Esordio assoluto per i
toscani LVTVM, band singolare che debutta con questo Adam, un lavoro affascinante e interamente strumentale intriso di
post rock/metal, stoner e progressive. Un concept sul primo uomo plasmato dalla
terra, vibrante e coeso, intricato ma diretto, vicino alla concezione
progressiva dei King Crimson ma affine per sound e potenza ad act come
Morkobot, Tom Moto, Juggernaut, L’ira del baccano, Three steps to the ocean,
Tool e Nero di marte. Un quartetto (Carlo Bellucci al basso, Isacco Bellini al
basso, Mike Marchionni ai sintetizzatori, Alessandro Marchionni alla batteria)
promotore di una musica senza compromessi, alterata da un vortice di ritmiche
oscure create dall’interplay tra Bellucci e Bellini e dagli inserimenti saggi
dei synth, una cura per lo spartito che non fa pesare per niente l’assenza
della chitarra. L’iniziale Session 1 è
l’ideale nascita del racconto, furia ragionata che si incanala nella seguente Twalking, uno stoner psichedelico
trascinante e furente. The dreamer accentua
ancor di più il lato cinematografico del combo, una soundtrack ideale per un
film di Lucio Fulci o Umberto Lenzi, prima della breve Internal disease e di Tremorz,
altro grande momento figlio di una innata capacità della band di coinvolgere
l’ascoltatore e trasportarlo in un viaggio profondo e strutturato. Gnosis e Hybris risultano essere tra i pezzi più interessanti del disco,
variegati e zeppi di idee folgoranti (e qui ritroviamo gli Isis ma anche i
Neurosis più cerebrali) fino al finale di Fthonos
Theon e Nemesis, una doppietta
caustica e dal sapore math rock che chiude egregiamente un album a tratti
sorprendente e assolutamente consigliato. (Luigi Cattaneo)
Qui di seguito il link utile per ascoltare e acquistare Adam
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