venerdì 6 dicembre 2024

DIEGO BANCHERO TRIO, Il comunicato stampa di Gathered Lectures from a Lifetime

Primo album de Il Diego Banchero Trio in uscita il prossimo 18 gennaio 2025. Il titolo sarà: “Gathered Lectures from a Lifetime”. 


Il progetto solista di Diego Banchero (musicista noto soprattutto per essere il bassista e compositore della band genovese Il Segno del Comando) giunge finalmente alla prima uscita discografica dopo quasi due anni di regolare attività live. Il disco è stato registrato in presa diretta al Nadir Studio (Genova) nel novembre 2023, ma si è atteso un anno per concludere tutte le fasi di produzione a causa dell’intensa mole di impegni di Diego su altri frangenti artistici. Ora i tempi sono maturi! La track list di quest’opera e caratterizzata da 12 composizioni strumentali. Alcune di esse sono nuovi arrangiamenti di opere già pubblicate nei dischi dei progetti nei quali Diego è stato compositore. Non mancano neppure brani originali scritti appositamente per questo lavoro. Il risultato finale può essere descritto coma una sorta di jazz rock a tinte scure nel quale le sonorità darkeggianti si fondono con influenze derivanti dal funk delle colonne sonore dei film “poliziotteschi” anni ’70. Il titolo di questo lavoro è “Gathered Lectures from a Lifetime” e hanno partecipato Roberto Lucanato alla chitarra e Fernando Cherchi alla batteria (entrambi collaboratori di lunga data di Diego). La produzione è affidata alla Tricephale Independent Production. L’opera verrà stampata in CD nel numero di 200 duecento copie. Per info, preorder o acquisto è possibile scrivere all’indirizzo E-mail diegobanchero@alice.it. 

Il disco verrà presentato nella data di apertura delle Lady Prog Nights che si svolgerà proprio il 18 gennaio 2025 presso L’Angelo Azzurro di Genova.



giovedì 5 dicembre 2024

MARK WINGFIELD, The gathering (2024)

 


Ottimo ritorno per Mark Wingfield, chitarrista che ha trovato nella Moonjune Records l’etichetta ideale per esprimere le sue idee e il suo talento. Registrato insieme a Gary Husband (tastiere, piano e batteria in tre brani), Asaf Sirkis (batteria), Tony Levin e Percy Jones (a dividersi le parti di basso), The gathering è un lavoro che abbina progressive e fusion con grande esperienza, complice anche una delle migliori line up che si possano trovare nei dischi di Wingfield. Le trame strumentali che caratterizzano l’opera hanno diverse sfumature, tutte incentrate su una certa libertà esecutiva, atta a esplorare costruzioni insolite ma brillanti (su tutte The corkscrew tower, The listening trees e The lost room). Le classiche escursioni tra generi degli album di Mark, e più in generale dell’etichetta di Leonardo Pavkovic, trovano in The gathering una visione d’insieme che mostra come ci si possa muovere lungo più binari, risultando credibili e interessanti. (Luigi Cattaneo)


martedì 3 dicembre 2024

Q-BIZM, Corduroy shorts (2020)

 

Bellissima scoperta i Q-Bizm, band che tornava in pista con questo Corduroy shorts nel 2020 (dopo un esordio addirittura del 2004!), e che da allora non ha purtroppo più pubblicato nulla. Le atmosfere evocate da Francesco Corrias (batteria), Etn Hunyady (chitarra), Filippo Gaetani (basso, chitarra, voce), Francesco Longhi (tastiere), Alessandro Riccucci (sax), Stefano Lunardi (violino) e Thomas Murley (voce) rimandano al jazz rock, al funky, al Canterbury sound e al prog settantiano, tra brani ammalianti e trame strumentali ineccepibili. Un lavoro che probabilmente beneficia anche della durata, 35 minuti circa, che rendono l’ascolto ancora più fluido e dinamico, con l’alternanza tra cantato e strumentale che risulta piuttosto azzeccata. Basti ascoltare la funkeggiante 3131, la dinamica Black truck o la coinvolgente Kyodo Shuffle per rendersi conto della qualità dei toscani, bravissimi nel sintetizzare egregiamente e con naturalezza le varie anime dell’eclettico progetto Q-Bizm. (Luigi Cattaneo)

3131 (Video)




domenica 1 dicembre 2024

QUANAH PARKER, Nel castello delle fate (2024)



Tornano a distanza di ben 9 anni i Quanah Parker del tastierista Riccardo Scivales (ma in mezzo c’è stato il succulento DVD+CD A Big Francesco: Live at Festival Rock Progressive 2016-2018, uscito nel 2019), tempo che è servito, a sentire la nuova opera da poco pubblicata, a maturare ulteriormente un sound intriso di suggestioni e visioni. Il progressive sinfonico dei veneti, in giro da inizio anni ’80 nella prima storica formazione, trova in questa terza prova in studio, Nel castello delle fate, l’espressione massima sin qui elaborata, complice anche una line up completata da Meghi Moschino (voce, percussioni), Giovanni Pirrotta (chitarra), dall’ex Elisir D’ambrosia Alessandro Simeoni e da Paolo Ongaro (batteria), tra le migliori avute nel corso della carriera (da segnalare come Special Guest in alcune composizioni anche una figlia di Riccardo, Martina Scivales). Il tastierista, da par suo, è stato bravissimo nel costruire un immaginario fiabesco ma anche onirico ed esoterico, un racconto sviluppato testualmente dalla Moschino da seguire passo dopo passo e che ha l’innata capacità di evocare immagini. Nel castello delle fate è un concept album sul Potere Guaritore della Musica, un potere che è tanto più forte quando ti è donato dalle mani di una Donna. Il suo protagonista è un uomo che si è smarrito e giunge in un misterioso castello abitato da bellissime Dame Fatate. Al suo arrivo, esse fuggono e si disperdono su per lo scalone del castello, per poi invitarlo ognuna nella propria stanza e sedurlo con la loro Bellezza e le loro Arti Magiche. Con ammalianti melodie e la forza del loro Amore, lo guariscono infine dai suoi mali fisici e interiori. Il protagonista è ora un uomo nuovo, che esce dal Castello e si ritrova bambino a camminare tra l’erba alta di un meraviglioso prato luminoso, dove sua madre lo attende e lo prende per mano. Chi conosce la band sa cosa aspettarsi, tra aperture sinfoniche, tempi dispari, strutture elaborate come non mai e una scrittura sempre attenta a stare in bilico tra complessità e immediatezza, aspetti che ritroviamo in brani pieni di grazia come Intrada e voci di fateStanze di luci antiche Strega fatata, Fata stregata, che sanno essere soavi, energici e raffinati. Nel castello delle fate è il disco maggiormente compiuto dei Quanah Parker, un lavoro ricco di pathos e pregno di una simbologia mistica non banale, un’affermazione che meriterebbe una maggiore esposizione, magari quella del palco del 2Days Prog + 1 di Veruno 2025 … (Luigi Cattaneo)

