giovedì 26 novembre 2015

THREE SHORTS REVIEW, Syncage - Diraxy - The Onironauts


Inauguriamo questa nuova rubrica citando una band già salita alla ribalta per la sua partecipazione al 2Days Prog + 1 di qualche mese fa, i Syncage con il loro Italiota ep. I vicentini risultano molto interessanti, muovendosi in bilico tra sfuriate prog metal e aperture classiche, mostrando curiosità, ironia e voglia di non fermarsi ai soliti clichè del genere. Una piccola sorpresa! (http://syncage.bandcamp.com/).

Esordio assoluto anche per i milanesi Diraxy con Vagrant ep (First Steps), distribuito in download gratuito dalla loro pagina https://diraxy.bandcamp.com/album/the-vagrant-ep-first-steps. 15 minuti circa, che anticipano il loro primo full lenght, intrisi di quel progressive che guarda a Porcupine Tree e Haken, piacevoli e suggestivi.

Chiudiamo con una band molto duttile e in bilico tra crossover, funk rock e jazz, i The Onironauts. Qui ci sentiamo di citare Funky heavy dance del 2012 (http://theonironauts.bandcamp.com/album/funky-heavy-dance-2), un ep gradevolissimo e pieno di ottimi spunti!

(Luigi Cattaneo)  

martedì 24 novembre 2015

MARCHESI SCAMORZA, Hypnophonia (2015)


Ci eravamo già occupati dei Marchesi Scamorza in occasione del debut di qualche anno fa, La sposa del tempo, un album interessante che mostrava le indubbie qualità del quintetto formato da Paolo Brini (basso), Enrico Cazzola (tastiere), Enrico Bernardini (voce), Lorenzo Romani (chitarra, mandolino e tastiere) e Alessandro Padovani (batteria) ma anche una maturità ancora da raggiungere in pieno. Dopo tre anni i ferraresi si ripresentano con il nuovo Hypnophonia e devo dire che seppur lo sguardo rimane ancorato con fermezza ai gloriosi ’70 di Banco del Mutuo Soccorso e Alphataurus, c’è comunque una certa briosità di fondo che riesce nell’intento di non appesantire tracce complesse ma molto curate melodicamente. Già l’opener 1348 ha questi tratti distintivi, con un buon interplay tra Cazzola e Romani, prima dell’ottima suite Il cammino delle luci erranti, quasi 14 minuti di enfatiche tastiere, tappeti di synth, fughe solitarie e ritmiche corpose. Un piccolo neo è la voce di Bernardini, cantante non sempre a proprio agio nelle fitte trame del gruppo, a volte manca di dinamismo e appare ancora bisognoso di applicarsi al suo strumento, anche perché è in possesso di un suo lirismo e di una propria espressività, che però vanno abbinate ad una tecnica non ancora del tutto messa a fuoco. La successiva Campi di Marte conferma l’amore della band per il prog settantiano, con le onnipresenti tastiere in evidenza e i classici stilemi ritmico-armonici di quell’epoca, così come ben calibrato è il coinvolgente crescendo di L’uomo col fiore in bocca, brano che mette in risalto le doti della band, attenta nella costruzione di momenti corali sognanti in cui anche la voce di Bernardini emerge in modo più convincente. Chiude l’opera con i suoi tredici minuti La via del sognatore, prog sinfonico di impatto e sempre determinato dalla forte presenza di Cazzola. Questo come back è un passo avanti nella crescita dei Marchesi Scamorza, vanno limati probabilmente alcuni dettagli strutturali ma i margini di sviluppo sono innegabili e l’ensemble appare oramai capace di maneggiare questo sound vintage (e per molti anacronistico) con buona padronanza, tralasciando del tutto vie sperimentali probabilmente poco consone al loro intendere il termine progressive. (Luigi Cattaneo)

1348 (Video)

venerdì 20 novembre 2015

RED MORRIS, Lady Rose (2015)


