Nato 10 anni fa,
l’ensemble Masche arriva nel 2022 a pubblicare il secondo lavoro, Oxia Chaos
(dopo Kalvingrad del 2018), un disco ispirato a The Martian
Chronicles di Ray Bradbury che vede la formazione canavese trovare una
propria stabilità nelle figure di Valerio Zucca Paul (elettronica), Andrea
Chiuni (basso, voce), Diego Rosso (batteria) e Alessandro Cartolari (sax).
L’iniziale The watchers si apre con i versi declamati da Chiuni che si
imbattono nel suo basso ripetuto e nel sax intrusivo di Cartolari, il tutto
sviluppato attorno a suoni elettronici che rendono l’atmosfera oscura. Un caos
organizzato dai connotati R.I.O., un lungo sviluppo che funziona e si mantiene
fluido pur essendo decisamente stratificato. Le disturbanti evoluzioni di The
fire baloons sanciscono una sostanziale coesione tra substrato elettronico
e perifrasi jazz, un connubio che incarna lo spirito profondo del quartetto,
che lancia uno sguardo ai classici dandone una naturale interpretazione. There
will come soft rains è un altro episodio molto strutturato, un crossover di
sfumature imbevute di visioni free, elettronica visionaria, scenari sci-fi
psichedelici e avanguardia, 20 minuti che richiamano alla mente Van Der Graaf
Generator e Anatrofobia, ma anche Autechre e Cabaret Voltaire. Il vortice
sperimentale termina con un ulteriore sollecito alle nostre menti, Night
meeting, perfetta conclusione dell’ennesima interessantissima opera targata
ADN Records. (Luigi Cattaneo)
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