labyrinth of spectres, mentre accenni prog colorano con gusto la strumentale Nameless, divisa in due parti che formano una suite raffinata e di limpida bellezza. Chiusura affidata a Stairs to the top, bonus track perfetta per completare un disco ricco di idee e suggestioni. (Luigi Cattaneo)

Fate train (Video)



sabato 24 agosto 2024

NAGUAL, and once the storm is over ... (2024)

 


Attivi da quasi 20 anni, i Nagual (Luca Sabia voce e chitarra, Davide Belfiglio chitarra, Giulio Armanetti basso, Claudio Bianchi batteria, G. Fabrizio Defacqz tastiere e voce, Sara Battisteri voce) con and once the storm is over … proseguono nel loro sincero omaggio all’hard rock di Whitesnake, Uriah Heep, Led Zeppellin e Deep Purple. Non mancano leggere influenze progressive, ravvisabili in brani come Waterfall, Too far gone (dove abbiamo anche la chitarra di Marco Cusenza) e Where memories are blind, mentre in Wildfire (abbellita dal raffinato intervento di Alessandro Bertozzi al sax) e Life kills you permangono i tradizionali umori heavy blues tracciati nei precedenti dischi. Spirito, passione e dedizione, unite alla capacità di creare sempre qualcosa di concreto e meritevole di attenzione, fanno dell’ultima uscita dei piacentini un lavoro credibile e autentico. (Luigi Cattaneo)    

mercoledì 21 agosto 2024

JOHN IRVINE, The starships are gathering (2024)

 


Torna il prolifico John Irvine, eccellente musicista di cui abbiamo spesso parlato da queste pagine e lo fa con un altro lavoro di grande qualità, The starships are gathering, uscito in maniera indipendente a gennaio 2024. Irvine si divide tra chitarra, tastiera e basso e come sempre viene coadiuvato da un batterista (in questo caso Andrew Scott), mostrando non solo doti tecniche rilevanti ma anche una certa facilità di scrittura, che si evidenzia sin dalle iniziali All systems, Go! e The archimedean point. Progressive e jazz rock vanno a braccetto per tutto l’album, basti ascoltare pezzi come The electrics were down o Lacus temporis, egregiamente strutturate ma al contempo ricchissime di soluzioni melodiche efficaci, così come non sono da meno Alien Interceptor e Baptism of fire:Gordian knots, trascinanti e creative. The great polyandrium in the sky e la title track finale suggellano l’ennesima prova intensa e fantasiosa. (Luigi Cattaneo)

martedì 20 agosto 2024

EMANUELE SARTORIS WITH ROBERTO CIFARELLI, Inquadratura di composizioni (2024)

 

Affascinante lavoro dell’insolito duo formato da Emanuele Sartoris (pianoforte) e dal fotografo Roberto Cifarelli (immagini, voce, suoni), che con questo Inquadratura di composizioni firmano un disco da assaporare con calma, nota dopo nota. Ci eravamo già occupati di Sartoris ai tempi di Notturni, altro album registrato in duo (quella volta con Daniele Di Bonaventura), ma in questo caso il piano diviene grande protagonista di un’opera lirica e immaginifica. Il personale stile di Emanuele, qui legato al mondo della fotografia di Cifarelli, sviluppa un racconto in simbiosi con l’obiettivo di Roberto (Sympatheia e Archè tra le cose migliori proposte), una collaborazione che è opera d’arte totalizzante, fusione tra le parti apprezzabile ancora di più nei contenuti multimediali presenti acquistando il CD o il vinile di Inquadratura di composizioni. (Luigi Cattaneo)

Album promo



domenica 11 agosto 2024

GIOVANNI PALOMBO, Passaggi (2024)

 

Bellissimo concept di Giovanni Palombo, che con Passaggi firma un disco dove la sua chitarra (acustica e classica) trova il raffinato appoggio di Gabriele Coen (sax, clarinetto), Benny Penazzi (violoncello), Francesco Savoretti (percussioni) e Alessandro Gwis (pianoforte). Un lavoro maturo, molto sentito, che parte dalla straordinaria Popularia per arrivare a Tramonto a Kea (dove Palombo sviluppa la malinconica trama in solitaria), pregno di suggestive soluzioni, dove i suoni caldi del Mediterraneo si sposano col jazz e l’improvvisazione, un mood che ricorda alcuni lavori targati ECM. Melodie e complessità si sposano perfettamente, all’interno di un percorso dove la chitarra acustica lambisce territori classicheggianti, mostrando la grande duttilità di Palombo, bravissimo nel destreggiarsi in quartetto, in duo o in solitaria. Tracce come Terra di bellezza (in quartetto), L’abbraccio (suonata da solo) e Tre per la strada (in coppia con Gwis) sono la spina dorsale di un dodicesimo disco affascinante e fresco. (Luigi Cattaneo) 

Terra di bellezza (Video)



sabato 10 agosto 2024

SELF PORTRAIT, Fishes were everywhere (2024)

 

