venerdì 14 giugno 2024

VITANTONIO GASPARRO, Introducing (2023)

 


Ho incontrato recentemente Vitantonio Gasparro parlando dell’ultimo lavoro di un altro talento della Gleam Records, Worlds beyond di Antonello Losacco, un disco che mi ha permesso di approcciarmi a questo Introducing conoscendo in parte lo stile del vibrafonista. Ovviamente trattandosi di un album proprio ci sono delle differenze con l’opera sopra citata, ma la scelta di appoggiarsi ad una sezione ritmica (Giuseppe Venezia al contrabbasso, Giovanni Scasciamacchia alla batteria) pone le due uscite vicine almeno empaticamente. Gasparro insegue una sua visione, e se è normale scorgere qualche riferimento a mostri sacri come Lionel Hampton, Milt Jackson e Gary McFarland, è anche facile apprezzare le idee e le soluzioni personali di Introducing, che vengono sviluppate con gusto ed eleganza. Il carattere introduttivo di Interferenze apre le porte di Groove it in your bag, che mostra le prime interessanti evoluzioni ritmiche, su cui si destreggia agile Gasparro. L’atmosfera muta nella seguente Without a sun, si fa carica di attesa sulle note ragionate del contrabbasso, che dialoga con il vibrafono prima di un crescendo immaginifico fantasioso e creativo. Non sono affatto da meno Pigro e Rob’s trouble, strutturate e compatte, approcciano con intelligenza e cura fraseggi intensi e mai banali. Dancing wanderers risulta invece variopinta nel suo incedere sinuoso, mentre ci catapulta in un jazz club anni ‘30 Darn that dream, che omaggia il pianista americano Jimmy Van Heusen. La riproposizione alternativa di Rob’s trouble chiude un esordio raffinato e suggestivo. (Luigi Cattaneo)

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