Strega fatata, Fata stregata (Video)

https://www.youtube.com/watch?v=arp9YT6yBbc




venerdì 29 novembre 2024

SILENZIO PROFONDO, Terra Madre (2024)

 

Terzo disco per i Silenzio Profondo, band attiva dal 2006 e di cui abbiamo spesso parlato dalle pagine del portale. Anche questo nuovo lavoro conferma il quintetto (Maurizio Serafini voce, Gianluca Molinari chitarra, Manuel Rizzolo chitarra, Tommaso Bianconi basso, Alessandro Davolio batteria) tra i gruppi di punta dell’heavy nostrano, rigorosamente cantato in italiano e con uno sguardo al progressive metal, una costante che probabilmente negli anni è andata ad accentuarsi, passo dopo passo. È facile quindi incontrare soluzioni in odore di Iron Maiden, Saxon e Strana Officina, seppure la strada intrapresa dai mantovani sia sempre più personale e matura, e conferma arriva dall’attuale Terra madre (ancora distribuito dall’eccellente Andromeda Relix), un album pieno di idee, strutturate adeguatamente e rifinite da un songwriting davvero interessante. Ne sono esempio brani come l’aggressiva Terra 51, la progressiva Quarantena o la classicheggiante Tempesta di meteoriti, tra gli episodi maggiormente suggestivi di un ritorno che mette di nuovo in luce il talento espressivo di una solida realtà dell’italico underground. (Luigi Cattaneo)

Uomo sospeso (Official Video)



martedì 19 novembre 2024

RACHEL GOULD & SAL NISTICO, Anthology Quintet 1984 (1984)

 

Reperto storico per Rachel Gould (voce) e Sal Nistico (sax), accompagnati qui da Frank Stagnitta (piano), Victor Kaihatu (contrabbasso) e Clarence Becton (batteria), un disco che arriva ai giorni nostri grazie all’intraprendenza della Caligola Records, eccellenza italiana quando si parla di jazz. La Gould, in giro dai primi ’70, ma ancora oggi tra le più dotate voci in circolazione quando si parla di jazz, con all’attivo collaborazioni con nomi di spicco (tra cui Chet Baker), dimostra in questa registrazione del 1984 (svoltasi alla Bayerischer Rundfunk, emittente radio di Norimberga) lo stato di grazia in cui versava lei, il suo compagno Sal (scomparso prematuramente nel 1991) e i musicisti che la seguivano, tecnicamente ineccepibili e sospinti da una grazia percepibile sin dalle iniziali Empty room e Why do your children cry?. Le note classiche della seguente Dancing on a Dime ci conducono a metà album, dove incontriamo Birthday blues, lungo brano pregno di pathos e sentimento, prima di This Merry-Go-Round e More of me, due composizioni che oscillano tra malinconia, melodie vellutate e aperture solistiche. Chiusura affidata alla strumentale Vain regret, splendido episodio finale di un album consigliatissimo per chi vuole scoprire o riscoprire due figure importanti ma troppo poco citate del jazz. (Luigi Cattaneo)

Full Album



QUARTET DIMINISHED, Deerand (2024)

 

Con lo sguardo sempre proiettato in territori “altri”, fiera di aver dato voce a gruppi che si muovono con orgoglio lungo traiettorie coraggiose, in quella che è una sorta di missione. Stiamo parlando della Moonjune Records di Leonardo Pavkovic, che questa volta ci conduce in Iran, alla scoperta del Quartet Diminished (Ehsan Sadigh chitarra, Mazyar Younesi piano acustico, Soheil Peghambari clarinetto, sax, Rouzbeh Fadavi batteria). Il progetto, nato nel 2013 grazie alla volontà di Sadigh, arriva al quarto capitolo discografico miscelando jazz rock, R.I.O., prog e avanguardia, un viaggio strumentale dove le molteplici possibilità espressive vengono acuite anche dalla presenza di Tony Levin (basso nell’ipnotica Mirrorside e Chapman Stick in Allegro per il Rè, composizione dal mood persiano) e Markus Reuter (Touch guitar, soundscapes), ospiti di lusso di un lavoro molto corposo. La suite iniziale, Deerand, divisa in 4 parti, basterebbe da sola per promuovere il disco, una lunga traccia di 25 minuti che mostra le varie anime di cui è composta la musica della band, mentre l’ultimo brano da citare è Tehran II, probabilmente il più sperimentale del lavoro. Disco affascinante e particolare, evoluzione del sound sin qui creato dal quartetto, che sa essere sia ostico che comunicativo, in un crescendo di soluzioni ispirate e ricercate. (Luigi Cattaneo)

Deerand Pt. II (Video)



sabato 16 novembre 2024

LA TEMPESTA GENTILE, Ltg (2024)

 

