Ho incontrato
recentemente Vitantonio Gasparro parlando dell’ultimo lavoro di un altro
talento della Gleam Records, Worlds beyond di Antonello Losacco, un
disco che mi ha permesso di approcciarmi a questo Introducing conoscendo
in parte lo stile del vibrafonista. Ovviamente trattandosi di un album proprio
ci sono delle differenze con l’opera sopra citata, ma la scelta di appoggiarsi
ad una sezione ritmica (Giuseppe Venezia al contrabbasso, Giovanni
Scasciamacchia alla batteria) pone le due uscite vicine almeno empaticamente. Gasparro
insegue una sua visione, e se è normale scorgere qualche riferimento a mostri
sacri come Lionel Hampton, Milt Jackson e Gary McFarland, è anche facile apprezzare
le idee e le soluzioni personali di Introducing, che vengono sviluppate
con gusto ed eleganza. Il carattere introduttivo di Interferenze apre le
porte di Groove it in your bag, che mostra le prime interessanti
evoluzioni ritmiche, su cui si destreggia agile Gasparro. L’atmosfera muta
nella seguente Without a sun, si fa carica di attesa sulle note
ragionate del contrabbasso, che dialoga con il vibrafono prima di un crescendo
immaginifico fantasioso e creativo. Non sono affatto da meno Pigro e Rob’s
trouble, strutturate e compatte, approcciano con intelligenza e cura
fraseggi intensi e mai banali. Dancing wanderers risulta invece
variopinta nel suo incedere sinuoso, mentre ci catapulta in un jazz club anni ‘30
Darn that dream, che omaggia il pianista americano Jimmy Van Heusen. La riproposizione
alternativa di Rob’s trouble chiude un esordio raffinato e suggestivo.
(Luigi Cattaneo)
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