Nuovo album per
Gianfranco Menzella, sassofonista che in Dedicated to Bob Berg omaggia un
musicista che negli anni ’80 e ’90 ha sfoderato una serie di album importanti
per delineare il jazz americano del periodo, soprattutto in tema di sassofono
solista. Menzella si fa accompagnare per l’occasione da Eugenio Macchia
(piano), Carlo Bavetta (contrabbasso) e Pasquale Fiore (batteria), bravissimi
nel tributare l’estetica di Berg, personalizzandola attraverso i filtri dati
dalla notevole esperienza conseguita nel tempo. Un’interpretazione della
materia coinvolgente, che parte con un brano del 1993 (tratto da Enter the
spirit) proprio di Berg, Angles, composizione dal forte sapore
postbop, articolata e multiforme, per poi proseguire con un altro pezzo di quell’album
ma scritto da Chick Corea, Promise, 9 minuti densi e raffinati. Second
sight (sempre di Berg) ha un mood maggiormente bluesy, con uno sviluppo
corale che mostra una certa coesione tra le parti, mentre The search è
una splendida ballata composta da Mike Stern, che si trova in Short stories del
1987. Sincera e appassionata la dedica di Menzella in Mr. Berg, unico
originale presente, prima dello standard Summer night di Harry Warren,
reso in maniera brillante dal quartetto, e di The secret life of Plants di
Stevie Wonder, che Berg suonava spesso nei tour italiani degli anni ’90. Chiusura
affidata alla lunga Sometimes ago di Sergio Mihanovich, forte di un
crescendo di grande effetto, pone fine ad un tributo rifinito e molto
comunicativo. (Luigi Cattaneo)
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