Attivi dal lontano
1993, tornano gli Empty Tremor, band da sempre dedita ad un prog metal di buona
caratura tecnica, ampiamente melodico e in parte ispirato alla lezione dei
Dream Theater di Images and words e Awake. Le ingenuità iniziali hanno ben
presto lasciato il campo a dischi sempre più curati, sino ad Iridium del 2010, un album che vedeva la
dipartita del bravissimo tastierista Daniele Liverani ma confermava e se
possibile accentuava ancor di più la classe e il calore dell’ensemble. Arriva
ora questo Slice of live, resoconto
di una splendida serata svoltasi all’Arena di Mezzano il 2 agosto del 2013
proprio per celebrare il ventennale della nascita del gruppo. Le esecuzioni
sono acustiche e delicate, sia quando si tratta di gradevoli ballate (Lost in the past, Slice of life) che di pezzi maggiormente strutturati (Warm embrace), mostrando come si possano
abbinare virtuosismi e feeling anche in un genere dove non sempre si assistono
ad operazioni di questo tipo. L’interplay
tra i musicisti è ottimo (Giò De Luigi alla voce, Christian Tombetti alla
chitarra, Dennis Randi al basso, Stefano Ruzzi alla batteria, Marco Guerrini
alla chitarra e Marco Scott Gilardi alle tastiere), soprattutto le splendide
melodie create da Tombetti e Guerrini, così come colpiscono le partiture di
Gilardi ma è tutto il live con i suoi arrangiamenti raffinati ad essere
evocativo e sognante senza essere melenso. Buonissima anche l’idea di omaggiare
tutta la discografia, anche se tanto spazio viene giustamente dato a quei brani
che meglio si prestano all’esecuzione acustica. Ciò contribuisce ad aumentare
il clima passionale ed emozionale, aspetto che ritroviamo in momenti
interessanti come Star o I found you, pezzi che ho apprezzato
molto di più della cover Another day dei
Dream Theater, che forse poco aggiunge alla suggestiva scaletta proposta. Gli
Empty Tremor dimostrano con Slice of live
di avere gusto e fantasia anche muovendosi in acustico, cosa tutt’altro che
scontata viste le differenze con l’ambito elettrico in cui si muovono
solitamente. Le perplessità iniziali che può anche suscitare una scelta del
genere sono spazzate via da un lavoro certosino sulle dinamiche e sui suoni,
che risultano brillanti e caldi, confermando il gruppo tra le più solide realtà
del progressive metal nostrano. (Luigi Cattaneo)
The ballad of life (Video)
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