Curioso duo nato nel 2021, La Tempesta Gentile propone una propria visione dello shoegaze, muovendosi con audacia tra effettistica, handpan, basso, batteria, riverberi tipici del genere e un suono saturo ma mai caotico. Gli emiliani mostrano professionalità e consapevolezza, guardando ai primi ’90 senza risultare copia pedissequa del periodo storico, anzi, l’idea di sviluppare la struttura portante attraverso il basso di Luca Canei (anche voce della band), sdoppiandolo letteralmente tramite due ampli (di cui uno per chitarra), risulta interessante sin dalle prime note di questo esordio. Tra le pieghe di LTG troviamo quindi nomi di culto come My Bloody Valentine e Slowdive, declinati attraverso le proprie urgenze, fatte di immagini e suggestioni, tratti grevi e malinconici, sezioni dilatate e passaggi umbratili. La voce di Luca, che rimane sottotraccia per tutto il lavoro, è un altro aspetto della ricerca del duo, che si completa con Giovanni Artioli (batteria, handpan), così come risultano importanti le tematiche trattate, con rimandi all’astronomia di certo non così frequenti in un album. Primo passo decisamente brillante per l’ennesima scoperta di casa Overdub Recordings. (Luigi Cattaneo)

Senza nome (Sole) (Video)



martedì 12 novembre 2024

GEOMETRY OF CHAOS, My philosopher (Singolo 2024)

 Magia, musica e demoni nel nuovo singolo dei Geometry of Chaos My philosopher

Quanto può essere potente la connessione con la musica? Può essere tanto forte da diventare un'ossessione che porta il compositore a rivolgersi a demoni e spiriti collegati alla creazione. Tra questi, Murmur, insegnante di filosofia e musica e demone della Goetia.

Nel video di “My philosopher” i simboli esoterici prendono vita durante i rituali di invocazione, assottigliando il confine tra mondo materiale e mondo spirituale: il demone possiede il protagonista, che viene travolto dalle note come da un fiume in piena.

Non solo un lyric video quindi, ma un racconto in piena regola ad accompagnare il nuovo singolo della band prog metal torinese Geometry of Chaos.

Per “My philosopher” la line up presenta il mastermind Fabio La Manna, autore di musica e testo, alle chitarre e al basso, Marcello Vieira alla voce, Charles Soulz (Maestrick, Imago Mortis) alle tastiere e la new entry Alex Vagnoni (Bologna Violenta, Dor, ex Dark Lunacy) alla batteria.

Mix di Fabio La Manna e Daniel Salcido (Command Space Audio – Chicago), mastering di Alex Vagnoni, video a cura di MVS studio.


Guarda qui il lyric video di “My philosopher” https://www.youtube.com/watch?v=PBcWUVI4ZbI&ab_channel=GeometryofChaos


Geometry of Chaos è un progetto progressive metal di Fabio La Manna, principalmente chitarrista, bassista, tastierista e autore della musica e dei testi.

Il progetto ha preso vita dalla fusione del suo lavoro solista e di ciò che restava della band Alchemy Room nel loro ultimo periodo con Davide Cardella (batteria sui primi due album), insieme a Charles Soulz alle tastiere.

La voce principale dei Geometry of Chaos è Marcello Vieira, a cui su alcuni brani si affianca Ethan Cronin.

Discografia: "Soldiers of the new world order" (2020), "Imaginary Friends" (2023).

STEFANO PANUNZI, Pages from the sea (2023)


Garanzia di qualità, Stefano Panunzi, autore spesso presente su queste pagine, sia per i lavori a proprio nome, sia per quelli targati Fjieri, torna con l’ennesima prova di qualità, accompagnato dalla solita pletora di musicisti di grandissimo livello (tra cui Mike Applebaum, Fabio Trentini, Pat Mastelotto, Jakko Jakszyk, Markus Reuter). Pages from the sea si apre con la strumentale Which truth, perfetta per introdurre l’ascoltatore nelle atmosfere del disco, che prosegue con Not waving, but drowning e The secret, splendidi episodi di un trittico iniziale davvero suggestivo. La classe compositiva di Panunzi emerge anche nelle seguenti The sea e You and I, mentre si torna a frangenti puramente strumentali con Steel waves, gradevole chiusura della prima parte di Pages from the sea. L’eleganza di Every drop of your love inaugura la seconda parte dell’opera, che prosegue con Simming to sea e I’m feeling so blue, pezzi che incarnano lo spirito di un progetto che meriterebbe sicuramente di più rispetto a quanto raccolto in quasi vent’anni di carriera. Ci avviciniamo alla conclusione dapprima con le ispirate melodie di Those words, e poi con le fresche trame di An autumn day e The sea woman, che chiudono in maniera perfetta l’ennesimo ottimo album corale di Panunzi. (Luigi Cattaneo) 


 

sabato 9 novembre 2024

DIEGO RIBECHINI, Colpevole (Singolo 2024)



Colpevole è il nuovo singolo di Diego Ribechini, un brano che riflette sulla tendenza della società moderna a puntare il dito e accusare senza assumersi le proprie responsabilità. In un mondo sempre più virtuale, in cui ci si nasconde dietro schermi e maschere digitali, Diego Ribechini pone una domanda chiave: chi è davvero il colpevole?

Colpevole (Video)

https://www.youtube.com/watch?v=gzgM83VEsUA 

Il testo di Colpevole si articola in tre parti: la strofa rappresenta una sorta di confessione da parte del protagonista, il bridge lo vede chiedere se sia lui stesso il vero colpevole, mentre il ritornello capovolge la narrazione, con il protagonista che si trasforma nell’accusatore. La canzone, con il suo tono incalzante e provocatorio, sfida l'ascoltatore a riflettere sulla superficialità con cui spesso si emettono giudizi senza guardare oltre le apparenze.

Diego Ribechini nasce a Volterra il 2 maggio 1978 e ha sviluppato una carriera artistica poliedrica, attraversando vari generi musicali e progetti creativi. Inizia con la band rock prog italiana Quintessenza, con cui realizza tre album e un EP, facendo esperienza nell'attività live del gruppo.

Successivamente, si avvicina al mondo del teatro musicale, scrivendo diversi libretti di musical, tra cui Draculea (vincitore di due premi nazionali nel 2007), Edward Georgie il musical. Diego pubblica anche due libri di poesie con Leone Editore e, nel frattempo, fonda una nuova band, gli Stoned Dogs, con cui incide l’album autoprodotto Randagio.

