lunedì 24 giugno 2024

COFFEE & FLOWERS, Capatosta (2020)

 

Uscito nel 2020, Capatosta è il primo lavoro del duo acustico Coffee & Flowers (Gianluca Niccoli voce, piano, Alessandro Moschini chitarra, basso, balalaika). L’album oscilla tra pop e cantautorato venato di jazz, un disco che vive di momenti gradevoli alternati a qualche caduta di tono evidente. When you fall in love è un discreto inizio, complice anche il piacevole inserimento nel tessuto di Melany Sax (al sax per l’appunto), mentre Vivere senza te è un brano pop piuttosto piatto, prima della breve strumentale Windy night e di Sun and wind, buon pezzo dal sapore folk. Peccato che Cenere torni a battere territori pop stereotipati, funziona meglio Notte di strada, ma le cose più interessanti vengono lasciate al trittico finale formato da Broken voice (di nuovo con Melany Sax), Wild sage (dove troviamo anche la voce di Carmela Fiorello) e Castles in the air, tenue conclusione di un esordio acerbo ma con intuizioni e idee da sviluppare maggiormente. (Luigi Cattaneo)  

Full Album 


 

sabato 15 giugno 2024

TANKS AND TEARS, Timewave (2024)

 

Nati a Prato nel 2013, i Tanks and Tears (Matteo Cecchi synth, voce, Claudio Pinellini chitarra, synth, Francesco Ciulli batteria, Lorenzo Cantini tastiere, synth) ritornano sul mercato con un full dopo sette anni dall’esordio Aware. Il nuovo Timewave sposta il sound del quartetto dal post punk di matrice britannica ad una cupa darkwave fatta di synth ed elettronica, aspetto che aveva già contraddistinto il maxi-singolo Nightmare, pubblicato sul finire del 2022. Lo scorrere del tempo e la ciclicità degli eventi fanno da sfondo ad un lavoro vigoroso, marziale e oscuro, che guarda con consapevolezza agli anni ’80 del genere (Cabaret Voltaire, Clock DVA, Joy Division), tra ritmiche d’impatto, sintetizzatori che donano una certa plumbea atmosfera all’insieme e la chitarra di Pinellini a disegnare traiettorie in pieno stile post punk, mentre a corollario troviamo temi come l’autoisolamento e la depressione, esposti in maniera lucida e determinata. Ne sono esempio la title track, tipicamente ottantiana nel suo incedere, Darkside, cupa ma al contempo catchy, Haze of lies, distorta e dai tratti epici e S.O.F.T., omaggio darkwave brillante e fresco, nonché chiusura di un ritorno coinvolgente e suggestivo. (Luigi Cattaneo)

Timewave (Video)



venerdì 14 giugno 2024

VITANTONIO GASPARRO, Introducing (2023)

 


Ho incontrato recentemente Vitantonio Gasparro parlando dell’ultimo lavoro di un altro talento della Gleam Records, Worlds beyond di Antonello Losacco, un disco che mi ha permesso di approcciarmi a questo Introducing conoscendo in parte lo stile del vibrafonista. Ovviamente trattandosi di un album proprio ci sono delle differenze con l’opera sopra citata, ma la scelta di appoggiarsi ad una sezione ritmica (Giuseppe Venezia al contrabbasso, Giovanni Scasciamacchia alla batteria) pone le due uscite vicine almeno empaticamente. Gasparro insegue una sua visione, e se è normale scorgere qualche riferimento a mostri sacri come Lionel Hampton, Milt Jackson e Gary McFarland, è anche facile apprezzare le idee e le soluzioni personali di Introducing, che vengono sviluppate con gusto ed eleganza. Il carattere introduttivo di Interferenze apre le porte di Groove it in your bag, che mostra le prime interessanti evoluzioni ritmiche, su cui si destreggia agile Gasparro. L’atmosfera muta nella seguente Without a sun, si fa carica di attesa sulle note ragionate del contrabbasso, che dialoga con il vibrafono prima di un crescendo immaginifico fantasioso e creativo. Non sono affatto da meno Pigro e Rob’s trouble, strutturate e compatte, approcciano con intelligenza e cura fraseggi intensi e mai banali. Dancing wanderers risulta invece variopinta nel suo incedere sinuoso, mentre ci catapulta in un jazz club anni ‘30 Darn that dream, che omaggia il pianista americano Jimmy Van Heusen. La riproposizione alternativa di Rob’s trouble chiude un esordio raffinato e suggestivo. (Luigi Cattaneo)

martedì 11 giugno 2024

ANANDAMMIDE, Eura (2024)

