giovedì 3 ottobre 2024

LES TROIS LÈZARDS, Gli uomini poetici (2024)

 

Prodotto dalla sempre attenta Dodicilune, Gli uomini poetici è il primo lavoro dei Les Trois Lèzards, quartetto formato da Emmanuel Ferrari (fisarmonica, voce, già nei Les Troublamours), Giovanni Chirico (sax, voce, in passato nella band di Giovanni Falzone), Giorgio Distante (tuba, tromba, eufonio, voce) e Roberto Chiga (tamburello, voce, grancassa, membro dal 2015 dell’Orchestra della Notte della Taranta). L’onirico concept (comprate il disco per approfondire …) che fa da sfondo a questo esordio si imbeve di musica popolare, folk, jazz e world, un’opera briosa e ironica, che si muove tra scrittura e sviluppi free, tra valzer stralunati e ritmiche ballabili dal sapore balcanico, il tutto suonato in maniera perfetta da un ensemble coeso verso una forma d’arte che ingloba pulsioni e ascendenze. Un album a tratti visionario, immaginifico come il paese raccontato dal gruppo, che fonde tradizione e ricerca all’interno di trame surreali e fantasiose. (Luigi Cattaneo) 

La parata di Ninour (video) 



 

martedì 1 ottobre 2024

AMEDEO GIULIANI, Il viaggio di Chinook (2021)

 

Uscito nel 2021, Il viaggio di Chinook è l’ultimo lavoro in studio di Amedeo Giuliani, cantautore vicino a De Gregori e Guccini ma anche a Dylan e Cohen, autori con cui condivide il gusto per la ricerca sulla parola, applicata ad una forma canzone delicata e suggestiva. Lo studio presso la Hope Music School, dove conosce Oscar Prudente e Sergio Bardotti, finisce per influenzarlo non poco, e dopo due dischi scritti in collaborazione con il poeta Cesare Zarbo e Adriano Guarino, è ora la volta di un terzo album maturo e ispirato. L’abruzzese colora questo viaggio (registrato insieme ad una serie di ottimi musicisti) della migliore tradizione cantautorale italiana, tra passaggi folk, inflessioni world e tocchi bluesy, una scrittura che sa narrare e far riflettere, e pur se guarda inevitabilmente ad alcuni mostri sacri della scena nazionale e non, il lavoro risulta godibile per tutta la sua durata, con alcuni picchi di intensità che rispondono al nome di Il casellante, Neve e Non aver paura. Un disco fatto di sfumature e attenzioni, un ritorno sentito, che omaggia i padri del genere senza risultare ruffiano, con la capacità sempre più rara di essere tenue ma ammaliante. (Luigi Cattaneo)

Il casellante (Video)