Gli Stoned Dogs rappresentano il trampolino di lancio per la sua carriera solista, che lo vede pubblicare due album: Dr40 Autofagia. Attualmente, Diego Ribechini è impegnato nella stesura di un nuovo musical dedicato alla figura di Giovanna D'Arco e nella preparazione del suo prossimo disco, la cui uscita è prevista per l’inverno.


mercoledì 6 novembre 2024

MANIDA, Foresìa (2024)

 

Esordio per i MaNiDa (Martina Bergonzoni voce, Niccolò Zanella sassofono, Matteo Padoin contrabbasso, Daniele Patton batteria), un debutto uscito qualche mese fa per l’etichetta norvegese AMP Music & Records. La visione musicale del quartetto, dai forti connotati jazz, trova nelle armonie corali il vero punto di forza, connotazione di un album variegato, che profuma di classicità ma non disdegna aperture sperimentali, un intreccio di soluzioni raffinate e soprattutto personali. Tradizione e contemporaneità fluiscono in brani come Home, Roses o Glacier, che mostrano il grande lavoro di squadra del gruppo, che esprime fantasia nella scrittura e doti tecniche di rilievo, sempre espresse con una certa dose di equilibrio. (Luigi Cattaneo)

Glacier (Video)



martedì 5 novembre 2024

BLIND RIDE, Paranoid – Critical Method (2023)

 

Dopo l’ep Too fast for a sick dog del 2020, i Blind Ride (Marco Franceschelli voce, chitarra, Angelo Di Lella batteria, Piergiorgio Mastrantuoni basso) arrivano nel 2023 al primo full, Paranoid – Critical Method, un lavoro potente, dai tratti dissonanti, oscuro e velato di malinconia. D’altronde le tematiche portanti, disillusione, delusione e disincanto, hanno bisogno di un corollario sonoro adeguato per incidere, e il trio, con quella fusione di post punk e noise, tratteggia scenari cupi per la mezz’ora scarsa di durata dell’album. Surrogate of a dream, Relationship goals o Stranger to my eyes rappresentano la visione poco rassicurante dei molisani, che sanno colpire appieno attraverso un suono greve e viscerale. (Luigi Cattaneo)

Full Album (video)



sabato 26 ottobre 2024

BLUES JOKE, Better old than dead (2024)

 

Quando l’Andromeda Relix si cimenta con il rock blues, penso a realtà come The C. Zek Band, Black Mama o Bullfrog, ci si trova dinnanzi spesso a lavori molto interessanti. Non fa eccezione Better old than dead dei Blues Joke (Francesco Caldarola basso, voce, Marco Marini chitarra, Marco Piran Batteria), trio che guarda a ZZ Top, Free e Grand Funk Railroad, quindi un crossover di hard, blues, rock classico, southern e boogie rock d’assalto, influenze settantiane citate lungo un esordio potente ma pieno di melodie suggestive. Si sviluppano così le trame di At the end e Find your place, ma anche della raffinata Under this cold sky, così come non sono da meno Free nine e Wasting time, ideale chiusura di un debutto consigliatissimo a tutti gli amanti del genere proposto. (Luigi Cattaneo)

At the end (Video)



venerdì 25 ottobre 2024

GIANFRANCO MENZELLA, Dedicated to Bob Berg (2024)

 


Nuovo album per Gianfranco Menzella, sassofonista che in Dedicated to Bob Berg omaggia un musicista che negli anni ’80 e ’90 ha sfoderato una serie di album importanti per delineare il jazz americano del periodo, soprattutto in tema di sassofono solista. Menzella si fa accompagnare per l’occasione da Eugenio Macchia (piano), Carlo Bavetta (contrabbasso) e Pasquale Fiore (batteria), bravissimi nel tributare l’estetica di Berg, personalizzandola attraverso i filtri dati dalla notevole esperienza conseguita nel tempo. Un’interpretazione della materia coinvolgente, che parte con un brano del 1993 (tratto da Enter the spirit) proprio di Berg, Angles, composizione dal forte sapore postbop, articolata e multiforme, per poi proseguire con un altro pezzo di quell’album ma scritto da Chick Corea, Promise, 9 minuti densi e raffinati. Second sight (sempre di Berg) ha un mood maggiormente bluesy, con uno sviluppo corale che mostra una certa coesione tra le parti, mentre The search è una splendida ballata composta da Mike Stern, che si trova in Short stories del 1987. Sincera e appassionata la dedica di Menzella in Mr. Berg, unico originale presente, prima dello standard Summer night di Harry Warren, reso in maniera brillante dal quartetto, e di The secret life of Plants di Stevie Wonder, che Berg suonava spesso nei tour italiani degli anni ’90. Chiusura affidata alla lunga Sometimes ago di Sergio Mihanovich, forte di un crescendo di grande effetto, pone fine ad un tributo rifinito e molto comunicativo. (Luigi Cattaneo)

martedì 22 ottobre 2024

RETURNED TO THE EARTH, Stalagmite Steeple (2024)

 

Ottimo ritorno per i Returned to the earth, che con questo quinto lavoro, Stalagmite Steeple, confermano quanto di buono avevano fatto con il precedente Fall of the watcher (disco da recuperare). Il trio formato da Robin Peachey (voce, chitarra, tastiere), Steve Peachey (synth) e Paul Johnston (batteria, basso, chitarra, synth) propone un altro grande album di progressive vellutato e malinconico, fitto di atmosfere autunnali evocative e ricercate. Si palesano tra le delicate note di Dark morality e The final time le ombre lunghe di Airbag e Porcupine Tree, ma la classe e la qualità di scrittura è così alta che si rimane ammaliati dalla forte emotività impressa alle trame, che nella title track raggiunge picchi di delicatezza non comuni. Robin ha l’innata capacità di creare brani di grande comunicabilità toccando le corde giuste dell’anima, un songwriting che coniuga bozzetti sognanti ed eterei con crescendo suggestivi intensi e filmici, aspetto che connota composizioni memorabili come Meaningless worth e Die for me. Chiude l’album The raging sea, perfetto epitaffio dell’ennesima grande prova degli inglesi. (Luigi Cattaneo)