 


Chi si era innamorato delle sonorità di Earthly paradise, esordio del 2020 degli Anandammide, progetto di Michele Moschini (voce, chitarra, organo, synth, batteria), non potrà che rimanere ancora affascinato dall’incontro tutto settantiano tra folk, psichedelia e progressive, marchio di fabbrica anche del nuovo Eura. Registrato con musicisti provenienti da più parti d’Europa (Pascal Vernin basso, Lelio Mulas basso, Stella Ramsden violino, Audrey Moreau flauto, Lisa Isaksson voce, Sebastien Grignon violoncello, Lorenzo Castigliego chitarra), l’album mantiene istanze acustiche morbide e soavi, un viaggio intimo, quasi sussurrato, introspettivo e catartico, giocato spesso sugli interventi del flauto e degli strumenti ad arco, che donano ancora maggiore consistenza ad un’opera veramente molto riuscita.


L’iniziale Carmilla apre in maniera molto delicata Eura, che prosegue con A song of greed, introdotta da un synth molto anni ’70, si muove tra arpeggi acustici e parti folk in cui emerge il lavoro raffinato degli archi, oltre che la vocalità della Isaksson. La trama non muta con Post-Atomic Reverie, malinconica e tenue, prima di Phantom limb, brillante traccia psych folk, e I am a flower, che chiude con molto garbo il lato A del disco. La title track introduce la seconda parte, dove ritroviamo nuovamente la Isaksson, perfetta in questo brano dal sapore più progressivo, mentre The orange flood, con i suoi 7 minuti, presenta in maniera decisa diverse caratteristiche del suono targato Anandammide. Lullaby N.11 è puro folk, Dream N.1 replica l’andamento lieve ed elegante, The anchorite è l’ottimo finale di un ritorno corposo e ricco di suggestioni. (Luigi Cattaneo)

lunedì 10 giugno 2024

RATINGURLI, Lo zoo dei pensieri miei (singolo 2024)

RatingUrli: il terzo videoclip “Lo zoo dei pensieri miei”

Il 6 giugno è uscito il nuovo videoclip tratto dall’album d’esordio del duo

“Ho scavato la fossa 

Luna piena di spritz   

Sto a pezzi di cuore 

Nuota affoga nel drink”


27 maggio 2024
_ Celebrare il primo compleanno con un video che riversa sullo schermo quello che è il fil rouge degli otto brani che compongono il primo album del progetto musicale RatingUrli: le relazioni.

Definito da Rockit “un lavoro diretto ma multiforme, di rapimento immediato ma ontologicamente complesso”, l’album, prodotto da Tomato Music Lab e distribuito da DistroKid, ad un anno di vita festeggia con questo videoclip, in uscita il 6 giugno

Tre minuti e sedici secondi di pulsazioni dark-industrial sporcate e poi centrifugate, che conservano tratti oscuramente psichedelici.

In scena un teatrino dai colori pastello edulcora l’aspetto informe e decadente di animali alieni e onirici che si incontrano e si scontrano. Una sorta di inquietante ricreazione, in questo parco giochi angusto e sadico che è la nostra mente, dove si ricorda e ci si confonde, sperimentando salti e cadute, amore, rabbia, sconforto e nostalgia.

Lo zoo dei pensieri miei, terzo videoclip del duo RatingUrli, prodotto da Pigs&Rats Movies, uscirà su tutti i canali web ufficiali della band giovedì 6 giugno 2024 alle ore 12

LINK: https://youtu.be/5-EUWBxaF2w


BIOGRAFIA

RatingUrli è il nome del progetto musicale al cui interno prendono voce Alan Grime e La Ny. Provenienti da trascorsi musicali e artistici vari, entrambi con la passione per l’arte visiva e le arti performative, nelle quali hanno fondato le loro professioni, si incontrano nell’estate del 2021 per dar vita ad un progetto sfaccettato, che si radica in un background punk noise anni ‘90, per diramarsi in sonorità elettroniche e industrial dal tono cupo e dai testi onirici. 

