mercoledì 8 settembre 2021

STICK MEN, Owari (2020)

 


Nuova incarnazione del progetto Stick Men, ideato nel 2009 da Tony Levin (basso) e Pat Mastelotto (batteria), giunge nel 2020 alla pubblicazione di Owari, disco tra i più interessanti e ragguardevoli della loro produzione, che vede attualmente il duo accompagnato da Markus Reuter alla touch guitar e la novità Gary Husband alle tastiere (nel curriculum collaborazioni con Allan Holdsworth, John MaLaughlin e Jack Bruce). Il live, registrato al Blue Note di Nagoya, in Giappone, è testimonianza di un tour bloccato da subito a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid, ed è un vero peccato vista la qualità del disco in questione. L’enorme quartetto, riunito grazie alla sempre efficiente Moonjune Records, sviluppa con risultati spesso encomiabili l’esibizione (basti ascoltare le ottime Cusp e Level 5) ma è tutto Owari a testimoniare l’ennesimo documento della forza creativa della band, che ha sempre fatto sfoggio, oltre che di tecnica, di idee variegate che costituiscono l’ossatura di composizioni tanto intricate quanto suggestive. La monumentale performance del gruppo si snoda tra frangenti atmosferici (Hajime), spirali progressive (la dark Prog Noir, la classica Larks’ Tongues in Aspic, Part II) e attitudine sperimentale (The end of the tour, bonus di ben 16 minuti e la title track), marchio indelebile di una band in costante mutamento e che farà tappa in Italia, a Veruno (insieme a David Cross) il 30 ottobre di quest’anno. (Luigi Cattaneo)

Nessun commento:

Posta un commento