venerdì 20 novembre 2015

RED MORRIS, Lady Rose (2015)


Sotto lo pseudonimo di Red Morris si cela Maurizio Parisi, talentuoso chitarrista di Brescia che debutta con questo Lady Rose (dedicato alla moglie) sotto l’egida dell’Atomic Stuff Records. L’album, tutto strumentale, denota l’attenzione che l’autore ha posto per ritmi coinvolgenti e melodie intense, ponendo sì la chitarra in primo piano ma senza dimenticare di donare solidità ai brani attraverso una sezione ritmica corposa (Claudio Amadori alla batteria e Renato Mombelli al basso) e un tappeto di tastiere affidato alle mani di Beppe Premi. Istantanee di classic rock settantiano, qualche battuta di blues, hard prog che fonde i Cream, Santana e i Led Zeppelin, per otto pezzi che trasudano passione per quel periodo storico ben preciso ma non lasciano un senso di scontato all’ascolto. Parisi ha esperienza e gusto, elementi che si percepiscono nel disco che affonda le sue radici nel rock e mostra una buona cura in fase di arrangiamento e spunti solistici di ottimo livello. Le idee di Parisi si manifestano lungo esecuzioni complesse ma fluide, ricche ma non per questo criptiche, figlie di studio e grande perseveranza, già dall’iniziale e fulminante Golden angel. Non si discosta di molto la title track, anche se emerge una vena più legata agli anni ’70, mentre unisce l’hard dei Deep Purple con il jazz rock la seguente Mystery, uno degli episodi più interessanti tra i presenti. Black’s eyes esalta il lato progressive del progetto, la grandeur folkeggiante di Celtica, con Parisi ottimamente sostenuto dalla coppia ritmica e My life blues (Go Go), accostabile alla Treves Blues band (giusto per rimanere in territori italiani), mostrano la libertà d’animo del chitarrista bresciano. L’esplosività di Santana è percepibile invece nel finale di My sea’s echoes, conclusione di un disco volutamente retrò ma non per questo meno interessante o degno di nota, mostrando un feeling che potrebbe incuriosire anche chi non ama particolarmente i lavori strumentali. (Luigi Cattaneo)

My life Blues (Video)

Nessun commento:

Posta un commento