Fa piacere ritrovare l’AltRock
Records (mancava sul mercato dal giugno 2021, dopo un periodo di assenza di ben
3 anni), rinata etichetta che per l’occasione pubblica il nuovo lavoro targato
Hidden Parts, Bite the bat, disco uscito nel 2022 e seguito di Disco(mfort)
uscito per la statunitense Cuneiform. L’ugual spirito sperimentale delle
due etichette è l’ideale congiuntura per i parmensi formati da Giorgio
Cantadori (congas, percussioni, elettronica), Andrea Azzali (elettronica), Alex
Ezra Fornari (voce), Bernard Boggia (basso), Gregorio Ferrarese (batteria) e
Lelio Padovani (chitarra), da sempre divulgatori di uno spirito anarchico fatto
di prog, jazz, dark, post ed elettronica. Anche i testi fanno la loro parte,
come ben spiega Fornari. La
poetica utilizzata nei testi è lirica e visionaria, nasce estemporanea ed è
spesso utilizzata così come è nata, senza modifica alcuna. La tecnica
dell'improvvisazione, ampiamente utilizzata dagli Hidden Parts in fase di
creazione musicale, è il terreno fertile in cui le parole cadono e, nutrite
dalla melodia vocale, germogliano in testi completi. È nell'armonia di quel
giardino sonoro che le parole si fanno frutti. L’arte libera degli emiliani trova sfogo
nelle brillanti evoluzioni di Silvestre, ispessita dalla chitarra di
Marco Gambarelli, nella tetra Covidian, in cui vi è la partecipazione vocale
di Synthia (presente pure nell’ottima Degenerate art) e nella conclusiva
Collettivo, con Gambarelli stavolta al flauto, esempi del crossover di
suoni esposti e tenuti assieme dalla bravura degli interpreti, che mai si beano
della loro tecnica ma la utilizzano per creare splendidi affreschi di rock
maturo e intelligente. (Luigi Cattaneo)
Nessun commento:
Posta un commento