sabato 27 maggio 2023

ALAN SIMON, Excalibur V - Move, Cry, Act, Clash! (2021)

 


Disco davvero pregevole questo Excalibur V - Move, Cry, Act, Clash! di Alan Simon (flauto, armonica, chitarra), uscito nel 2021 e ultimo capitolo di una carriera molto lunga, in cui il bretone si è destreggiato anche con la scrittura e il cinema. L’epica saga targata Excalibur si arricchisce con questa quinta parte, che vede coinvolti un numero molto ampio di musicisti (impossibile citarli tutti, basti pensare che nella band troviamo la chitarra di Paolo Ballardini, Steve Hackett dei Genesis e Martin Barre dei Jethro Tull), oltre che un’orchestra sinfonica a rendere il tutto ancora più epico. Non mancano nemmeno i classici ospiti, tra cui Bernie Shaw (Uriah Heep), Jerry Goodman (Mahavishnu Orchestra), Roberto Tiranti (Labyrinth), Michael Sadler (Saga), John Halliwell (Supertramp), Jesse Siebenberg (Supertramp), John Wetton (Asia, King Crimson, a cui è dedicato l’album), Mick Fleetwood e Jeremy Spencer (Fleetwood Mac) e Richard Palmer James (King Crimson), bravissimi nell’assecondare le idee di Simon, strutturate tra progressive, hard rock, folk e blues e condensate da un certosino lavoro in fase di arrangiamento. Non ci sono cali all’interno dei dodici pezzi che compongono l’opera, consegnando così all’ascoltatore l’ennesimo ottimo disco da ascoltare con attenzione e la dovuta calma per assaporare al meglio le tante sfumature presenti. (Luigi Cattaneo)


venerdì 26 maggio 2023

JUGLANS REGIA, Neranotte (2023)

 


Attivi dal lontano 1992, i toscani Juglans Regia ruotano da allora attorno alle figure di Massimiliano Dionigi (basso), Alessandro Parigi (voce) e David Carretti (batteria), trio che ha visto nel corso degli anni alternarsi all’interno del progetto musicisti diversi tra loro mantenendo una certa costanza di rendimento. Per l’occasione troviamo a completamento della line up Riccardo Iacono (tastierista degli epici Domine) e Samuele Scandariato (chitarra), ottimi elementi da subito a loro agio nelle trame rock, prog e hard del gruppo. Neranotte è il seguito di Memorie dal presente, godibile ep di cui avevamo parlato nel 2019 e che faceva presagire come in casa Juglans Regia stesse bollendo in pentola qualcosa di parecchio interessante. Aspettative ripagate da un lavoro pieno di soluzioni, rifinito nel dettaglio, scritto con una certa eleganza e una buona dose di attenzione per arrangiamenti misurati e ben bilanciati, che fanno del disco un prodotto raffinato e riconducibile anche alla canzone d’autore. Emerge netta la personalità del trio storico, ma anche i due nuovi acquisti mostrano di essersi calati con facilità all’interno di uno scenario notturno ma non decadente, strutturato ma nel contempo molto caldo ed espressivo (tra gli esempi maggiori la title track, Dentro il mare e Confine). Neranotte conferma la grande qualità con cui la band affronta ogni prova, distinguendosi per freschezza, pathos e cura dei testi, elementi che fanno del quintetto una delle garanzie dell’underground nostrano. (Luigi Cattaneo)


giovedì 25 maggio 2023

CARMELO CALTAGIRONE, Guitar a worlds (2022)

 

Non cambia attitudine Carmelo Caltagirone, anche il nuovo Guitar a worlds mantiene inalterato lo spirito che animava le precedenti uscite (di cui spesso abbiamo parlato sul blog). Heavy rock strumentale in cui Caltagirone, armato della sua chitarra, delinea la propria espressività su una base ritmica elettronica che non aiuta l’autore ad emergere in toto, complice una certa ripetitività e un lavoro decisamente minimo in fase di arrangiamento. Più che di trame compiute si potrebbe parlare di bozze, a volte anche interessanti ma limitate e poco definite, tanto che è facile presupporre come un disco del genere possa incuriosire davvero una piccolissima parte degli appassionati che seguono il blog. (Luigi Cattaneo)

Light from the underworld (Video)



martedì 23 maggio 2023

AB ORIGINE, La via di uscita (2014)

 