Nati nel 2015 a Parma, i Self Portrait (Marco Fulgoni voce, chitarra, Martino Pederzolli basso, Giorgio Cimino sintetizzatori, organo, Luigi Mazzieri batteria) arrivano solo ora al debutto con Fishes were everywhere (uscito tramite Andromeda Relix). Progressive, hard rock e psichedelia si incrociano sin dall’iniziale Moontrip, 8 minuti che ci consegnano una band attenta al dettaglio e capace di creare trame sofisticate e ardite, una libertà concettuale che ritroviamo nell’ottima Tiergarten e nelle splendide idee sviluppate in Enoch, svicolate da paletti futili e limitanti. Fantasia che non abbandona gli emiliani nemmeno in Nine magpies and a black cat, prima dell’immaginifica Croup and Vandemar, e della conclusiva Discount my time, ricco finale di un lavoro davvero molto interessante. (Luigi Cattaneo)  

Enoch (Video)


 

venerdì 9 agosto 2024

EMIR TRERÈ, Electric Honky Tonk (2024)

 

Difficile non rimanere sorpresi nel momento in cui si scopre che Emir Trerè arriva da Bologna e non da qualche zona americana, una di quelle dove il country è l’unica ragione di vita. Il grande amore di Trerè (chitarra, voce) per questa musica lontana dalle nostre tradizioni si evince già dalle primissime note di Electric Honky Tonk, suonato insieme a Luca Pasotti (basso), Manuel Cucaro (batteria) e Davide Falconi (presente al piano in alcuni brani). Questo secondo disco della band è un omaggio ad uno stile ben definito, basti ascoltare tracce come la title track, Little ole wine drinker me o The dream goes along, che mostrano intesa, affinità e passione. L’emiliano guarda all’arte di Hank Mills, Lefty Frizzell, Kenni Huskey e Dean Martin, ma il suo è un tributo sentito, profondo, coerente nella sua mezz’ora circa di durata, per un risultato complessivo davvero gradevole. (Luigi Cattaneo)

sabato 3 agosto 2024

GTO, Go gto Go (2023)



La pubblicazione di una raccolta è sempre momento di riflessione, per quanto si è fatto e per quello che si è proposto negli anni. Nel caso dei GTO (Stefano Bucci voce, Romano Novelli chitarra, mandola, armonica, Luigi Bastianoni chitarra, fisarmonica, Giampiero Passeri basso, Alessandro Bucci batteria) lo sguardo corre indietro al 1993, quando i perugini, innamorati del folk e del rock, immergono certe atmosfere all’interno di un contesto legato alla tradizione italiana e al pop. La forte carica live, dettata anche dal riuscire ad amalgamare più influenze (la musica popolare romagnola e quella balcanica, il folk americano e il cantautorato italiano) li porta a condividere il palco negli anni con Willy DeVille, Gogol Bordello, Teresa De Sio, Modena City Ramblers, Tonino Carotone e Bandabardò, tutti artisti con cui spartiscono certe atmosfere, oltre che suonare in Inghilterra e in Germania. Go gto Go 1993-2023 rappresenta la ghiotta occasione per scoprire (o riscoprire) una band on the road da 30 anni, un doppio che presenta un gruppo capace di essere energico e vitale (1970 Hostel, Lee l’americano) ma anche delicato e gioioso (La sposa, Lumediluna). 38 brani che scorrono via veloci, gradevoli e spesso convincenti, come nel caso di Freewheelin’ Radio, Pellerossa o Sette stelle per sette sere, tra gli episodi migliori presenti. (Luigi Cattaneo)  




venerdì 2 agosto 2024

GERMANO ZENGA, Gato! An evolving idea (2023)

 


Ottimo ritorno per Germano Zenga, sassofonista milanese che con questo terzo album solista omaggia Gato Barbieri, enorme musicista argentino scomparso nel 2016. Gato! An evolving idea, registrato insieme a Luca Gusella (vibrafono, percussioni), Danilo Gallo (contrabbasso, balalaika, flauto) e Ferdinando Faraò (batteria, percussioni) è tributo ma anche sguardo personale al mondo di Barbieri, un’elaborazione latin jazz che si è sviluppata attraverso la consapevolezza della grandezza dell’arte del sudamericano ma anche con la volontà di donare qualcosa di fresco e dinamico. Gato come punto di partenza per esplorare, complice anche la presenza, tutt’altro che secondaria, di Enrico Rava (che con Barbieri ci ha suonato per diversi anni) al flicorno in ben tre pezzi (da annotare soprattutto la meravigliosa Antonio das Mortes e Lost tango), un filo che unisce anime in sinergia, alla ricerca del bello e del sorprendente. La chiosa arriva proprio dalle parole dello storico jazzista italiano nelle note dell’album. Questo disco è una dichiarazione d’amore a Gato e alla sua musica: è talmente sentito, profondo ed appassionato che lo stesso Gato ne sarà conquistato. Ne sono certo! È possibile acquistare e ascoltare il disco tramite la pagina bandcamp dell’ottima Caligola Records al seguente indirizzo https://caligolarecords.bandcamp.com/album/gato-an-evolving-idea (Luigi Cattaneo)

giovedì 1 agosto 2024

SANDFLOWER, Lieve (2024)