Dark morality (Video)



giovedì 17 ottobre 2024

OTTODIX, Entanglement (2020)

 

Uscito nel 2020, il settimo concept di Ottodix (Alessandro Zannier) è un viaggio che connette mari, isole e continenti, partendo dalla navigazione antica per giungere a quella digitale dei nostri tempi. L’interessantissimo progetto aggiunge con Entanglement un nuovo tassello ad un percorso versatile e creativo, merito di un autore curioso e attento ai minimi dettagli, aspetto che caratterizza un ventennio di carriera del trevigiano all’interno dell’italico underground. Un vero trip sonoro quello di Ottodix, un melting pot di riferimenti, anche scientifici, che creano spunti affascinanti e singolari, capaci di catturare l’attenzione sin dalle iniziali note di Europhonia e Mesopotamia. La visione dell’arte del veneto connota un disco complesso ma di presa, folk nell’accezione più ampia del termine, raffinato liricamente e musicalmente. La bellezza della narrazione sviluppa trame punteggiate tanto da echi sperimentali quanto da un’adesione personale al cantautorato italiano, che fanno di Entanglement un album ambizioso ed estremamente evocativo. (Luigi Cattaneo)

Entanglement (Video)



mercoledì 16 ottobre 2024

MERGING CLUSTER, Peak of ephemeral light (2024)

 

Splendido ritorno per i Merging Cluster (Gabriele Marconcini voce, già nei Raven Sad, Marco Casalini batteria, Roberto Manzani basso, Gianfilippo Innocenti chitarra, Emiliano Galli tastiere), autori di un progressive rock dalle tinte autunnali che fanno di questo Peak of ephemeral light un lavoro perfetto per queste giornate di bruma. Il quintetto posa lo sguardo anche sul new prog britannico di Marillion e Iq, oltre che sul versante maggiormente hard dei Queensryche di Promise land, senza però risultare copia pedissequa di band o periodi storici, anche perché lo spettro compositivo è ampio e la capacità di scrittura fa il paio con doti autorali di rilievo. Ne sono esempio brani come Subjective doubles syndrome, Planning the renaissance e Over [you], splendidi momenti di un album suggestivo e delicato. (Luigi Cattaneo)

The shadow line (Video)



lunedì 14 ottobre 2024

WE FOG, Sequence (2024)

 

Attivi da quasi 10 anni, i We Fog nascono dall’incontro tra Donato Fusco (voce, chitarra), Giulio Corradi (batteria) e Victor Bittencourt (basso), uniti dalla passione per post rock, new wave e noise. Sequence è il loro secondo lavoro, seguito di Float (uscito nel 2017), e si contraddistingue per una rabbia maggiore, a tratti urticante, che fa di questo nuovo capitolo un passo importante nella personale ricerca del definitivo suono da imporre al progetto. Le diverse sfaccettature dell’amore vengono esposte in maniera ruvida, senza filtri, lavorate dalla produzione di Amaury Cambuzat (Ulan Bator, Faust), che ha acuito la dirompente proposta, sempre diretta e viscerale. A father’s love è il micidiale attacco dell’album, Kind warrior avvolge con trame oscure e grevi, mentre le conclusive No land for hope e Timex vedono Cambuzat impegnato al sintetizzatore, con la prima che spezza il vortice del disco, risulta più lenta ma non per questo accomodante, e la seconda a suggellare con consapevolezza un disco interessante e soprattutto sincero. (Luigi Cattaneo)

Rise to the sky (Video)



sabato 12 ottobre 2024

KRISHNA BISWAS, Maggese (2020)

 

Uscito nel 2020, Maggese (ristampa di Radha) mostrava il talento di Krishna Biswas, chitarrista toscano che firmava, tramite l’etichetta Dodicilune, un lavoro in solitaria, con la sua acustica a delineare trame dal sapore autunnale. La lunga title track apre l’inconsueto disco, mettendo in luce le caratteristiche principali del suono del chitarrista, che successivamente in Ungart gioca con tempi irregolari che donano un discreto interesse alla struttura. Tra brani armonicamente complessi e altri maggiormente meditativi, composizioni dinamiche e pezzi molto delicati, l’autore sviluppa un lavoro da ascoltare con estrema calma, probabilmente adatto solo agli estimatori della materia, ma sicuramente di grande fascino. (Luigi Cattaneo)

Helsinki (Video)



martedì 8 ottobre 2024

THE MAYAN FACTOR, Huracāne (2024)

 

Particolare ritorno sulle scene per The Mayan Factor, band americana che era sparita dalle scene nel 2009, dopo la morte per overdose del vocalist Ray Schuler (attualmente in formazione troviamo Leonard Czerzosie Jr. voce, chitarra acustica, Brian Scott chitarra, Kevin Baker basso, Dan Angermaier batteria). Il rock alternativo del gruppo di Baltimora ha un sapore agrodolce, sa essere malinconico e colpire con impennate di pathos, senza dimenticare di accelerare laddove richiesto, una miscela altamente coinvolgente che convince sin dall’iniziale Warflower. La raccolta prevede estratti da tutti gli album sin qui pubblicati, rivisitati in una chiave maggiormente attuale, per quanto la qualità dei brani selezionati sia già di per sé molto alta. Huracāne è quindi un’occasione senz’altro interessante per scoprire una band all’epoca molto promettente. (Luigi Cattaneo)

Warflower (Video)



lunedì 7 ottobre 2024

AMANTI DI NEFASTO, Amanti di Nefasto (2024)

 