Ci siamo occupati diverse volte da queste pagine del progetto AB Origine di Gianni Placido (didjeridoo, sansula) e questa volta la nostra attenzione si è posata su un disco del 2014, La via di uscita, una suite divisa in otto capitoli in cui il leader si fa accompagnare da un ensemble allargato di grandissima qualità. Etnica e world si intersecano come da tradizione, e oltre l’aspetto prettamente sonoro è da considerare l’enorme lavoro che Placido ha svolto sul libro allegato, foto e poesie haiku che completano l’intrigante quadro proposto. Le partiture strumentali si arricchiscono grazie ai fiati di Giuseppe Dal Bianco (flauto hulusi, dizi e traverso, gong, corno shofar), diventano suggestive per merito del delicato tocco di Domenico Canzoniero (pianoforte) e delle note espressive di Otto Carl Wagner (sax), ma non mancano nemmeno sparuti echi orientali, imposti con classe da Ayub Noor Muhammad (tabla, tamburi a cornice). Tanti altri i musicisti coinvolti, perfetti nel creare atmosfere eleganti e immaginifiche, ma anche stranianti ed evocative, figlie dell’immensa cultura di Placido per la materia, interpretata da sempre con pathos e anima. (Luigi Cattaneo)

La via di uscita parte IV (Video)





sabato 20 maggio 2023

LE PIETRE DEI GIGANTI, Veti e culti (2022)

 


Uscito nel 2022, Veti e culti è l’ultimo lavoro targato Le Pietre dei Giganti (Lorenzo Marsili voce e chitarra, Francesco Nucci batteria e percussioni, Niccolò Pizzamano al basso e Francesco Utel alla chitarra e alle tastiere), intrigante sin dall’artwork, una figura mascherata inquietante e misteriosa. 40 minuti evocativi e raffinati, pregni di sinistre atmosfere in bilico tra hard, psichedelia e stoner, un immaginario esoterico che si sposa con tendenze tribali, cupi scenari e visioni dark suggellate da testi dal sapore onirico, come ben spiegato dalla band. Abbiamo proseguito con la scelta, già presa con Abissi, di scrivere in italiano perché le parole, che tuttavia entrano nel brano nella maggior parte dei casi quando lo scheletro musicale è già stato scolpito, arrivano a destinazione in modo più diretto. Da un lato si percepisce la carica melodica della nostra lingua, dall’altro la sua imprevedibile adattabilità a contesti sonori aspri e atipici. Stavolta, però, abbiamo lavorato alla stesura dei testi a livello di gruppo, per far sì che ci fossero diverse visioni a costruire quanto narrato e che l’interpretazione fosse più libera. Il passo in avanti rispetto al passato è abbastanza netto. Se l’esordio si contraddistingueva per la sua essenza stoner, grunge e alternative, che lo rendeva compatto e sfrontato, questo ritorno è più variegato, seppure non mancano riferimenti a Kyuss, Queens of the Stone Age, Verdena e Marlene Kuntz, filtrati da idee proprie e personalità. Epocale l’iniziale Foresta, una sorta di suite divisa in quattro segmenti, occupa la prima parte dell’opera segnando da subito il primo stacco con quanto proposto nel 2019, una crescita compositiva eloquente che si manifesta anche con la dote di non rimanere ancorati ad un unico modo di intendere l’arte. Il grunge vive ancora in Ohm, la tromba di Luca Benedetto e i synth di Francesco Pilia arricchiscono Polvere, mentre la chitarra resofonica di Nick Mantoan suggella il blues oscuro di Quando l’ultimo se ne andrà. Splendida la title track, dove troviamo il piano di Andrea Re, non mancano echi noise come in Piombo, ma è il contesto complessivo a fare di Veti e culti un disco di confine, scritto benissimo e pieno di idee ottimamente elaborate, ennesima prova di spessore uscita per Overdub, etichetta sempre più presente, e con qualità, nel fitto panorama underground italiano. (Luigi Cattaneo)    

venerdì 12 maggio 2023

LEDA, Marocco speed (2022)

 

Secondo album per i Leda (dopo Memorie dal futuro, qui recensito ai tempi dell’uscita), un disco breve ma incisivo, 30 minuti circa di alternative rock e musica d’autore, che trova nella voce di Serena Abrami (impegnata anche ai synth e alla chitarra acustica) il canale preferenziale con cui esprimere emozioni e sensazioni. La band, completata da Enrico Vitali (chitarra, e-bow, voce), Giorgio Baioni (basso, voce) e Fabrizio Baioni (batteria/electribe) ripropone come all’esordio scrittura solida e arrangiamenti misurati con attenzione, segno della maturità con cui si muove l’elegante quartetto. Ne conseguono brani ottimamente costruiti, tra tutti Insonnia, sviluppata insieme ai violini di Kate Agostino e al pianoforte di Alessandro Apolloni (che ha gestito anche l’arrangiamento degli archi), Tu mi bruci, registrata con Paolo Benvegnù (voce, chitarra) e la calibrata Quasi ombra. Il contesto, fatto di rock novantiano, frangenti emozionali e una predilizione per strutture che combinano ricerca testuale e cura dei suoni ricorda gli Scisma, seppure le anime dei marchigiani sono molteplici e sfaccettate. Si leggono così gli affascinanti squarci elettronici ben inseriti nel fluire complessivo, un alone oscuro da wave inglese che permea alcune trame di Marocco speed e che si mescola con la sostanziale raffinatezza dei Leda, nuovamente autori di un prodotto profondo e suggestivo. (Luigi Cattaneo)