 


Interessantissimo ritorno per i lombardi Sandflower, che con Lieve firmano un terzo lavoro potente e curato nel dettaglio, intriso di heavy e alternative metal cantato in italiano, peculiarità che li avvicina per mood a quanto fatto da act contemporanei come Silenzio Profondo, FearyTales e Glasfold (giusto per citare qualche band nostrana). La gestione complessiva dei brani rimanda anche all’immaginario progressive, visto lo sviluppo variopinto delle trame e la ricchezza dell’esposizione, tra partiture aggressive e rallentamenti studiati. La maturità del quartetto formato da Federico Bonfigliuoli (voce), Enrico Cattaneo (chitarra), Julian Lucchetti (basso) e Giuseppe Amato (batteria, percussioni) appare solida in Come le montagne, la lunga Burattini del Dio denaro e la drammatica Porta per l’inferno, forse i tre migliori momenti di un disco breve (mezz’ora circa) ma ricco di idee e soluzioni. (Luigi Cattaneo)


 

sabato 27 luglio 2024

DITTATVRA, Un tranquillo weekend Dittatvra (2024)

 


Breve ma intenso ep per i Dittatvra, quartetto che con questo Un tranquillo weekend dittatvra presenta un crossover di metal, punk e hardcore cantato in italiano. Non solo l’aspetto sonoro ma anche i testi risultano essere una vera mazzata, basti ascoltare pezzi come Sto bene (se mi dici ti amo e poi ti tagli le vene), Che rumore fa o Demoni urbani, aggressive e ruvide ma con linee melodiche chiare, che determinano la riuscita di momenti distorti e affilati. Un primo passo dove si percepisce tutta la passione della band per questa musica, certo va ancora affinata la scrittura complessiva, ma la vitalità e la forza impressa nell’ep sono ottime basi su cui costruire una carriera all’interno dell’underground nostrano. (Luigi Cattaneo)


CHIAVARI IN JAZZ 2024



La decima edizione di Chiavari in Jazz conferma la rassegna chiavarese come un appuntamento imprescindibile per gli amanti del jazz e della musica di qualità, rappresentando uno degli eventi più rilevanti nel panorama jazzistico.

Chiavari in Jazz 2024 riparte ed è subito grande musica puntando al consolidamento della rassegna e all'esclusività della proposta di una tra le manifestazioni musicali più longeve del levante Ligure.

Nella suggestiva cornice di Piazza Nostra Signora dell'Orto, si terranno cinque concerti che vedranno la partecipazione di artisti di fama nazionale e internazionale:

MATTEO PREFUMO 5tet guest SEAMUS BLAKE venerdì 2 agosto
FABRIZIO BOSSO & JAVIER GIROTTO - "LATIN MOOD" > venerdì 9 agosto
BLEWITT - "EXPLORING NEW BOUNDARIES" venerdì 16 agosto
GEGÈ TELESFORO - "BIG MAMA LEGACY" venerdì 23 agosto
NICO GORI SWING 10tet - "SWING CLASSIC" venerdì 30 agosto

L’edizione 2024 mette in luce l'essenza del jazz, combinando la migliore tradizione con l'originalità e l'innovazione, nonchè artisti dalla consolidata e prestigiosa esperienza con giovani talenti emergenti.

L’organizzazione dell'evento è affidata al Jazz Club Chiavari, con la direzione artistica di Rosario Moreno.

mercoledì 24 luglio 2024

IVORY, Alien Nation (2023)

 

È sempre un piacere ritrovare gli Ivory, band di cui ci siamo spesso occupati da queste pagine e che ha da poco pubblicato questo Alien nation, un lavoro fresco e brillante sotto tutti i punti di vista. Melodie al limite dell’A.O.R., pulsioni progressive, hard & heavy raffinato, il tutto combinato con esperienza da un gruppo in giro da fine anni ’90 e che nell’ultimo periodo ha trovato una propria continuità artistica e di line up. L’arrivo di Davide Dell’Orto, voce storica dei Drakkar, con cui i torinesi hanno già pubblicato il precedente ep A social desease, completa la formazione composta da Salvo Vecchio (chitarra), Luca Bernazzi (basso) e Claudio Rostagno (batteria), che anche per il recente album si è affidata all’Underground Symphony Records (da citare anche la partecipazione di Antony Elia alle tastiere). Lungo i 9 brani di Alien nation è possibile scorrere l’amore per band come Mr. Big, Eldritch, The Winery Dogs ed Elegy, il tutto filtrato sotto un’ottica maggiormente prog rispetto al recente passato, che fanno di Alien nation un album ambizioso e di notevole fattura, composto con grandissima cura e tanta passione. (Luigi Cattaneo)

The mask (Video)



martedì 23 luglio 2024

THE BOWERS, Pieno Mezzo Vuoto (2024)

 