Sotto lo pseudonimo di Red Morris si cela Maurizio Parisi, talentuoso chitarrista di Brescia che debutta con questo Lady Rose (dedicato alla moglie) sotto l’egida dell’Atomic Stuff Records. L’album, tutto strumentale, denota l’attenzione che l’autore ha posto per ritmi coinvolgenti e melodie intense, ponendo sì la chitarra in primo piano ma senza dimenticare di donare solidità ai brani attraverso una sezione ritmica corposa (Claudio Amadori alla batteria e Renato Mombelli al basso) e un tappeto di tastiere affidato alle mani di Beppe Premi. Istantanee di classic rock settantiano, qualche battuta di blues, hard prog che fonde i Cream, Santana e i Led Zeppelin, per otto pezzi che trasudano passione per quel periodo storico ben preciso ma non lasciano un senso di scontato all’ascolto. Parisi ha esperienza e gusto, elementi che si percepiscono nel disco che affonda le sue radici nel rock e mostra una buona cura in fase di arrangiamento e spunti solistici di ottimo livello. Le idee di Parisi si manifestano lungo esecuzioni complesse ma fluide, ricche ma non per questo criptiche, figlie di studio e grande perseveranza, già dall’iniziale e fulminante Golden angel. Non si discosta di molto la title track, anche se emerge una vena più legata agli anni ’70, mentre unisce l’hard dei Deep Purple con il jazz rock la seguente Mystery, uno degli episodi più interessanti tra i presenti. Black’s eyes esalta il lato progressive del progetto, la grandeur folkeggiante di Celtica, con Parisi ottimamente sostenuto dalla coppia ritmica e My life blues (Go Go), accostabile alla Treves Blues band (giusto per rimanere in territori italiani), mostrano la libertà d’animo del chitarrista bresciano. L’esplosività di Santana è percepibile invece nel finale di My sea’s echoes, conclusione di un disco volutamente retrò ma non per questo meno interessante o degno di nota, mostrando un feeling che potrebbe incuriosire anche chi non ama particolarmente i lavori strumentali. (Luigi Cattaneo)

My life Blues (Video)

mercoledì 18 novembre 2015

EMPTY TREMOR, Slice of live (2015)


Attivi dal lontano 1993, tornano gli Empty Tremor, band da sempre dedita ad un prog metal di buona caratura tecnica, ampiamente melodico e in parte ispirato alla lezione dei Dream Theater di Images and words e Awake. Le ingenuità iniziali hanno ben presto lasciato il campo a dischi sempre più curati, sino ad Iridium del 2010, un album che vedeva la dipartita del bravissimo tastierista Daniele Liverani ma confermava e se possibile accentuava ancor di più la classe e il calore dell’ensemble. Arriva ora questo Slice of live, resoconto di una splendida serata svoltasi all’Arena di Mezzano il 2 agosto del 2013 proprio per celebrare il ventennale della nascita del gruppo. Le esecuzioni sono acustiche e delicate, sia quando si tratta di gradevoli ballate (Lost in the past, Slice of life) che di pezzi maggiormente strutturati (Warm embrace), mostrando come si possano abbinare virtuosismi e feeling anche in un genere dove non sempre si assistono ad operazioni di questo tipo.  L’interplay tra i musicisti è ottimo (Giò De Luigi alla voce, Christian Tombetti alla chitarra, Dennis Randi al basso, Stefano Ruzzi alla batteria, Marco Guerrini alla chitarra e Marco Scott Gilardi alle tastiere), soprattutto le splendide melodie create da Tombetti e Guerrini, così come colpiscono le partiture di Gilardi ma è tutto il live con i suoi arrangiamenti raffinati ad essere evocativo e sognante senza essere melenso. Buonissima anche l’idea di omaggiare tutta la discografia, anche se tanto spazio viene giustamente dato a quei brani che meglio si prestano all’esecuzione acustica. Ciò contribuisce ad aumentare il clima passionale ed emozionale, aspetto che ritroviamo in momenti interessanti come Star o I found you, pezzi che ho apprezzato molto di più della cover Another day dei Dream Theater, che forse poco aggiunge alla suggestiva scaletta proposta. Gli Empty Tremor dimostrano con Slice of live di avere gusto e fantasia anche muovendosi in acustico, cosa tutt’altro che scontata viste le differenze con l’ambito elettrico in cui si muovono solitamente. Le perplessità iniziali che può anche suscitare una scelta del genere sono spazzate via da un lavoro certosino sulle dinamiche e sui suoni, che risultano brillanti e caldi, confermando il gruppo tra le più solide realtà del progressive metal nostrano. (Luigi Cattaneo)

