Inizialmente la voglia era quella di suonare la nostra Twenty-Twenty semplicemente dal nostro studio poi, come spesso succede, la cosa ci è sfuggita di mano e invece che starcene al calduccio nella nostra zona comfort abbiamo deciso di portare tutto in cima al Turchino, monte alle spalle di Genova, trovando in Forte Geremia un luogo perfetto per fare sentire e “vedere” la nostra musica.
Una volta che abbiamo deciso di realizzare quello che a tutti gli effetti può essere considerato il nostro primo concerto all’aperto, non possiamo non citare gli Yawning Man, col loro recente Live at the Giant Rock, come grande fonte di ispirazione.
Un generator party stile ligure: niente deserto in favore di un paesaggio mare e monti.
Il video è stato realizzato in una giornata (domenica 7 marzo) dove, a quota 819 m slm, siamo scesi fino a 5° C, e le riprese sono state effettuate da Squeasy Film.
La suite di 20 minuti del vostro ep e del live in questione ha al suo interno tante sfaccettature. C’è un background comune e in che genere vi rispecchiate maggiormente?
Una delle cose che ci tiene più uniti è sicuramente la bio-diversità che c’è all’interno del gruppo. Una delle nostre regole auree è quella di non imporre un determinato stile o genere a nessuno, i nostri brani vengono fuori da ore e ore di jam session dove ciascuno mette dentro il proprio background e il proprio gusto… fortuna che siamo solo in tre.
Luca (chitarra) e Frik Et (basso) hanno suonato insieme per tanti anni e hanno un background tendente a grunge e stoner rock, e avevano intenzione di spingersi maggiormente in direzione post-rock, continuando a fare a meno del cantato.
Con l’ingresso di Enrico dietro le pelli, la musica degli IKITAN diventa un calderone di tutte le nostre influenze, sempre in chiave strumentale, con l’aggiunta di elementi prog e heavy.
Quanto è importante per una band come la vostra l’aspetto live?
L’essenza del tipo di musica che proponiamo risiede anche nei volumi alti e nelle vibrazioni che solo live si possono trasmettere, purtroppo essendoci formati nel 2019, poco prima dell’avvento dell’era COVID, non abbiamo avuto occasione di suonare davanti ad un pubblico.
A oggi abbiamo registrato Live at Forte Geremia, un live un po’ anomalo, e abbiamo partecipato a un concerto in streaming a Genova … in un teatro vuoto (La Claque, per la precisione)! Per cui la “vera” dimensione live, come la intendevamo tutti quanti prima del COVID, per noi è ancora un’incognita.
Fremiamo dalla voglia di fare stage diving insomma!
Dopo diversi mesi dall’uscita del primo ep che considerazioni potete fare?
Il fatto di essere qui a parlare con te e con chi ci legge, ed essere considerati dalla stampa specializzata anche in altri Paesi, beh questo supera di gran lunga qualsiasi nostra aspettativa.
Abbiamo creato la nostra musica senza farci troppe domande, entrando in saletta e dando libero sfogo alla nostra fantasia. Da queste lunghe jam session è nato Twenty-Twenty, che è stato promosso partendo da zero, senza che avessimo presenza sui social o senza un solo live alle spalle.
Essere riusciti a creare qualcosa che a modo suo possiamo definire unico ed essere riusciti a farlo conoscere in giro è già qualcosa di straordinario.
Tutto ciò ci stupisce e rende orgogliosi ogni giorno, per cui non possiamo fare altro che ringraziare chiunque ci abbia voluto dare una possibilità, e… continuare a suonare!
Che progetti avete per l’immediato futuro della band?
Stiamo suonando e lavorando su parecchio materiale nuovo per dare forma ad altri brani e probabilmente ne verrà fuori un disco.
Allo stesso tempo, ci stiamo preparando per suonare dal vivo.
Stay tuned!