Intrigante ep per i The Bowers (Charita Kamburugamuwa voce, Matteo Campana chitarra, Alessandra Biundo basso, Valentino Marchegiani batteria), band dedita ad un’indie rock novantiano fatto di sostanza e passione. Le buone trame e le scelte di arrangiamento, combinate alla cura per il songwriting, mostrano un quartetto attento al dettaglio, con testi che sanno essere introspettivi ma anche legati a storie di vita. Quanto basta è il brillante inizio del disco, Vuoti pare guardare al grunge, ma probabilmente sono le diverse sfaccettature di Pieno mezzo vuoto che lasciano intravedere le varie anime di cui è composto. Così si sviluppano i profondi racconti di Nebbia e Mario Livore Bros, prima dell’energia punk di Donna fugata e della conclusiva 4 giugno, chiusura di un disco tanto breve quanto piacevole. (Luigi Cattaneo)

4 Giugno (Video)



AQUARIUS, L’era dell’acquario e la nota fondamentale (2024)

 


L’era dell’acquario e la nota fondamentale è l’esordio degli Aquarius (Davide Ciarletta chitarra e voce, Marco Bordini sintetizzatori, Raffaello Crespi batteria e Gabriele Cucco basso), un lavoro che si presenta da subito godibile, con la doppietta formata da Varco per l’armonia e Anahata, in cui la forma canzone trova al suo interno soluzioni particolari e di grande impatto. 


I 40 minuti del disco scorrono molto piacevoli, segno della capacità di scrittura dei legnanesi, che si muovono lungo coordinate progressive rimanendo però ancorati al rock tout court, senza proporre quindi partiture legate al classico prog settantiano. Ne sono esempio momenti come Frequenze alte o Salto cosmico, pezzi energici, funkeggianti ma anche psichedelici, posti a metà album trasportano l’ascoltatore nell’onirico concept proposto. Il percorso evolutivo dell’uomo verso il ricongiungimento con la propria anima, attraverso l’era dell’acquario, prosegue con Osservando il sole e Il flusso delle onde, che testimoniano il crossover dei milanesi, che non nascondono l’amore per Pink Floyd, Tame Impala e U2. Libertà libertà è l’inno che chiude un primo passo estremamente interessante. (Luigi Cattaneo) 

 

sabato 20 luglio 2024

TURANGALILA, Lazarus Taxa (2023)

 

Attivi dal 2018, i Turangalila sono un quartetto formato da Michele De Luisi (basso, bouzouki, chitarra, violino, viola, sintetizzatore), Antonio Maffei (chitarra, elettronica), Giovanni Solazzo (batteria, percussioni) e Costantino Temerario (chitarra), artefice di un suono potente, viscerale e immaginifico, tanto che l’inizio della carriera li vede impegnati nella sonorizzazione del film muto Il Gabinetto del Dottor Caligari. Dopo Cargo Cult del 2021 è ora la volta di Lazarus Taxa, altro lavoro affascinante e profondo, registrato insieme a Gianluca Di Fonzo (sax) e Michele Murgolo (violoncello), che con i loro interventi colorano il già ricco piatto proposto dai baresi. Noise, doom e psichedelia si fondono all’interno di un complesso elaborato, sognante e denso, maggiormente ricercato e più ampio rispetto al recente passato, segno della crescita compositiva ed evolutiva di una band che ha tutto per emergere netta dall’italico underground. (Luigi Cattaneo)

Full Album



lunedì 15 luglio 2024

VITTORIO SOLIMENE, Alexithymia (2023)

 

Uscito lo scorso anno, Alexithymia è il nuovo disco di Vittorio Solimene, pianista romano (ma di origini napoletane) che già aveva fatto parlare di sé per il precedente Urlo Piano. Accompagnato dagli ottimi Lorenzo Simoni (sax), Alessandro Bintzios (contrabbasso) e Michele Santoleri (batteria), Solimene firma un album formato solo da brani originali, mostrando una verve creativa non indifferente, che si traduce in uno spettro sonoro dagli allargati orizzonti, dove troviamo sì i classici elementi jazz ma anche una vena cameristica non usuale, aspetto che marchia la natura del progetto. Basti ascoltare brani variopinti come And the sun rises e Invisible walls, ma anche gli evocativi soffi poetici di Roots and wings e The old man in Estella per comprendere la portata di Alexithymia (che per l’appunto in greco significa emozioni senza parole). Si sviluppano così sensazioni lontane, ricordi, anche sfumati, ma vivi, un approccio concettuale puro, in cui il quartetto si esprime come essere unico, una sintassi resasi tale attraverso un lavoro collettivo, spirito guida di un’opera che è viaggio e visione, paesaggi che abbagliano e incontri che definiscono esperienze. Solo così Solimene arriva a comunicare direttamente con chi ascolta, definendo Alexithyma per quello che è, un lavoro autentico e immaginifico. (Luigi Cattaneo)

The old man in Estella (Video)



sabato 13 luglio 2024

VENGHANZA, Opal (singolo 2024)

La scalata di una montagna ricoperta di opali, pietre preziose che in natura possono presentare una moltitudine di colori, a partire dal nero fino all'azzurro cielo.