The ballad of life (Video)

sabato 14 novembre 2015

LVTVM, Adam (2015)


Esordio assoluto per i toscani LVTVM, band singolare che debutta con questo Adam, un lavoro affascinante e interamente strumentale intriso di post rock/metal, stoner e progressive. Un concept sul primo uomo plasmato dalla terra, vibrante e coeso, intricato ma diretto, vicino alla concezione progressiva dei King Crimson ma affine per sound e potenza ad act come Morkobot, Tom Moto, Juggernaut, L’ira del baccano, Three steps to the ocean, Tool e Nero di marte. Un quartetto (Carlo Bellucci al basso, Isacco Bellini al basso, Mike Marchionni ai sintetizzatori, Alessandro Marchionni alla batteria) promotore di una musica senza compromessi, alterata da un vortice di ritmiche oscure create dall’interplay tra Bellucci e Bellini e dagli inserimenti saggi dei synth, una cura per lo spartito che non fa pesare per niente l’assenza della chitarra. L’iniziale Session 1 è l’ideale nascita del racconto, furia ragionata che si incanala nella seguente Twalking, uno stoner psichedelico trascinante e furente. The dreamer accentua ancor di più il lato cinematografico del combo, una soundtrack ideale per un film di Lucio Fulci o Umberto Lenzi, prima della breve Internal disease e di Tremorz, altro grande momento figlio di una innata capacità della band di coinvolgere l’ascoltatore e trasportarlo in un viaggio profondo e strutturato. Gnosis e Hybris risultano essere tra i pezzi più interessanti del disco, variegati e zeppi di idee folgoranti (e qui ritroviamo gli Isis ma anche i Neurosis più cerebrali) fino al finale di Fthonos Theon e Nemesis, una doppietta caustica e dal sapore math rock che chiude egregiamente un album a tratti sorprendente e assolutamente consigliato. (Luigi Cattaneo)

Qui di seguito il link utile per ascoltare e acquistare Adam

martedì 10 novembre 2015

LUSH RIMBAUD, L/R (2015)


Attivi da oltre 10 anni, tornano i Lush Rimbaud (Tommaso Pela voce e chitarra, David Cavalloro alla chitarra, Marco Giaccani al basso e Michele Alessandrini alla batteria) con il nuovo L/R, che ripropone il canovaccio di suoni sintetici ed elettrici e il connubio tra psichedelica e dark wave che avevano già contraddistinto Action from the basement del 2007, The sound of the vanishing era del 2010 e lo split del 2013 con gli olandesi zZz. Uscito ad ottobre 2015 per la BloodySoundFucktory e la fromSCRATCH records, L/R conferma la volontà della band di Ancona di sperimentare e giocare con la loro arte, attraverso un percorso fatto di trame oscure e matrice pop, una soundtrack della propria esistenza in cui l’alone dark si confonde con ritmiche danzabili. Marmite è un inizio dinamico, figlio di un elettropop imparentato con gli U2 più sperimentali, a cui fa eco il breve rock elettronico di Acid Skyline, episodio piacevole prima della maggiormente ragionata e strutturata Never Regret, brano che presenta anche un bel lavoro di Cavallaro e l’inserimento azzeccato della tromba di Abramovic. Dosi massicce di elettronica in G-Spot, un discreto sperimentalismo che però non lascia traccia e mi pare abbia anche meno mordente rispetto a quanto emerso sinora. Molto meglio Silent room, una bella ballata dark con Eolo Taffi al contrabbasso, che mi ha ricordato qualcosa dei mai troppo celebrati Virgin Prunes di … If I die, I die, così come Super-Indian che continua in direzione di una dark wave carica di effetti, con Abramovic che si inserisce egregiamente nel tessuto della band e dialoga brillantemente con il recitato di Pela, prima dell’intenso finale corale. Dopo due brani di tale forza Not the monkey risulta ancorata ad un pop rock un po’ insipido, mentre The Walley ha impeto post rock e fraseggi in odore di New Order, con un interessante lavoro ritmico della coppia Giaccani-Alessandrini. Dark side call è un finale soffuso con Taffi nuovamente presente e bravo nell’aumentare quel clima plumbeo caro ai grandi Joy Division e chiusura degna di un lavoro che rimette in carreggiata un gruppo che ha ancora tanto da dare al panorama indie italiano. (Luigi Cattaneo)