Marocco speed (Video)



sabato 6 maggio 2023

THE OLD CASTLE, Working travellers (1995)

 


Uscito nel lontano 1995, Working travellers è il primo disco dei marchigiani The Old Castle, un omaggio al progressive rock dei ’70, soprattutto quello inglese di Emerson Lake & Palmer e The Nice. La passione per l’aspetto maggiormente sinfonico del genere trova nelle tastiere di Gabriel Kiss il naturale sbocco, con Marco Brandi (batteria), Paolo Pagliari (basso, chitarra, voce) e Andrea Scuriatti (voce) che assecondano le fantasie classicheggianti del leader già a partire dall’introduttiva Hymn to human race, che ci trascina lontano nel tempo in maniera delicata e gradevole. The pilots si contraddistingue per l’ottimo sviluppo centrale strumentale, Bydlo è un altro episodio ben costruito, un adattamento di Kiss su un tema di Mussorgsky, prima di The sailor, epica e malinconica. Sontuosa Time in sky, mastodontica traccia di quasi 14 minuti in cui emergono tutte le influenze della band, l’intermezzo Duet for E. bass and vibraphone anticipa la più corposa Bach feeling, un omaggio al maestro tedesco da cui viene estratto anche un tema da lui composto. Chiusura in chiave jazz con Stephan, a cui partecipano Stefano Conforti (sax tenore) e Diego Guardati (tromba), un momento un po' slegato dal contesto generale ma piacevole conclusione di un lavoro che trasuda passione da tutti i pori. (Luigi Cattaneo)


venerdì 5 maggio 2023

FIESTA ALBA, Fiesta Alba (2023)

 

Ep d’esordio per i Fiesta Alba (Octagon chitarra, Dos Caras elettronica, Fishman basso, Pyerroth batteria acustica), misterioso quartetto dal sound contemporaneo ispirato tanto dal math quanto dal dub e dall’elettronica, senza dimenticare l’inclusione di personalismi post punk. Un curioso crossover di intenzioni che viene sviluppato affidandosi a vocalist internazionali, che ben si calano nel groove spedito del gruppo, che guarda con disinvoltura ai canoni estetici fissati da Battles, Talking Heads, King Crimson e Minutemen. L’iniziale Laundry si contraddistingue per ritmiche spinte e il canto malsano di Nicholas Welle Angeletti, modulato sul lavoro di Octagon e su interessanti geometrie math. Elettronica pungente e ritmiche quadrate sospingono Juicy Lips (feat Tha Brooklyn Guy), mentre Dem say guarda con consapevolezza all’afrobeat, complice anche la voce di Kylo Osprey. L’elettronica si fa minimale in Burkina phase (dietro il microfono Thomas Sankara), prima della conclusiva Octagon, immaginifica traccia in cui ritroviamo un po' tutte le influenze sin qui citate, godibile finale di un primo passo colto e variopinto. (Luigi Cattaneo)

Laundry (Video)



giovedì 4 maggio 2023

HIDDEN PARTS, Bite the bat (2022)

 