Se l'inizio dell'arrampicata si svolge su sentieri scuri e cupi, man mano che si risale il dorso della montagna le tonalità schiariscono, fino ad arrivare alla cima luminosa, ariosa e iridescente che ci regala una vista maestosa.

Interpretabile anche come metafora sulla vita, su come i primi passi siano sempre i più spaventosi ma avanzando ci si renda sempre più conto di quanto ne vale la pena: questa è Opal, il nuovo singolo dei Venghanza.

Il brano, progressive metal strumentale con sfumature post rock, è stato composto ed eseguito in studio dai tre membri attuali della band, con la partecipazione alla tastiere di Pietro Visibelli per la composizione e di Giacomo Pieri per l'esecuzione in studio; registrato, mixato e masterizzato negli studi Cantine di Badia da Giovanni Sala.

Opal è ora disponibile con visualizer ufficiale e su tutti gli store digitali.

Guarda qui il video di “Opal”: https://www.youtube.com/watch?v=jn07H2Y6iIk&ab_channel=Venghanza

Il progetto Venghanza nasce nel 2020 da Gabriele Castiglia e Leonardo Donnini, che già in passato avevano preso parte ad altri progetti assieme, e David Guercini, sostituito da Leonardo Tanzini dal settembre 2022.

La composizione dei primi brani prog e post-rock, sviluppata dai tre componenti originari, comprende sonorità moderne ed elementi orchestrali, orientali ed elettronici.
Il primo album Motion, pubblicato ad aprile 2023, si avvale della collaborazione di vari musicisti italiani per aggiungere sonorità classiche ed etniche ed è stato anticipato dal singolo Turning Eagerness.

Line up attuale:

  • Gabriele Castiglia (chitarra, tastiere, synth): classe '75, ha militato in diverse band già dai primi anni 90 spaziando dallo stoner/psych fino al death metal, tra cui i Coram Lethe per qualche mese. Ha conseguito attestato di primo e secondo livello alla scuola di musica Lizard.

  • Leonardo Donnini (batteria, piano, tastiere): classe '93, a cinque anni inizia a prendere lezioni di batteria e a dieci di pianoforte. Ha fatto parte di diversi progetti inediti, tra cui gli Hot Rats, e come turnista temporaneo per i Mustang Mama Blues Band.

  • Leonardo Tanzini (basso): classe 2000, si avvicina alla musica studiando batteria da bambino per poi dedicarsi al basso. Ha militato in diversi progetti inediti tra cui SuonaMo.



Al momento la band sta lavorando su materiale nuovo; per aggiornamenti seguite i social:

Facebook https://www.facebook.com/venghanza

Instagram https://www.instagram.com/venghanza/

Youtube https://www.youtube.com/channel/UCn0vwe543PXnXF85SuTpUPQ

Spotify https://open.spotify.com/intl-it/artist/5307ysfzWo1CXcGUy6RVxX


venerdì 12 luglio 2024

THE DANSE SOCIETY, The loop (2024)

 


Ritorno davvero molto gradevole per The Danse Society, band attiva da inizio anni ’80 che Paul Nash (chitarra), unico membro presente dall’inizio dell’avventura, ha riformato con Maethelyiah (voce), Jack Cooper (basso), Dylan Riley (batteria) e Steve Dickinson (tastiere). La new wave degli inglesi in questo nuovo The loop appare ispirata, con rimandi a sonorità goth e dark ma anche fraseggi in odore di progressive, probabilmente una novità per il sound del quintetto, percepibile soprattutto quando la partitura diviene prettamente strumentale. Le iniziali Divided to the end e The lies vengono arricchite dai giochi dei fiati di Murray Robinson al sax e Sam Wrigley alla tromba, The sound and the fury ha invece le stigmate del classico brano post punk, perfetto da suonare in sede live. La title track è un ottimo momento strumentale, definito anche dalla presenza di Marcjanna Slodczyk al violino e Felicity Lloyd al violoncello, mentre i fiati, sin qui molto importanti nell’economia complessiva, risaltano anche If you were only listening. Si prosegue con l’incalzante Algorithm control, prima dell’ottantiana Shake Shake e del drammatico finale di Undone, che si muove tra strumenti a fiato e ad arco con una consapevolezza che profuma di autorità e magnetismo. (Luigi Cattaneo)



giovedì 11 luglio 2024

COFFEE & FLOWERS, Ricalco (2022)

 