Silent Room (Video)

venerdì 6 novembre 2015

GODSTICKS, Emergence (2015)


Attivi dal 2009 (hanno nel frattempo inciso un ep e due album) i Godsticks sono un trio proveniente dal Galles ancora poco conosciuto al grande pubblico. Il nuovo Emergence è un lavoro autoprodotto dal suono piuttosto hard, muscolare e potente, complice una sezione ritmica affiatata (Steve Roberts alla batteria e Dan Nelson al basso) e un ottimo lavoro alla chitarra da parte di Darran Charles (anche vocalist). Tante le influenze della band, che si mescolano in un calderone dove troviamo il nu metal, l’heavy prog e l’hard rock, un crossover di generi che mescolato dà vita ad un progetto adrenalinico e di buona fattura tecnica. La classicità dei Black Sabbath rivisitata in chiave moderna, facendo trapelare una certa attenzione per la parte melodica della composizione (in questo accostabili ai Pineapple Thief), pur disponendo di doti individuali all’altezza e una cultura jazz che rimane sottotraccia per tutto il disco. I tempi dispari non mancano e si muovono all’interno di un percorso sempre più metal e aggressivo (almeno rispetto agli esordi), segnando Emergence di brani con meno fronzoli, ritmicamente spinti e decisamente adatti per il contesto live (la band è in tour con Tony MacAlpine). Gli elementi progressive guardano più alle strutture di Devin Townsend che a quello dei ’70, le sfumature insite nei pezzi riconducono alla musica borderline dei System of a Down, una torre di Babele in cui i Godsticks riescono a muoversi in modo credibile ed efficace. Pur nella sua complessità l’opera ha spunti facilmente memorizzabili, all’interno di una costruzione limata nei dettagli in cui elementi vicini a Steven Wilson si incontrano con l’alternative rock degli Alterbridge e l’oscura fierezza dei Soundgarden, un crossover progressivo che nella sua anima ha un’attitudine decisamente heavy (Below the belt, Much sinister). Il loro stile è sempre più sviluppato in tal senso e il songwriting punta ad unire groove, melodia e potenza e brani come Hopeless situation o Lack of scrutiny sono un fulgido esempio della musica del trio nel 2015. Colpisce anche il crescendo di One percent e il bel lavoro di Charles nella title track, ma è il clima generale di Emergence a risultare interessante per la sua energia e per la voglia di tuffarsi in territori dissimili tra loro. (Luigi Cattaneo)

Much Sinister (Video)

giovedì 5 novembre 2015

LIBERAE PHONOCRATIA, Presuntrogloland (2015)


I Liberae Phonocratia sono un nuovo progetto incentrato sulla fusione di stili differenti, ascrivibili peraltro al panorama jazz rock e fusion internazionale ma anche italiano. La fantasia a questo trio non manca (Stefano De Marchi alla chitarra, Daniele Cortese al basso e Fabrizio Carriero alla batteria e alle percussioni) e l’album d’esordio presenta una serie di piccoli spunti prog che impreziosiscono ancora di più il disco. Influenze ben calibrate in una miscellanea di suoni che trovano libero sfogo soprattutto nei pezzi più lunghi (i nove minuti di Placide Acque ma anche i dieci della conclusiva Hare Kitsch & Veganization), quelli in cui i milanesi possono lasciare scorrere la loro enfasi creativa. Le buone doti individuali sono al servizio di composizioni complesse ma fresche, che partono dal jazz rock per toccare punte progressive senza dimenticare l’improvvisazione, che pare essere una delle peculiarità maggiori della band. Presuntrogloland vive su queste coordinate, senza restrizioni o paletti superflui, regalandoci altissimi momenti strumentali, dinamici e discendenti diretti della stagione settantiana italiana, pur senza essere particolarmente nostalgico. L’interplay tra i tre è ottimale, ognuno si esprime con gusto e qualità e il lavoro, pur se completamente strumentale è davvero scorrevole e ben costruito, tra fraseggi più immediati e altri maggiormente ostici. Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.liberaephonocratia.com/ (Luigi Cattaneo)