Ep di debutto omonimo per la band Amanti di Nefasto, trio formato da Stefano Diamanti (voce, fondatore degli Abstracta, autori di un ottimo lavoro sul finire degli anni ’90), Andrea Arcangeli (basso, già con DGM e Noveria) e Luca Gaigher (chitarra, tastiere, batteria), musicisti preparati ed esperti che in questo nuovo progetto uniscono progressive, metal classico e rock. Il breve ma gradevole album ha il merito di presentare un primo passo interessante e ben scritto, con almeno due picchi, la lunga L’enigma, con al suo interno elementi tipicamente prog, e Zolfo, potente ma anche suggestiva. Amanti di Nefasto è un esordio che mette in luce le doti del terzetto (ma non vi erano dubbi visti i nomi coinvolti), da cui ora ci aspettiamo senz’altro un full più corposo. (Luigi Cattaneo)


giovedì 3 ottobre 2024

LES TROIS LÈZARDS, Gli uomini poetici (2024)

 

Prodotto dalla sempre attenta Dodicilune, Gli uomini poetici è il primo lavoro dei Les Trois Lèzards, quartetto formato da Emmanuel Ferrari (fisarmonica, voce, già nei Les Troublamours), Giovanni Chirico (sax, voce, in passato nella band di Giovanni Falzone), Giorgio Distante (tuba, tromba, eufonio, voce) e Roberto Chiga (tamburello, voce, grancassa, membro dal 2015 dell’Orchestra della Notte della Taranta). L’onirico concept (comprate il disco per approfondire …) che fa da sfondo a questo esordio si imbeve di musica popolare, folk, jazz e world, un’opera briosa e ironica, che si muove tra scrittura e sviluppi free, tra valzer stralunati e ritmiche ballabili dal sapore balcanico, il tutto suonato in maniera perfetta da un ensemble coeso verso una forma d’arte che ingloba pulsioni e ascendenze. Un album a tratti visionario, immaginifico come il paese raccontato dal gruppo, che fonde tradizione e ricerca all’interno di trame surreali e fantasiose. (Luigi Cattaneo) 

La parata di Ninour (video) 



 

martedì 1 ottobre 2024

AMEDEO GIULIANI, Il viaggio di Chinook (2021)

 

Uscito nel 2021, Il viaggio di Chinook è l’ultimo lavoro in studio di Amedeo Giuliani, cantautore vicino a De Gregori e Guccini ma anche a Dylan e Cohen, autori con cui condivide il gusto per la ricerca sulla parola, applicata ad una forma canzone delicata e suggestiva. Lo studio presso la Hope Music School, dove conosce Oscar Prudente e Sergio Bardotti, finisce per influenzarlo non poco, e dopo due dischi scritti in collaborazione con il poeta Cesare Zarbo e Adriano Guarino, è ora la volta di un terzo album maturo e ispirato. L’abruzzese colora questo viaggio (registrato insieme ad una serie di ottimi musicisti) della migliore tradizione cantautorale italiana, tra passaggi folk, inflessioni world e tocchi bluesy, una scrittura che sa narrare e far riflettere, e pur se guarda inevitabilmente ad alcuni mostri sacri della scena nazionale e non, il lavoro risulta godibile per tutta la sua durata, con alcuni picchi di intensità che rispondono al nome di Il casellante, Neve e Non aver paura. Un disco fatto di sfumature e attenzioni, un ritorno sentito, che omaggia i padri del genere senza risultare ruffiano, con la capacità sempre più rara di essere tenue ma ammaliante. (Luigi Cattaneo)

Il casellante (Video)


  

venerdì 27 settembre 2024

NIGHT PLEASURE HOTEL, Portraits (2024)

 

Esordio edito dalla sempre lungimirante Atomic Stuff per i Night Pleasure Hotel (Alex Mari voce, chitarra, basso, tastiere, Gianluca Pisana batteria, pianoforte e Sebastiano Barbirato chitarra, basso), trio nato circa dieci anni fa con l’idea di creare una propria identità partendo dall’A.O.R. di scuola americana. Facile quindi ritrovare Toto, Survivor ma anche Journey nelle abbondanti dosi di melodia impresse in Portraits, un lavoro intriso di classe esecutiva applicata a brani di facile presa, ma non per questo banale e scontato. Supportati da una lunga serie di notevoli ospiti (Michele Luppi, Luca Zabbini, Enrico Varisco, Roberto Galli, Jacopo Aneghini, giusto per citarne qualcuno), i Night Pleasure Hotel sfornano un disco scritto e suonato ottimamente, complice una pulizia di suono che esalta l’impatto complessivo della proposta. Niko è l’ideale apertura di un debutto sontuoso, che prosegue con momenti suggestivi come la ballata We say goodbye, l’elegante Walking through the horizon, il classicismo A.O.R. di Julia e la raffinatezza di For you. Bellissimo primo passo di una band che ha avuto la forza e la determinazione di presentarsi sul mercato con un esordio di grande sostanza. (Luigi Cattaneo)

Album Teaser



mercoledì 18 settembre 2024

cHoclat FRoG, On detour to shortcut (2023)

 


Bellissima sorpresa dalla Germania questi cHoclat FRoG, duo formato da Rainer (voce, batteria, percussioni, tastiere, chitarra, elettronica) e Tim Ludwig (basso, chitarra, elettronica) progetto che unisce progressive, R.I.O. e spirito avant. La libertà esecutiva e la totale indipendenza con cui si muovono segna un secondo lavoro coraggioso e maturo, che cattura sin dai primi minuti di Spaceloop, perfetta opener di un disco per mood vicino a Thinking Plague, 5uu’s, Henry Cow, King Crimson e U Totem. Nomi che emergono dall’ascolto di brani come Pulp stalking, Pollock (in cui sono presenti due chitarristi esterni, Uwe Grunert e Dietmar Appel) o la title track, che abbinano groove e soluzioni ardite, motore di un album sperimentale ma coinvolgente, cosa non così scontata quando ci si muove su questi articolati territori. Rispetto a Snapshot (di cui parleremo prossimamente), On detour to shortcut risulta più solido e compiuto, un passo in avanti notevole per un’opera seconda davvero brillante. (Luigi Cattaneo)


giovedì 12 settembre 2024

HEAT FANDANGO, Reboot system (2021)

 