Secondo lavoro per i Coffee & Flowers (Gianluca Niccoli voce, pianoforte, tastiere, Alessandro Moschini chitarra, basso, percussioni, balalaika, voce recitante, in passato con G.L.A.S. e H.A.R.E.M.), dopo l’acerbo esordio Capatosta il duo torna con un disco più maturo e meglio composto, un concept che racconta una storia di reincarnazione. Ricalco parte da questi presupposti, con una narrazione maggiormente interessante rispetto al primo episodio, complice anche una vena legata sì al cantautorato ma che non disdegna passaggi in odore di progressive, soprattutto quando interviene lo spoken di Moschini, che tratteggia gli attimi più immaginifici della trama. Certo in alcuni brani si percepisce l’assenza di sviluppi sonori adeguati allo sforzo espositivo messo in campo, aspetto su cui si può lavorare per il futuro, soprattutto alla luce di questo album, che dimostra come il duo toscano abbia idee e voglia di trasformarle in qualcosa di compiuto. (Luigi Cattaneo)

mercoledì 10 luglio 2024

AIRPORTMAN & STEFANO GIACCONE, La chiara presenza, Tony Buddenbrook in teatro: 1998-2023




Registrato durante uno spettacolo dal vivo del gennaio 2023 al teatro Magda Olivero di Saluzzo, La chiara presenza (Lizard Records) vede la collaborazione tra Airportman e Stefano Giaccone (Tony Buddendbrook, già artefice del progetto Franti), coadiuvati da una serie di musicisti che hanno preso parte alla serata divisa in due tempi (Overture-Le cose diverse rimangono e Le stesse cose ritornano, quest’ultimo album del 1998 proprio di Buddenbrook, nome femminile mutuato da un romanzo di Thomas Mann). Canzone d’autore, ricerca e folk si mescolano con classe all’interno di un lavoro splendido, emozionale e sincero, resoconto di una serata evento che riannoda i fili con il passato di Giaccone, che proprio nel 1998, dopo la pubblicazione del suo esordio, emigrò in Gran Bretagna. Allo stato attuale tra i dischi più significativi, per qualità e pathos complessivo, da me ascoltati in questa prima parte di anno. (Luigi Cattaneo)

martedì 9 luglio 2024

SHIVA BAKTA, 6/4 of love (2022)

 


È sempre un piacere ritrovare l’estro di Lidio Chericoni, in arte Shiva Bakta, qui alle prese con il suo terzo lavoro, 6/4 of love, uscito ormai nel 2022. Ma la musica non ha data di scadenza e così mi sono avvicinato con una certa curiosità a questo album, dopo il precedente Save me, formato da una suite di 40 minuti circa. La personale visione del pop dell’autore trova conferma in un disco più immediato ma non per questo banale, anzi, perché ci troviamo dinnanzi ad un’opera curatissima in ogni dettaglio, variegata e arrangiata in maniera certosina, raffinata e nobile, perché quando si riescono a creare brani così maturi, pur restando nell’ambito della forma canzone di facile presa, non si può che rendere omaggio alle intenzioni. La stravaganza di Shiva e il suo eclettismo emergono in brani come She’s an alien, venata di bizzarro indie folk, Half an hour, con la sua dose di malinconia e la title track, che con i suoi nove minuti di durata ci riporta alle atmosfere psichedeliche di Save me. Per acquistare o ascoltare il lavoro potete visitare la pagina https://shivabakta.bandcamp.com/album/6-4-of-love (Luigi Cattaneo)

martedì 2 luglio 2024

TOMMASO VARISCO, These gloves (2024)

 

Secondo lavoro per Tommaso Varisco, che con These gloves mostra una certa crescita di scrittura e personalità, un disco molto curato, dalle atmosfere invernali (come suggerisce il nordico artwork), intimiste e dai tratti malinconici, pacato ma deciso, pregno di sfumature e arrangiato con grande maestria. Insieme a Tommaso (voce, chitarra acustica, harmonica) troviamo una serie di musicisti perfetti per interpretare le idee del veneto, che già dalle prime tracce denota una crescita complessiva non indifferente rispetto al recente passato. Il gusto di Song of joy, impreziosita dall’organo di Stella Burns (Gianluca Maria Sorace, che troviamo impegnato anche alla chitarra e al piano), Kittila e la title track che vengono invece elevate dal violoncello di Linda Varagnolo, mentre Andrea Sambo orchestra e suona il piano in Every moment has its colour, ma è l’intero lavoro ad esaltare il collettivo, completato dalle performance di Luca Swanz Andriolo del progetto Dead Cat in a Bag (chitarra, e-bow, banjio), Lorenzo Mazzilli (basso, batteria), Matteo Dall’Aglio (batteria, shaker), Alessandro Arcuri (basso fretless), Linda Nordio (voce) e Tin Sky (voce). Folk americano composto con sapienza e ricco di splendide suggestioni, che trovano nella voce di Tommaso un canale preferenziale per raccontare con intensità la natura finlandese e le sue mille declinazioni. (Luigi Cattaneo)

Lost souls (Video)



lunedì 1 luglio 2024

PULSAR, Nebula (2022)

 