Fa piacere ritrovare l’AltRock Records (mancava sul mercato dal giugno 2021, dopo un periodo di assenza di ben 3 anni), rinata etichetta che per l’occasione pubblica il nuovo lavoro targato Hidden Parts, Bite the bat, disco uscito nel 2022 e seguito di Disco(mfort) uscito per la statunitense Cuneiform. L’ugual spirito sperimentale delle due etichette è l’ideale congiuntura per i parmensi formati da Giorgio Cantadori (congas, percussioni, elettronica), Andrea Azzali (elettronica), Alex Ezra Fornari (voce), Bernard Boggia (basso), Gregorio Ferrarese (batteria) e Lelio Padovani (chitarra), da sempre divulgatori di uno spirito anarchico fatto di prog, jazz, dark, post ed elettronica. Anche i testi fanno la loro parte, come ben spiega Fornari. La poetica utilizzata nei testi è lirica e visionaria, nasce estemporanea ed è spesso utilizzata così come è nata, senza modifica alcuna. La tecnica dell'improvvisazione, ampiamente utilizzata dagli Hidden Parts in fase di creazione musicale, è il terreno fertile in cui le parole cadono e, nutrite dalla melodia vocale, germogliano in testi completi. È nell'armonia di quel giardino sonoro che le parole si fanno frutti. L’arte libera degli emiliani trova sfogo nelle brillanti evoluzioni di Silvestre, ispessita dalla chitarra di Marco Gambarelli, nella tetra Covidian, in cui vi è la partecipazione vocale di Synthia (presente pure nell’ottima Degenerate art) e nella conclusiva Collettivo, con Gambarelli stavolta al flauto, esempi del crossover di suoni esposti e tenuti assieme dalla bravura degli interpreti, che mai si beano della loro tecnica ma la utilizzano per creare splendidi affreschi di rock maturo e intelligente. (Luigi Cattaneo)

EXPIATORIA, Nuove date a maggio!




ExpiatoriA - Nuove date maggio 2023 + Lyric video di "Krieg (My Last Song)"


Gli Expiatoria, storica band doom metal genovese, annunciano il ritorno sul palco con tre date nel mese di maggio, e la pubblicazione del lyric video di "Krieg (My Last Song)" su YouTube.

Le prime due date costituiscono le prime apparizioni (è proprio il caso di dirlo) degli ExpiatoriA in Lombardia, mentre per la terza la band giocherà in casa, a Genova, partecipando a un concerto/raccolta fondi patrocinato dall'AIRC (Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) in compagnia di Path of Sorrow e CultØ.

In via del tutto eccezionale, gli ExpiatoriA sono lieti di annunciare la presenza di Roberto Lucanato (Il Segno Del Comando e Toolbox Terror) alla chitarra.

Ecco tutti i dettagli per ciascun evento.

Giovedì 11 maggio - Rock On The Road Contest SENAGO (Via Leonardo da Vinci, 40, 20030 Senago - Milano)
Ore 21.30
Ingresso gratuito

Primo concerto in terra lombarda per gli ExpiatoriA, che parteciperanno allo storico contest organizzato da Rock On The Road (Senago - Milano).
La band porterà una ventata di oscurità all'interno del contest, dove si esibirà con altre quattro band nella categoria "inediti".
Gli ExpiatoriA sapranno regalare uno show indimenticabile in una cornice completamente insolita ma non per questo meno intrigante e orrorifica.
Ad accompagnare la band un ospite d'eccezione alla chitarra solista: Roberto Lucanato, già in forze a Il Segno Del Comando (dark prog) e Toolbox Terror (death metal).
Il concerto inizia alle 21.30, ingresso gratuito e possibilità di votare per le band durante la serata.

Martedì 23 maggio - Rock On The Road Contest DESIO (Via P. Mascagni, 83, 20832 Desio MB)
Ore 21.30
Ingresso gratuito

Seconda data in Lombardia, a stretto giro, per tutti quelli che "ah giovedì non potevo... " o per chi vuole fare doppietta!
Gli ExpiatoriA partecipano al contest organizzato da Rock On The Road (Desio - MB).
Iscritta all'interno della categoria inediti, la band porterà oscurità, teatralità ed effetti speciali con una scaletta concentrata su alcuni brani tratti dal debutto "Shadows", uscito a novembre scorso per Black Widow Records e Diamonds Prod.
Ancora una volta, alla chitarra ci sarà Roberto Lucanato de Il Segno Del Comando (dark prog) e Toolbox Terror (death metal).
Il concerto inizia alle 21.30, ingresso gratuito e possibilità di votare per le band durante la serata.

Sabato 27 maggio - Metal Against Cancer Night @ L'Angelo Azzurro GENOVA (Via Borzoli, 39/c - Genova), con Path Of Sorrow e CultØ
Ore 20.30
Ingresso: 10€

Ritorno a Genova per gli ExpiatoriA con una data importantissima: concerto di beneficenza con raccolta fondi per Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro. L'incasso della serata sarà destinato all'ente di ricerca, perché
Sul palco ci saranno anche Path of Sorrow (Genova) e CultØ (Milano), dedite a forme diverse ma ugualmente devastanti di death metal.

Una serata da non perdere per contribuire a una causa più che valida.