Uscito nel 2021, Reboot system è l’esordio degli Heat Fandango (Tommaso Pela chitarra e voce, Marco Giaccani farfisa e basso, Michele Alessandrini batteria), trio con alle spalle già una lunga gavetta nell’italico underground (Lush Rimbaud, Jesus Franco and the Drogas, NewLaserMen, Beurk!). L’esperienza del gruppo si traduce in un debutto fresco e brillante a base di garage e post punk, un sound ruvido, greve, con pochi fronzoli, sparato fuori senza compromessi. I tappeti creati da una vecchia Farfisa sono l’arma in più di un album che si muove tra azzeccati riff e ritmiche dai tratti opprimenti, colonna sonora di racconti fatti di disincanto e nera claustrofobia, un’attitudine che richiama band come Suicide, The Fall e Thee Oh Sees. In prossimità dell’uscita del nuovo Onde (ottobre 2024) è giusto riscoprire l’intrigante esordio del trio marchigiano. (Luigi Cattaneo)

Reboot system (Video)



lunedì 9 settembre 2024

GIANMARCO FERRI, On the scene (2024)

 

Jazz d’autore quello proposto dal chitarrista Gianmarco Ferri, accompagnato da Stefano Battaglia al contrabbasso e Luca Santaniello alla batteria, oltre che da Dave Kikoski al piano, bravissimo nell’inserirsi con efficacia nelle trame sviluppate dal trio. La scrittura di Ferri guarda certamente ai nomi tutelari della materia (Jim Hall e Grant Green in particolare), ma riesce a convincere per via di una propensione naturale nel cercare di proporre qualcosa di proprio, sostenuto anche da compagni di viaggio che paiono muoversi sulla stessa lunghezza d’onda emotiva. Il raffinato tratto di On the scene si declina sia quando ci troviamo ad ascoltare originali come So close (arricchita dal magistrale sax di Marcello Allulli) e New hope, tra be-bop e blues, sia quando vengono proposti standard come Unit 7 di Sam Jones e They say it's wonderful, che mostra un affiatamento collettivo notevole, su cui Ferri e Kikoski possono muoversi in piena libertà esecutiva. Jazz contemporaneo pieno di grazia per l’ennesimo centro in casa Gleam Records. (Luigi Cattaneo)

Mirage (Video)



giovedì 5 settembre 2024

RAFFAELE MATTA TRIO, Bandra West (2024)

 


Coproduzione tra Isulafactory e Lizard Records, Bandra West è il nuovo album del Raffaele Matta Trio, un lavoro multiforme e composito registrato sul finire del 2023. Matta, chitarrista che si distingue per personalità ed eclettismo, viene coadiuvato dagli ottimi Andrea Parodo (basso) e Nicola Vacca (batteria), autori di una prova mirabile, sviluppatasi all’interno di un contesto che parte dal jazz e finisce per filtrare con la rock fusion, sempre mantenendo uno sguardo verso la world music, con omaggi all’Asia e all’India in particolare. Un tributo a certi luoghi cari alla musica del trio, che ha il dono di saper coniugare sprazzi immaginifici con caratterizzazioni complesse, libertà esecutiva abbinata a soluzioni melodiche ispirate e suggestive. Traiettorie indefinite che marchiano brani come Delhi, Japan e 1012, trittico iniziale in cui si manifesta tutto il pensiero del sardo, che con la lunga Hanoi suggella un disco di confine, ponte tra culture e anime. (Luigi Cattaneo)


mercoledì 4 settembre 2024

LICORICE TRIP, Mexicaña (2024)

 


La sempre affidabile Overdub Recordings non sbaglia un colpo e stavolta propone i pugliesi Licorice Trip, quartetto formato da Gabriele Caruolo (basso, chitarra), Domenico Vescia (chitarra, voce), Angelo Dell’Olio (batteria) e Salvatore Giorgio (chitarra). Stoner, alternative e grunge fanno da sfondo a un lavoro denso di contenuti, frutto anche di una scrittura che guarda a Queen of the Stone Age e Kyuss senza scimmiottarli, proponendo così un disco diretto e senza cali di tensione. Riff di grande impatto, ritmiche compatte e un cantato funzionale alla proposta fanno di Mexicaña un album perfetto per chi ama perdersi in certe desertiche sonorità, basti ascoltare brani come Mardy fish, Sidney e Sagawa, tra i momenti migliori di un esordio ispirato e brillante. (Luigi Cattaneo)


domenica 1 settembre 2024

LUCA, Azalea (2024)

 

Primo episodio per questo nuovo progetto di Luca Negro, nato durante il periodo della pandemia, vede il bassista dei Temperance impegnato anche alla chitarra, con risultati devo dire davvero soddisfacenti. Con lui Alfonso Mocerino alla batteria, perfetto nel coadiuvare un sound che pare guardare al Djent di Tesseract e Periphery, sviluppato su ritmiche articolate e solismi accattivanti, segno anche della cura verso la scrittura che Luca ha posto in Azalea. Complessità e naturalezza esecutiva vanno a braccetto (basti ascoltare pezzi come One e Going uphill on a downhill, che vede Nino Negro al basso), ma è nell’insieme che ci troviamo dinnanzi ad un ep brillante, strutturato come vuole il genere ma anche fresco nelle sue raffinate melodie. L’espressività della title track, il pathos di Intra e le sofisticate trame di Three completano un primo passo decisamente interessante. (Luigi Cattaneo) 

Azalea (Video) 



giovedì 29 agosto 2024

THUNDER RISING, Back to the time of rock (2022)

 

Ottimo lavoro questo dei Thunder Rising di Frank e Enzo Caruso (il primo, alla chitarra, il secondo diviso tra tastiere, piano e chitarra ritmica, entrambi membri fondatori degli Arachnes), ben coadiuvati da Alessio Spini (voce anche degli Screaming Demons), Gabriele Baroni (basso) e Corrado Ciceri (batteria). Fate train fa da apripista per un album intriso di verace hard rock, quello di Thin Lizzy e Deep Purple, pregevoli anche le evoluzioni di Black tiger e Scratches on the hood, prima della gradevole I’m still alive, delicata ballata che consolida un inizio davvero convincente. Il groove che avvolge Back to the time of rock trova conferma nelle seguenti Timeless blues e Rock from the sky, che chiudono egregiamente una prima parte di album dove emerge netta la qualità del quintetto. Hard bluesy evocativo cesella Don’t be shy, gli anni ’70 più veraci fanno capolino in Labyrinth of spectres, mentre accenni prog colorano con gusto la strumentale Nameless, divisa in due parti che formano una suite raffinata e di limpida bellezza. Chiusura affidata a Stairs to the top, bonus track perfetta per completare un disco ricco di idee e suggestioni. (Luigi Cattaneo)