Uscito nel 2022, Nebula segnava il ritorno del progetto Pulsar, valido esempio di ambient elettronico sviluppato attorno a piano, sintetizzatori e batteria. L’ambizioso lavoro di Leonardo Pucci (già batterista degli Espada e dei Danny Mellow) parte subito forte con un trittico fortemente elettronico (Helium, che vede la presenza di Laura Agnusdei al sax, Hydrogen e Dust) e legato al tema dello Spazio e del viaggio all’interno di una nebulosa, mentre altri momenti del disco nascono dall’utilizzo di strumenti acustici, che condizionano la cura melodica insita in certi evocativi passaggi. Non mancano i riferimenti ad artisti come Olafur Arnalds e Nils Frahm, ma è la personalità di Pucci a creare suggestioni tenui e avvolgenti, merito anche di una scrittura che prevede l’uso del piano acustico e del sax. Elettronica sì ma non solo, perché in Nebula convivono anche psichedelia, post, classica contemporanea e in parte Kosmische Musik, ed è proprio la title track uno degli esempi maggiormente calzanti, registrata con un piano preparato con una campanella di ottone, chitarra suonata con l’archetto, synth, il sax e l’harmonium. Distant waves apre la seconda parte dell’album in modo ipnotico, una carica immaginifica che sfocia nella seguente Floating clouds (di nuovo con la Agnusdei), un trip spaziale che prosegue con All of a sudden e termina con la memorabile Forgotten wind, ottima chiusura di un’opera coraggiosa e significativa. (Luigi Cattaneo)

Nebula (Video) 



lunedì 24 giugno 2024

COFFEE & FLOWERS, Capatosta (2020)

 

Uscito nel 2020, Capatosta è il primo lavoro del duo acustico Coffee & Flowers (Gianluca Niccoli voce, piano, Alessandro Moschini chitarra, basso, balalaika). L’album oscilla tra pop e cantautorato venato di jazz, un disco che vive di momenti gradevoli alternati a qualche caduta di tono evidente. When you fall in love è un discreto inizio, complice anche il piacevole inserimento nel tessuto di Melany Sax (al sax per l’appunto), mentre Vivere senza te è un brano pop piuttosto piatto, prima della breve strumentale Windy night e di Sun and wind, buon pezzo dal sapore folk. Peccato che Cenere torni a battere territori pop stereotipati, funziona meglio Notte di strada, ma le cose più interessanti vengono lasciate al trittico finale formato da Broken voice (di nuovo con Melany Sax), Wild sage (dove troviamo anche la voce di Carmela Fiorello) e Castles in the air, tenue conclusione di un esordio acerbo ma con intuizioni e idee da sviluppare maggiormente. (Luigi Cattaneo)  

Full Album 


 

sabato 15 giugno 2024

TANKS AND TEARS, Timewave (2024)

 

Nati a Prato nel 2013, i Tanks and Tears (Matteo Cecchi synth, voce, Claudio Pinellini chitarra, synth, Francesco Ciulli batteria, Lorenzo Cantini tastiere, synth) ritornano sul mercato con un full dopo sette anni dall’esordio Aware. Il nuovo Timewave sposta il sound del quartetto dal post punk di matrice britannica ad una cupa darkwave fatta di synth ed elettronica, aspetto che aveva già contraddistinto il maxi-singolo Nightmare, pubblicato sul finire del 2022. Lo scorrere del tempo e la ciclicità degli eventi fanno da sfondo ad un lavoro vigoroso, marziale e oscuro, che guarda con consapevolezza agli anni ’80 del genere (Cabaret Voltaire, Clock DVA, Joy Division), tra ritmiche d’impatto, sintetizzatori che donano una certa plumbea atmosfera all’insieme e la chitarra di Pinellini a disegnare traiettorie in pieno stile post punk, mentre a corollario troviamo temi come l’autoisolamento e la depressione, esposti in maniera lucida e determinata. Ne sono esempio la title track, tipicamente ottantiana nel suo incedere, Darkside, cupa ma al contempo catchy, Haze of lies, distorta e dai tratti epici e S.O.F.T., omaggio darkwave brillante e fresco, nonché chiusura di un ritorno coinvolgente e suggestivo. (Luigi Cattaneo)

Timewave (Video)



venerdì 14 giugno 2024

VITANTONIO GASPARRO, Introducing (2023)

 


Ho incontrato recentemente Vitantonio Gasparro parlando dell’ultimo lavoro di un altro talento della Gleam Records, Worlds beyond di Antonello Losacco, un disco che mi ha permesso di approcciarmi a questo Introducing conoscendo in parte lo stile del vibrafonista. Ovviamente trattandosi di un album proprio ci sono delle differenze con l’opera sopra citata, ma la scelta di appoggiarsi ad una sezione ritmica (Giuseppe Venezia al contrabbasso, Giovanni Scasciamacchia alla batteria) pone le due uscite vicine almeno empaticamente. Gasparro insegue una sua visione, e se è normale scorgere qualche riferimento a mostri sacri come Lionel Hampton, Milt Jackson e Gary McFarland, è anche facile apprezzare le idee e le soluzioni personali di Introducing, che vengono sviluppate con gusto ed eleganza. Il carattere introduttivo di Interferenze apre le porte di Groove it in your bag, che mostra le prime interessanti evoluzioni ritmiche, su cui si destreggia agile Gasparro. L’atmosfera muta nella seguente Without a sun, si fa carica di attesa sulle note ragionate del contrabbasso, che dialoga con il vibrafono prima di un crescendo immaginifico fantasioso e creativo. Non sono affatto da meno Pigro e Rob’s trouble, strutturate e compatte, approcciano con intelligenza e cura fraseggi intensi e mai banali. Dancing wanderers risulta invece variopinta nel suo incedere sinuoso, mentre ci catapulta in un jazz club anni ‘30 Darn that dream, che omaggia il pianista americano Jimmy Van Heusen. La riproposizione alternativa di Rob’s trouble chiude un esordio raffinato e suggestivo. (Luigi Cattaneo)

