giovedì 29 agosto 2024

THUNDER RISING, Back to the time of rock (2022)

 

Ottimo lavoro questo dei Thunder Rising di Frank e Enzo Caruso (il primo, alla chitarra, il secondo diviso tra tastiere, piano e chitarra ritmica, entrambi membri fondatori degli Arachnes), ben coadiuvati da Alessio Spini (voce anche degli Screaming Demons), Gabriele Baroni (basso) e Corrado Ciceri (batteria). Fate train fa da apripista per un album intriso di verace hard rock, quello di Thin Lizzy e Deep Purple, pregevoli anche le evoluzioni di Black tiger e Scratches on the hood, prima della gradevole I’m still alive, delicata ballata che consolida un inizio davvero convincente. Il groove che avvolge Back to the time of rock trova conferma nelle seguenti Timeless blues e Rock from the sky, che chiudono egregiamente una prima parte di album dove emerge netta la qualità del quintetto. Hard bluesy evocativo cesella Don’t be shy, gli anni ’70 più veraci fanno capolino in Labyrinth of spectres, mentre accenni prog colorano con gusto la strumentale Nameless, divisa in due parti che formano una suite raffinata e di limpida bellezza. Chiusura affidata a Stairs to the top, bonus track perfetta per completare un disco ricco di idee e suggestioni. (Luigi Cattaneo)

Fate train (Video)



sabato 24 agosto 2024

NAGUAL, and once the storm is over ... (2024)

 


Attivi da quasi 20 anni, i Nagual (Luca Sabia voce e chitarra, Davide Belfiglio chitarra, Giulio Armanetti basso, Claudio Bianchi batteria, G. Fabrizio Defacqz tastiere e voce, Sara Battisteri voce) con and once the storm is over … proseguono nel loro sincero omaggio all’hard rock di Whitesnake, Uriah Heep, Led Zeppellin e Deep Purple. Non mancano leggere influenze progressive, ravvisabili in brani come Waterfall, Too far gone (dove abbiamo anche la chitarra di Marco Cusenza) e Where memories are blind, mentre in Wildfire (abbellita dal raffinato intervento di Alessandro Bertozzi al sax) e Life kills you permangono i tradizionali umori heavy blues tracciati nei precedenti dischi. Spirito, passione e dedizione, unite alla capacità di creare sempre qualcosa di concreto e meritevole di attenzione, fanno dell’ultima uscita dei piacentini un lavoro credibile e autentico. (Luigi Cattaneo)    

mercoledì 21 agosto 2024

JOHN IRVINE, The starships are gathering (2024)

 


Torna il prolifico John Irvine, eccellente musicista di cui abbiamo spesso parlato da queste pagine e lo fa con un altro lavoro di grande qualità, The starships are gathering, uscito in maniera indipendente a gennaio 2024. Irvine si divide tra chitarra, tastiera e basso e come sempre viene coadiuvato da un batterista (in questo caso Andrew Scott), mostrando non solo doti tecniche rilevanti ma anche una certa facilità di scrittura, che si evidenzia sin dalle iniziali All systems, Go! e The archimedean point. Progressive e jazz rock vanno a braccetto per tutto l’album, basti ascoltare pezzi come The electrics were down o Lacus temporis, egregiamente strutturate ma al contempo ricchissime di soluzioni melodiche efficaci, così come non sono da meno Alien Interceptor e Baptism of fire:Gordian knots, trascinanti e creative. The great polyandrium in the sky e la title track finale suggellano l’ennesima prova intensa e fantasiosa. (Luigi Cattaneo)

martedì 20 agosto 2024

EMANUELE SARTORIS WITH ROBERTO CIFARELLI, Inquadratura di composizioni (2024)

 