Lingua d'asfalto (Video)

lunedì 2 novembre 2015

CONCERTI DEL MESE, Novembre 2015

Lunedì 2
·The Musical Box a Milano

Martedì 3
·The Gentle Storm a Trezzo sull'Adda (MI)

Mercoledì 4
·Napoli Centrale a Busseto (PR)
·Epica a Trezzo s/Adda (MI)
·Massimo Giuntoli “Pie Glue” a Milano

Giovedì 5
·Epica a Bologna
·Rêverie a Milano
·Napoli Centrale a Grosseto

Venerdì 6
·Claudio Simonetti's Goblin a Trieste
·Heretic's Dream a Roma
·Mechanical Butterfly a Catania
·Lachesis a Curno (BG)
·CAP+Alvaro Fella+Spettri a Magenta (MI)
·Camelias Garden a Roma

Sabato 7
·Il Castello di Atlante a Lugagnano (VR)
·Barock Project a Milano
·Osanna+Napoli Centrale a Catanzaro
·Mr Punch a Genova
·Riccardo Zappa a Gandino (BG)
·Oregon a Sacile (PN)
·Arturo Stàlteri a Vicenza
·Malus Antler a Bassano del Grappa (VI)
·Quanah Parker+Uneven Mood a Eraclea (VE)
·Genoma a Palazzolo dello Stella (UD)

Domenica 8
·Genoma a Villorba (Tv)
·Genoma a Trieste

Mercoledì 11
·Kraftwerk a Montecarlo (Principato)

Giovedì 12
·Massimo Giuntoli "Hobo" a Lecco
·Napoli Centrale a Empoli (FI)
·Oak a Brescia
·Arti e Mestieri a Moncalieri (TO)
·Genesis Piano Project a Roma

Venerdì 13
·GY!BE a Torino
·Oak a Milano
·Genesis Piano Project a Schio (VI)
·La Coscienza di Zeno a Genova
·Silver Key+ Diraxy a Rozzano (MI)
·Heretic's Dream a Roma
·Get'em Out a Milano
·Agrapha Dogmata a Portogruaro (VE)

Sabato 14
·Fabio Zuffanti a Genova
·UT New Trolls a S. Giovanni Lup. (VR)
·Slogan a Lugagnano (VR)
·GY!BE a Marghera (VE)
·Oak a Bologna
·Dark Ages a S. Govanni Lupatoto (VR)
·Dark Quarterer a Firenze
·Lingalad a Milano

Domenica 15
·GY!BE a Roma
·Osanna a Roma



Giovedì 19
·Leprous a Roma
·Massimo Giuntoli a Lainate (MI)

Venerdì 20
·UT New Trolls a Chiavari (GE)
·Terry Bozzio a Roma
·Lachesis a Vimodrone (MI)
·Mike 3rd+Marchesi Scamorza a Lugagnano (VR)
·Malus Antler a Giavera del Montello (TV)

Sabato 21
·Massimo Giuntoli a Cagliari

Domenica 22
·Prog Metal Night a Roma

Martedì 24
·Massimo Giuntoli "Hobo" a Trento

Giovedì 26
·Os Mutantes a Torino

Venerdì 27
·The Watch a Settimo Torinese (TO)
·Mr Punch a Milano
·Roccaforte a Bosco Marengo (AL)
·A Rainy Day in Bergen a Cava de' T. (SA)
·S. Rothery+RanestRane a Roma
·Van Wagner a Parma
·Mass Media a Trofarello (TO)
·Sycamore Age a Castiglion Fiorentino(AR)

Sabato 28
·The Wacth a Genova
·Homunculus Res + Loomings a Milano
·Osanna al Giardino Club di Lugagnano (VR)
·Sycamore Age a Torino
·Inter Nos a Palazzolo d. Stella (UD)
·Dark Quarterer+Neverdream a Roma
·Eldritch+Methodica al Legend di Milano
·S. Rothery+RanestRane a Romano d'E. (VI)
·La Batteria a Campobasso

Domenica 29
·Ian Anderson a Bologna
·Rêverie a Milano

Lunedì 30
·Ian Anderson a Torino