Una questione di principio è il debutto degli AElementi, band nata a Roma
una decina di anni fa con l’intento di dare libero sfogo all’amore per il
progressive rock, senza dimenticare il necessario gusto melodico all’interno di
composizioni articolate e sfaccettate. Il mood però si colora anche di pop e
lievi vagiti più duri, andando a citare la P.F.M., il Banco, Le Orme ma anche i
Rush, i Moody Blues e i New Trolls, caratteristiche congeniali a Daniele Lulli
(chitarra), Francesca Piazza (voce), Manuele D’anastasio (batteria), Angelo
Celani (basso) e Dario Pierini (tastiere), a cui vanno aggiunte Giordana e
Carlotta Sanfilippo, entrambe impegnate ai cori. Tutti i brani, pur essendo
mediamente lunghi, arrivano diretti e hanno la tipica immediatezza della forma
canzone, forse anche perché qui il progressive incontra il cantautorato e il
risultato è avvertibile già nell’iniziale Lontananza,
brano che mette in luce le doti della brava Francesca. Vuoto è un'altra traccia dove emerge la raffinatezza esecutiva dei
romani, molto attenti alla creazione di arrangiamenti curati ed eleganti,
mentre Straniero presenta un
crescendo emozionale davvero riuscito, componente che risulta essere uno dei
trademark dell’intera opera. La romantica Delirio
prosegue nella scia di un pop progressivo ricco d’animo, dove il pathos
diviene risvolto fondamentale per lanciare messaggi e suggestioni. La lunga Voce predilige un approccio maggiormente
progressivo alla materia, con l’interplay tra Pierini e Lulli ancora più
marcato, prima del bel finale di Addio,
che suggella un esordio brillante, leggero, in cui la matrice progressiva
incontra la canzone d’autore italiana, ricordando in parte anche il percorso
dei contemporanei Operapia e Magnolia. (Luigi Cattaneo)
Lontananza (Video Edit)