Affascinante lavoro dell’insolito duo formato da Emanuele Sartoris (pianoforte) e dal fotografo Roberto Cifarelli (immagini, voce, suoni), che con questo Inquadratura di composizioni firmano un disco da assaporare con calma, nota dopo nota. Ci eravamo già occupati di Sartoris ai tempi di Notturni, altro album registrato in duo (quella volta con Daniele Di Bonaventura), ma in questo caso il piano diviene grande protagonista di un’opera lirica e immaginifica. Il personale stile di Emanuele, qui legato al mondo della fotografia di Cifarelli, sviluppa un racconto in simbiosi con l’obiettivo di Roberto (Sympatheia e Archè tra le cose migliori proposte), una collaborazione che è opera d’arte totalizzante, fusione tra le parti apprezzabile ancora di più nei contenuti multimediali presenti acquistando il CD o il vinile di Inquadratura di composizioni. (Luigi Cattaneo)

Album promo



domenica 11 agosto 2024

GIOVANNI PALOMBO, Passaggi (2024)

 

Bellissimo concept di Giovanni Palombo, che con Passaggi firma un disco dove la sua chitarra (acustica e classica) trova il raffinato appoggio di Gabriele Coen (sax, clarinetto), Benny Penazzi (violoncello), Francesco Savoretti (percussioni) e Alessandro Gwis (pianoforte). Un lavoro maturo, molto sentito, che parte dalla straordinaria Popularia per arrivare a Tramonto a Kea (dove Palombo sviluppa la malinconica trama in solitaria), pregno di suggestive soluzioni, dove i suoni caldi del Mediterraneo si sposano col jazz e l’improvvisazione, un mood che ricorda alcuni lavori targati ECM. Melodie e complessità si sposano perfettamente, all’interno di un percorso dove la chitarra acustica lambisce territori classicheggianti, mostrando la grande duttilità di Palombo, bravissimo nel destreggiarsi in quartetto, in duo o in solitaria. Tracce come Terra di bellezza (in quartetto), L’abbraccio (suonata da solo) e Tre per la strada (in coppia con Gwis) sono la spina dorsale di un dodicesimo disco affascinante e fresco. (Luigi Cattaneo) 

Terra di bellezza (Video)



sabato 10 agosto 2024

SELF PORTRAIT, Fishes were everywhere (2024)

 

Nati nel 2015 a Parma, i Self Portrait (Marco Fulgoni voce, chitarra, Martino Pederzolli basso, Giorgio Cimino sintetizzatori, organo, Luigi Mazzieri batteria) arrivano solo ora al debutto con Fishes were everywhere (uscito tramite Andromeda Relix). Progressive, hard rock e psichedelia si incrociano sin dall’iniziale Moontrip, 8 minuti che ci consegnano una band attenta al dettaglio e capace di creare trame sofisticate e ardite, una libertà concettuale che ritroviamo nell’ottima Tiergarten e nelle splendide idee sviluppate in Enoch, svicolate da paletti futili e limitanti. Fantasia che non abbandona gli emiliani nemmeno in Nine magpies and a black cat, prima dell’immaginifica Croup and Vandemar, e della conclusiva Discount my time, ricco finale di un lavoro davvero molto interessante. (Luigi Cattaneo)  

Enoch (Video)


 

venerdì 9 agosto 2024

EMIR TRERÈ, Electric Honky Tonk (2024)

 

Difficile non rimanere sorpresi nel momento in cui si scopre che Emir Trerè arriva da Bologna e non da qualche zona americana, una di quelle dove il country è l’unica ragione di vita. Il grande amore di Trerè (chitarra, voce) per questa musica lontana dalle nostre tradizioni si evince già dalle primissime note di Electric Honky Tonk, suonato insieme a Luca Pasotti (basso), Manuel Cucaro (batteria) e Davide Falconi (presente al piano in alcuni brani). Questo secondo disco della band è un omaggio ad uno stile ben definito, basti ascoltare tracce come la title track, Little ole wine drinker me o The dream goes along, che mostrano intesa, affinità e passione. L’emiliano guarda all’arte di Hank Mills, Lefty Frizzell, Kenni Huskey e Dean Martin, ma il suo è un tributo sentito, profondo, coerente nella sua mezz’ora circa di durata, per un risultato complessivo davvero gradevole. (Luigi Cattaneo)

sabato 3 agosto 2024

GTO, Go gto Go (2023)



