sabato 14 novembre 2015

LVTVM, Adam (2015)


Esordio assoluto per i toscani LVTVM, band singolare che debutta con questo Adam, un lavoro affascinante e interamente strumentale intriso di post rock/metal, stoner e progressive. Un concept sul primo uomo plasmato dalla terra, vibrante e coeso, intricato ma diretto, vicino alla concezione progressiva dei King Crimson ma affine per sound e potenza ad act come Morkobot, Tom Moto, Juggernaut, L’ira del baccano, Three steps to the ocean, Tool e Nero di marte. Un quartetto (Carlo Bellucci al basso, Isacco Bellini al basso, Mike Marchionni ai sintetizzatori, Alessandro Marchionni alla batteria) promotore di una musica senza compromessi, alterata da un vortice di ritmiche oscure create dall’interplay tra Bellucci e Bellini e dagli inserimenti saggi dei synth, una cura per lo spartito che non fa pesare per niente l’assenza della chitarra. L’iniziale Session 1 è l’ideale nascita del racconto, furia ragionata che si incanala nella seguente Twalking, uno stoner psichedelico trascinante e furente. The dreamer accentua ancor di più il lato cinematografico del combo, una soundtrack ideale per un film di Lucio Fulci o Umberto Lenzi, prima della breve Internal disease e di Tremorz, altro grande momento figlio di una innata capacità della band di coinvolgere l’ascoltatore e trasportarlo in un viaggio profondo e strutturato. Gnosis e Hybris risultano essere tra i pezzi più interessanti del disco, variegati e zeppi di idee folgoranti (e qui ritroviamo gli Isis ma anche i Neurosis più cerebrali) fino al finale di Fthonos Theon e Nemesis, una doppietta caustica e dal sapore math rock che chiude egregiamente un album a tratti sorprendente e assolutamente consigliato. (Luigi Cattaneo)

Qui di seguito il link utile per ascoltare e acquistare Adam

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