Gran bel ritorno per i
Faveravola, band formata addirittura da otto elementi (Giancarlo Nicorelli
tastiere, voce narrante, Adriano Durighetto basso, Paolo Coltro batteria,
Alessandro Secchi voce, Consuelo Marcon violino, Gianluca Tassi chitarra
elettrica, Renato Bettello flauto, sax soprano, Flavio Miotto chitarra
acustica) che con il nuovo Castrum Zumellarum conferma l’amore per atmosfere
fiabesche, già emerse nel precedente La contea dei cento castagni del
lontano 2006. Sono passati quasi 20 anni dal disco d’esordio, ma la voglia di
cimentarsi con un concept di matrice medievale persiste, trasportandoci con
enfasi nel castello di Zumelle (si trova in provincia di Belluno) per farci
conoscere la storia d’amore tra il cavaliere Murcimiro e Atleta, protagonisti
di un lavoro a cavallo tra opera rock progressiva e folk. Le Orme, Branduardi,
Il Castello di Atlante, influenze e connessioni che ritroviamo in brani come Il
rapimento, L’amore conquistato con la spada o Canto d’amore di un
menestrello, tra umori prog rock ed evocative partiture in cui divengono
fondamentali gli intarsi di Miotto, Marcon e Bettello, preziosi nel loro
arricchire di pathos la già emozionante proposta di Nicorelli (autore del
gruppo) e soci. Un plauso va anche a Bianca Luna per i suoi interventi vocali,
al Coro Sant’Anselmo (presente in Anno Domini DXXXV) e a Loris Furlan,
in questo caso non solo titolare della Lizard Records ma anche direttore
artistico del progetto e curatore degli arrangiamenti (insieme a tutti i
Faveravola). (Luigi Cattaneo)
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