"Dal vivo, i pezzi e la band stessa valgono dieci volte tanto! Uno spettacolo blasfemo e ritualistico perfetto al limite del maniacale, dove viene curato ogni dettaglio possibile, dai candelabri ai boia incappucciati, passando per la carismatica teatralità del leader David Krieg, capace non solo di mettere in atto doti vocali pazzesche, ma anche quelle di un vero attore, destreggiandosi tra libri maledetti infuocati, scariche di elettro shock e bambole maledette! Il tutto supportato da musicisti eccelsi quali i fratelli Malachina (GB al basso e Massimo alla chitarra), Flux alla tastiera, Enrico Meloni alla batteria ed Edoardo Napoli (ex Damnation Gallery) alla chitarra."
- Alessandro Masetto, VeroRock.it

In aggiunta, la band ha pubblicato il lyric video di "Krieg (My Last Song)" sul proprio canale YouTube.
"Krieg (My Last Song)", che chiude l'album "Shadows", è una sorta di testamento spirituale di David Krieg, cantante della band: la canzone è stata concepita in un momento molto particolare della sua vita e rappresenta la perfetta conclusione di un album intenso e dalle mille sfaccettature.


ExpiatoriA: gruppo doom/dark/gothic metal nato a Genova nel 1987. Composta da 6 elementi, la band ha pubblicato il primo album, “Shadows”, per Black Widow Records e Diamonds Prod. in cd e vinile nel 2022. Un album da non perdere per tutti i fan di Mercyful Fate, Candlemass, old-school heavy metal e prog.
Gli ExpiatoriA sono David Krieg (voce), Massimo Malachina (chitarra), Edoardo Napoli (chitarra), GB Malachina (basso), Flux (tastiere), ed Enrico Meloni (batteria).
https://linktr.ee/expiatoria

martedì 2 maggio 2023

RECKLESS, T.M.T.T.80 (2022)

 


Secondo album per i Reckless (dopo Too glam to die, una dichiarazione d’intenti già dal titolo), band formata da A.T. Rooster (voce, tastiere), Dany Rockett (chitarra), Alex Jawbone (chitarra), Jack Chevy (basso) e Mikki Mixx (batteria). T.M.T.T.80 (ossia Take me to the 80’s) conferma in toto la dipendenza dei vicentini verso il suono ottantiano di W.A.S.P., Motley Crue e Ratt, quindi hard rock, street e glam sparati a grande velocità e con un carico melodico indiscutibilmente catchy. Ogni cosa fa pensare a quel periodo, anche visivamente il quintetto non fa nulla per nascondere le proprie influenze, confezionando un prodotto corposo, scritto con meticolosità e suonato con la giusta enfasi (oltre che con buona tecnica strumentale). Chorus immediati, soli ispirati, inni sleaze, il tutto avvolto da un alone vintage che non disturba affatto, anzi, eleva le trame sia nei momenti più tirati che in quelli maggiormente sognanti. Per gli amanti del genere un disco da avere nella propria collezione. (Luigi Cattaneo)

lunedì 1 maggio 2023

MASCHE, Oxia Chaos (2022)

 


Nato 10 anni fa, l’ensemble Masche arriva nel 2022 a pubblicare il secondo lavoro, Oxia Chaos (dopo Kalvingrad del 2018), un disco ispirato a The Martian Chronicles di Ray Bradbury che vede la formazione canavese trovare una propria stabilità nelle figure di Valerio Zucca Paul (elettronica), Andrea Chiuni (basso, voce), Diego Rosso (batteria) e Alessandro Cartolari (sax). L’iniziale The watchers si apre con i versi declamati da Chiuni che si imbattono nel suo basso ripetuto e nel sax intrusivo di Cartolari, il tutto sviluppato attorno a suoni elettronici che rendono l’atmosfera oscura. Un caos organizzato dai connotati R.I.O., un lungo sviluppo che funziona e si mantiene fluido pur essendo decisamente stratificato. Le disturbanti evoluzioni di The fire baloons sanciscono una sostanziale coesione tra substrato elettronico e perifrasi jazz, un connubio che incarna lo spirito profondo del quartetto, che lancia uno sguardo ai classici dandone una naturale interpretazione. There will come soft rains è un altro episodio molto strutturato, un crossover di sfumature imbevute di visioni free, elettronica visionaria, scenari sci-fi psichedelici e avanguardia, 20 minuti che richiamano alla mente Van Der Graaf Generator e Anatrofobia, ma anche Autechre e Cabaret Voltaire. Il vortice sperimentale termina con un ulteriore sollecito alle nostre menti, Night meeting, perfetta conclusione dell’ennesima interessantissima opera targata ADN Records. (Luigi Cattaneo)