Sul palco, le sonorità graffianti e potenti, si mescolano a gesti teatrali e proiezioni di videoarte realizzate dagli stessi artisti, per dare vita ad un’esperienza coinvolgente a 360°.


venerdì 7 giugno 2024

ARTHUAN REBIS, The calling (singolo 2024)

Un'arpa tra le antenne del Monte Giogo e una chiamata spirituale dallo spazio: è The Callling, il nuovo singolo di Arthuan Rebis, uscito il 6 giugno 2024 e accompagnato da Shades of Yggdrasill

The Calling, scritto da Alessandro Cucurnia, in arte Arthuan Rebis, vede la partecipazione del percussionista Timer Shine e dell’artista lituano Mr Jumbo.

La “Chiamata degli Dèi” è un invito a forgiare la mente compassionevole, e questi dèi sono soprattutto le potenzialità della mente dell’illuminazione, presenti in ogni essere, e rappresentate nel videoclip da uno Stupa buddhista in miniatura, che appare nella ex base Nato sulle alture del Monte Giogo in Lunigiana. In questo luogo, durante la Guerra Fredda, sono stati trasmessi i primi segnali di internet. Internet, che oggi diamo per scontato, nei secoli passati sarebbe stato inteso come “magia”, ma più di milleduecento anni fa in Tibet già si nascondevano i testi sacri non solo nei luoghi impervi, ma anche nei campi immateriali dell’etere/mente, sapendo che in futuro sarebbero stati riscoperti dai Terton, coloro karmicamente destinati. Adesso le antenne del Monte Giogo, creativamente bonificate, hanno inviato e ricevuto simbolicamente messaggi di contemplazione della natura ultima della mente, della “Mahamudra”, così detta dai tibetani; mente che spoglia da ogni barriera, manifesta spontaneamente solo qualità positive.

Il video, dai tratti lievemente “lynchiani”, è stato realizzato dalla videomaker Maddalena Andreoli, ed è nato da un’idea di Timer Shine (Nicola Caleo) e di Arthuan, i quali hanno anche prodotto il brano assieme all’artista lituano Mr Jumbo. La musica comprende un cantato in inglese, avvolto da pads, percussioni elettroniche e metalliche, tamburi sciamanici, tablas, arpa celtica e nyckelharpa. Il sound unisce quindi stili arcaici e futuristici, una nuova wave, celtica e spirituale, che nel finale omaggia ritmicamente e armonicamente persino il Bowie di Little Wonder.

Shades of Yggdrasill è invece un brano più morbido e celtico, prosecuzione dei sentieri tracciati dall’arpista e cantante Alan Stivell.

Nel mese di maggio 2024 è uscito un altro singolo di Arthuan Rebis ft. Timer Shine: Ethereon: una canzone epica dai tratti nordici, con tecniche canore gutturali simili a quelle della Mongolia, che anticipa la continuazione del romanzo fantasy e musicale di Arthuan Helughèa – Il Racconto di una Stella Foglia, pubblicato da Eterea Edizioni nel 2023.

Nei prossimi mesi, Arthuan e Timer Shine saranno in tour per l’Italia e l’Europa, sia con la formazione Arthuan Rebis Duo che con il gruppo neomedieval pagan folk In Vino Veritas. Le date sono disponibili nel sito dell’artista: www.arthuanrebis.com

The calling (Video)




lunedì 3 giugno 2024

AUTORADIO, Ultrapop (2023)

 


