Uscito nel 2020, If
you see me è il quinto album di Dusan Jevtovic, chitarrista che abbiamo
conosciuto in questi anni non solo per i suoi lavori da solista ma anche per le
collaborazioni con fuoriclasse come Vasil Hadzimaniv e Xavi Reija, batterista
con cui ha condiviso il duo Xadu. L’entusiasmo di questa nuova pubblicazione,
registrata live allo studio La Casa Murada, è condiviso con Markus Reuter
(touch guitars), Bernat Hernandez (basso fretless), Gary Husband (batteria) e
Aleksandar Petrov (tapan, un tradizionale tamburo macedone), quintetto che
mostra subito un approccio vigoroso e creativo, sin dalle prime note di Walking
seven. La spinta world di Babe si scontra con pulsanti strutture
prog rock, una complessità mutevole che è specchio del percorso di Dusan,
compositore, arrangiatore e produttore della sua arte. La notturna e inquieta Blue
anticipa If you see me again, brano suggestivo e piuttosto strutturato,
mentre Something in between appare più aggressiva e discordante. Once
ocho ricorda il progetto Stick Men di Tony Levin, in una memorabile fusione
tra jazz ed etnica, prima dell’impeccabile Si Pooro? e della breve Ending,
che chiude l’ennesimo ottimo lavoro del musicista serbo. (Luigi Cattaneo)
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