Torna il prolifico John
Irvine, eccellente musicista di cui abbiamo spesso parlato da queste pagine e
lo fa con un altro lavoro di grande qualità, The starships are gathering,
uscito in maniera indipendente a gennaio 2024. Irvine si divide tra chitarra,
tastiera e basso e come sempre viene coadiuvato da un batterista (in questo
caso Andrew Scott), mostrando non solo doti tecniche rilevanti ma anche una certa
facilità di scrittura, che si evidenzia sin dalle iniziali All systems, Go! e
The archimedean point. Progressive e jazz rock vanno a braccetto per
tutto l’album, basti ascoltare pezzi come The electrics were down o Lacus
temporis, egregiamente strutturate ma al contempo ricchissime di soluzioni
melodiche efficaci, così come non sono da meno Alien Interceptor e Baptism
of fire:Gordian knots, trascinanti e creative. The great polyandrium in
the sky e la title track finale suggellano l’ennesima prova intensa e
fantasiosa. (Luigi Cattaneo)
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