La pubblicazione di una raccolta è sempre momento di riflessione, per quanto si è fatto e per quello che si è proposto negli anni. Nel caso dei GTO (Stefano Bucci voce, Romano Novelli chitarra, mandola, armonica, Luigi Bastianoni chitarra, fisarmonica, Giampiero Passeri basso, Alessandro Bucci batteria) lo sguardo corre indietro al 1993, quando i perugini, innamorati del folk e del rock, immergono certe atmosfere all’interno di un contesto legato alla tradizione italiana e al pop. La forte carica live, dettata anche dal riuscire ad amalgamare più influenze (la musica popolare romagnola e quella balcanica, il folk americano e il cantautorato italiano) li porta a condividere il palco negli anni con Willy DeVille, Gogol Bordello, Teresa De Sio, Modena City Ramblers, Tonino Carotone e Bandabardò, tutti artisti con cui spartiscono certe atmosfere, oltre che suonare in Inghilterra e in Germania. Go gto Go 1993-2023 rappresenta la ghiotta occasione per scoprire (o riscoprire) una band on the road da 30 anni, un doppio che presenta un gruppo capace di essere energico e vitale (1970 Hostel, Lee l’americano) ma anche delicato e gioioso (La sposa, Lumediluna). 38 brani che scorrono via veloci, gradevoli e spesso convincenti, come nel caso di Freewheelin’ Radio, Pellerossa o Sette stelle per sette sere, tra gli episodi migliori presenti. (Luigi Cattaneo)  




venerdì 2 agosto 2024

GERMANO ZENGA, Gato! An evolving idea (2023)

 


Ottimo ritorno per Germano Zenga, sassofonista milanese che con questo terzo album solista omaggia Gato Barbieri, enorme musicista argentino scomparso nel 2016. Gato! An evolving idea, registrato insieme a Luca Gusella (vibrafono, percussioni), Danilo Gallo (contrabbasso, balalaika, flauto) e Ferdinando Faraò (batteria, percussioni) è tributo ma anche sguardo personale al mondo di Barbieri, un’elaborazione latin jazz che si è sviluppata attraverso la consapevolezza della grandezza dell’arte del sudamericano ma anche con la volontà di donare qualcosa di fresco e dinamico. Gato come punto di partenza per esplorare, complice anche la presenza, tutt’altro che secondaria, di Enrico Rava (che con Barbieri ci ha suonato per diversi anni) al flicorno in ben tre pezzi (da annotare soprattutto la meravigliosa Antonio das Mortes e Lost tango), un filo che unisce anime in sinergia, alla ricerca del bello e del sorprendente. La chiosa arriva proprio dalle parole dello storico jazzista italiano nelle note dell’album. Questo disco è una dichiarazione d’amore a Gato e alla sua musica: è talmente sentito, profondo ed appassionato che lo stesso Gato ne sarà conquistato. Ne sono certo! È possibile acquistare e ascoltare il disco tramite la pagina bandcamp dell’ottima Caligola Records al seguente indirizzo https://caligolarecords.bandcamp.com/album/gato-an-evolving-idea (Luigi Cattaneo)

giovedì 1 agosto 2024

SANDFLOWER, Lieve (2024)

 


Interessantissimo ritorno per i lombardi Sandflower, che con Lieve firmano un terzo lavoro potente e curato nel dettaglio, intriso di heavy e alternative metal cantato in italiano, peculiarità che li avvicina per mood a quanto fatto da act contemporanei come Silenzio Profondo, FearyTales e Glasfold (giusto per citare qualche band nostrana). La gestione complessiva dei brani rimanda anche all’immaginario progressive, visto lo sviluppo variopinto delle trame e la ricchezza dell’esposizione, tra partiture aggressive e rallentamenti studiati. La maturità del quartetto formato da Federico Bonfigliuoli (voce), Enrico Cattaneo (chitarra), Julian Lucchetti (basso) e Giuseppe Amato (batteria, percussioni) appare solida in Come le montagne, la lunga Burattini del Dio denaro e la drammatica Porta per l’inferno, forse i tre migliori momenti di un disco breve (mezz’ora circa) ma ricco di idee e soluzioni. (Luigi Cattaneo)