martedì 11 giugno 2024

ANANDAMMIDE, Eura (2024)

 


Chi si era innamorato delle sonorità di Earthly paradise, esordio del 2020 degli Anandammide, progetto di Michele Moschini (voce, chitarra, organo, synth, batteria), non potrà che rimanere ancora affascinato dall’incontro tutto settantiano tra folk, psichedelia e progressive, marchio di fabbrica anche del nuovo Eura. Registrato con musicisti provenienti da più parti d’Europa (Pascal Vernin basso, Lelio Mulas basso, Stella Ramsden violino, Audrey Moreau flauto, Lisa Isaksson voce, Sebastien Grignon violoncello, Lorenzo Castigliego chitarra), l’album mantiene istanze acustiche morbide e soavi, un viaggio intimo, quasi sussurrato, introspettivo e catartico, giocato spesso sugli interventi del flauto e degli strumenti ad arco, che donano ancora maggiore consistenza ad un’opera veramente molto riuscita.


L’iniziale Carmilla apre in maniera molto delicata Eura, che prosegue con A song of greed, introdotta da un synth molto anni ’70, si muove tra arpeggi acustici e parti folk in cui emerge il lavoro raffinato degli archi, oltre che la vocalità della Isaksson. La trama non muta con Post-Atomic Reverie, malinconica e tenue, prima di Phantom limb, brillante traccia psych folk, e I am a flower, che chiude con molto garbo il lato A del disco. La title track introduce la seconda parte, dove ritroviamo nuovamente la Isaksson, perfetta in questo brano dal sapore più progressivo, mentre The orange flood, con i suoi 7 minuti, presenta in maniera decisa diverse caratteristiche del suono targato Anandammide. Lullaby N.11 è puro folk, Dream N.1 replica l’andamento lieve ed elegante, The anchorite è l’ottimo finale di un ritorno corposo e ricco di suggestioni. (Luigi Cattaneo)

lunedì 10 giugno 2024

RATINGURLI, Lo zoo dei pensieri miei (singolo 2024)

RatingUrli: il terzo videoclip “Lo zoo dei pensieri miei”

Il 6 giugno è uscito il nuovo videoclip tratto dall’album d’esordio del duo

“Ho scavato la fossa 

Luna piena di spritz   

Sto a pezzi di cuore 

Nuota affoga nel drink”


27 maggio 2024
_ Celebrare il primo compleanno con un video che riversa sullo schermo quello che è il fil rouge degli otto brani che compongono il primo album del progetto musicale RatingUrli: le relazioni.

Definito da Rockit “un lavoro diretto ma multiforme, di rapimento immediato ma ontologicamente complesso”, l’album, prodotto da Tomato Music Lab e distribuito da DistroKid, ad un anno di vita festeggia con questo videoclip, in uscita il 6 giugno

Tre minuti e sedici secondi di pulsazioni dark-industrial sporcate e poi centrifugate, che conservano tratti oscuramente psichedelici.

In scena un teatrino dai colori pastello edulcora l’aspetto informe e decadente di animali alieni e onirici che si incontrano e si scontrano. Una sorta di inquietante ricreazione, in questo parco giochi angusto e sadico che è la nostra mente, dove si ricorda e ci si confonde, sperimentando salti e cadute, amore, rabbia, sconforto e nostalgia.

Lo zoo dei pensieri miei, terzo videoclip del duo RatingUrli, prodotto da Pigs&Rats Movies, uscirà su tutti i canali web ufficiali della band giovedì 6 giugno 2024 alle ore 12

LINK: https://youtu.be/5-EUWBxaF2w


BIOGRAFIA

RatingUrli è il nome del progetto musicale al cui interno prendono voce Alan Grime e La Ny. Provenienti da trascorsi musicali e artistici vari, entrambi con la passione per l’arte visiva e le arti performative, nelle quali hanno fondato le loro professioni, si incontrano nell’estate del 2021 per dar vita ad un progetto sfaccettato, che si radica in un background punk noise anni ‘90, per diramarsi in sonorità elettroniche e industrial dal tono cupo e dai testi onirici. 

Sul palco, le sonorità graffianti e potenti, si mescolano a gesti teatrali e proiezioni di videoarte realizzate dagli stessi artisti, per dare vita ad un’esperienza coinvolgente a 360°.