Fate train (Video)



sabato 24 agosto 2024

NAGUAL, and once the storm is over ... (2024)

 


Attivi da quasi 20 anni, i Nagual (Luca Sabia voce e chitarra, Davide Belfiglio chitarra, Giulio Armanetti basso, Claudio Bianchi batteria, G. Fabrizio Defacqz tastiere e voce, Sara Battisteri voce) con and once the storm is over … proseguono nel loro sincero omaggio all’hard rock di Whitesnake, Uriah Heep, Led Zeppellin e Deep Purple. Non mancano leggere influenze progressive, ravvisabili in brani come Waterfall, Too far gone (dove abbiamo anche la chitarra di Marco Cusenza) e Where memories are blind, mentre in Wildfire (abbellita dal raffinato intervento di Alessandro Bertozzi al sax) e Life kills you permangono i tradizionali umori heavy blues tracciati nei precedenti dischi. Spirito, passione e dedizione, unite alla capacità di creare sempre qualcosa di concreto e meritevole di attenzione, fanno dell’ultima uscita dei piacentini un lavoro credibile e autentico. (Luigi Cattaneo)    

mercoledì 21 agosto 2024

JOHN IRVINE, The starships are gathering (2024)

 


Torna il prolifico John Irvine, eccellente musicista di cui abbiamo spesso parlato da queste pagine e lo fa con un altro lavoro di grande qualità, The starships are gathering, uscito in maniera indipendente a gennaio 2024. Irvine si divide tra chitarra, tastiera e basso e come sempre viene coadiuvato da un batterista (in questo caso Andrew Scott), mostrando non solo doti tecniche rilevanti ma anche una certa facilità di scrittura, che si evidenzia sin dalle iniziali All systems, Go! e The archimedean point. Progressive e jazz rock vanno a braccetto per tutto l’album, basti ascoltare pezzi come The electrics were down o Lacus temporis, egregiamente strutturate ma al contempo ricchissime di soluzioni melodiche efficaci, così come non sono da meno Alien Interceptor e Baptism of fire:Gordian knots, trascinanti e creative. The great polyandrium in the sky e la title track finale suggellano l’ennesima prova intensa e fantasiosa. (Luigi Cattaneo)

martedì 20 agosto 2024

EMANUELE SARTORIS WITH ROBERTO CIFARELLI, Inquadratura di composizioni (2024)

 

Affascinante lavoro dell’insolito duo formato da Emanuele Sartoris (pianoforte) e dal fotografo Roberto Cifarelli (immagini, voce, suoni), che con questo Inquadratura di composizioni firmano un disco da assaporare con calma, nota dopo nota. Ci eravamo già occupati di Sartoris ai tempi di Notturni, altro album registrato in duo (quella volta con Daniele Di Bonaventura), ma in questo caso il piano diviene grande protagonista di un’opera lirica e immaginifica. Il personale stile di Emanuele, qui legato al mondo della fotografia di Cifarelli, sviluppa un racconto in simbiosi con l’obiettivo di Roberto (Sympatheia e Archè tra le cose migliori proposte), una collaborazione che è opera d’arte totalizzante, fusione tra le parti apprezzabile ancora di più nei contenuti multimediali presenti acquistando il CD o il vinile di Inquadratura di composizioni. (Luigi Cattaneo)

Album promo



domenica 11 agosto 2024

GIOVANNI PALOMBO, Passaggi (2024)

 

Bellissimo concept di Giovanni Palombo, che con Passaggi firma un disco dove la sua chitarra (acustica e classica) trova il raffinato appoggio di Gabriele Coen (sax, clarinetto), Benny Penazzi (violoncello), Francesco Savoretti (percussioni) e Alessandro Gwis (pianoforte). Un lavoro maturo, molto sentito, che parte dalla straordinaria Popularia per arrivare a Tramonto a Kea (dove Palombo sviluppa la malinconica trama in solitaria), pregno di suggestive soluzioni, dove i suoni caldi del Mediterraneo si sposano col jazz e l’improvvisazione, un mood che ricorda alcuni lavori targati ECM. Melodie e complessità si sposano perfettamente, all’interno di un percorso dove la chitarra acustica lambisce territori classicheggianti, mostrando la grande duttilità di Palombo, bravissimo nel destreggiarsi in quartetto, in duo o in solitaria. Tracce come Terra di bellezza (in quartetto), L’abbraccio (suonata da solo) e Tre per la strada (in coppia con Gwis) sono la spina dorsale di un dodicesimo disco affascinante e fresco. (Luigi Cattaneo) 

Terra di bellezza (Video)



sabato 10 agosto 2024

SELF PORTRAIT, Fishes were everywhere (2024)

 

Nati nel 2015 a Parma, i Self Portrait (Marco Fulgoni voce, chitarra, Martino Pederzolli basso, Giorgio Cimino sintetizzatori, organo, Luigi Mazzieri batteria) arrivano solo ora al debutto con Fishes were everywhere (uscito tramite Andromeda Relix). Progressive, hard rock e psichedelia si incrociano sin dall’iniziale Moontrip, 8 minuti che ci consegnano una band attenta al dettaglio e capace di creare trame sofisticate e ardite, una libertà concettuale che ritroviamo nell’ottima Tiergarten e nelle splendide idee sviluppate in Enoch, svicolate da paletti futili e limitanti. Fantasia che non abbandona gli emiliani nemmeno in Nine magpies and a black cat, prima dell’immaginifica Croup and Vandemar, e della conclusiva Discount my time, ricco finale di un lavoro davvero molto interessante. (Luigi Cattaneo)  

Enoch (Video)