Secondo album dal titolo piuttosto esemplificativo per gli Autoradio, che con Ultrapop firmano un lavoro leggero ma variopinto, brillante, accattivante e suonato con cura. Gli spunti prettamente pop ovviamente non mancano, ma vengono amalgamati all’interno di un contesto dove vivono retaggi cantautorali e pop rock, basti ascoltare Bomba in casa, Franco, Benvenuti a tutti o Io ti comprerei, ricchi di ironia e verve. Le ottime armonie vocali di Ultrapop sostengono un album immediato ma non banale, gradevole nei dettagli posti, sia quando i piemontesi propongono composizioni maggiormente vivaci, sia quando si cimentano, con gusto, in ballate dal sapore romantico. Tutto il disco si caratterizza comunque per una certa solarità di fondo, che rende i pezzi godibili e creativi, proprio come ci spiega il quintetto. L’album raccoglie gli ultimi anni del nostro percorso musicale. Ogni traccia ha una propria storia ed è un pezzo del puzzle. Abbiamo lavorato su tutte le canzoni durante i concerti prima ancora di inciderle, e volevamo che l’intesa e l’energia del palco si riflettessero nel disco. Il risultato è un album vivace dove non mancano tuffi nel profondo e slanci di leggerezza. Ultrapop è disponibile per l’ascolto e l’acquisto al seguente link https://open.spotify.com/intl-it/album/6UpRICDi0LdaOe820ViRcG . (Luigi Cattaneo)

domenica 2 giugno 2024

FAVERAVOLA, Castrum Zumellarum (2024)

 


Gran bel ritorno per i Faveravola, band formata addirittura da otto elementi (Giancarlo Nicorelli tastiere, voce narrante, Adriano Durighetto basso, Paolo Coltro batteria, Alessandro Secchi voce, Consuelo Marcon violino, Gianluca Tassi chitarra elettrica, Renato Bettello flauto, sax soprano, Flavio Miotto chitarra acustica) che con il nuovo Castrum Zumellarum conferma l’amore per atmosfere fiabesche, già emerse nel precedente La contea dei cento castagni del lontano 2006. Sono passati quasi 20 anni dal disco d’esordio, ma la voglia di cimentarsi con un concept di matrice medievale persiste, trasportandoci con enfasi nel castello di Zumelle (si trova in provincia di Belluno) per farci conoscere la storia d’amore tra il cavaliere Murcimiro e Atleta, protagonisti di un lavoro a cavallo tra opera rock progressiva e folk. Le Orme, Branduardi, Il Castello di Atlante, influenze e connessioni che ritroviamo in brani come Il rapimento, L’amore conquistato con la spada o Canto d’amore di un menestrello, tra umori prog rock ed evocative partiture in cui divengono fondamentali gli intarsi di Miotto, Marcon e Bettello, preziosi nel loro arricchire di pathos la già emozionante proposta di Nicorelli (autore del gruppo) e soci. Un plauso va anche a Bianca Luna per i suoi interventi vocali, al Coro Sant’Anselmo (presente in Anno Domini DXXXV) e a Loris Furlan, in questo caso non solo titolare della Lizard Records ma anche direttore artistico del progetto e curatore degli arrangiamenti (insieme a tutti i Faveravola). (Luigi Cattaneo)

sabato 1 giugno 2024

THE SHAKIN' APES, Animal farm (2024)

 


Nati nel 2018, i The Shakin’ Apes (Pierpaolo Sanna voce, Antonio Cocco batteria, Gavino Corrias basso, contrabbasso, Salvatore Luzzu chitarra) ci propongono una gradevole mistura di rockabilly e country, e, dopo l’ep omonimo del 2019, arriva ora Animal farm, 20 minuti dove lo spirito r’n’r del progetto pervade lo stralunato racconto. Abbiamo immaginato il concept di Animal farm ambientato in un saloon fattoria, come si potrà dedurre già dalla copertina dell’album. I protagonisti sono tutti compagni di scorribande di Marty, la nostra mascotte già annunciata nel precedente ep. Anch’essi sono animali con caratteristiche umane: il lupo allupato e ossessionato dalla gatta, il cavallo pazzo, il gallo ubriacone sciupa galline, il vile coniglio, la gatta ammiccante dalla camminata provocante. È uno spaccato di un qualunque locale o saloon, una vera e propria fattoria degli animali in cui Marty si immerge perfettamente. È con queste parole che i sardi firmano un disco perfetto per la resa live, una caratteristica che non fa venire meno la dote di scrivere composizioni curate, dalla bluesy The wolf al vivace r’n’r di Easy to tell, passando per le sonorità country di The drunk rooster e quelle swingate di The way you move, piacevoli episodi di un ritorno curioso e brillante. (Luigi Cattaneo)