Registrato durante il
lockdown causato dall’epidemia di Covid 19, Parallel è il secondo album
dei Pinhdar, duo formato da Cecilia Miradoli e Max Tarenzi (entrambi già con i
Nomoredolls), che qui si è avvalso della co-produzione di Howie B, produttore
scozzese che nel corso della sua carriera ha lavorato con Bjork, Massive
Attack, Tricky, tutti artisti a cui il lavoro della band pare guardare con una
certa curiosità. Le affinità con il trip hop, l’elettronica e la vena
sperimentale dei musicisti citati si evince sin dall’iniziale Anacreonte,
pezzo che ci conduce nel mondo sonoro dei milanesi, velato di dark e sottile
malinconia. Consideriamo questo album la
nostra creazione artistica più autentica e sofferta. I suoi testi e le sue
atmosfere, infatti, sono nati per salvarci dalle drammatiche vicende anche
individuali che abbiamo affrontato durante un 2020 a dir poco surreale. Quando
lo abbiamo terminato, con un forte senso di claustrofobia ancora addosso,
abbiamo deciso di farlo volare fuori, lontano da tutto ciò, e di mettere quindi la nostra musica
in mano a uno dei nostri produttori preferiti. Ecco così che abbiamo provato a
contattare Howie B: non speravamo in una risposta, ma la risposta è stata
rapida ed entusiastica. Howie B, alla fine, non solo ha mixato i brani ma ha
addirittura contribuito alla produzione del disco con le sue manipolazioni
sonore e la sua immensa vibe. Le parole del duo spiegano
come si sia arrivati a Parallel, fusione di suoni dove anche il dream
pop e lo showgaze trovano parte, bilanciando conturbanti strutture di cupa
eleganza e raffinati attimi wave, un approccio che splende in ottimi momenti
come la title track o Glass soul. Non mancano riferimenti ai Portishead e alla
produzione della 4AD, come avviene in Corri e nell’irrequieta Too
late, prima della psichedelia di Atoms and dust e della notturna
ballata Hidden wonders. La lunga The hour of now chiude un album crepuscolare
e di grande fascino. (Luigi Cattaneo)
Parallel (Video)
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