Nati dieci anni fa, i
Pale Blue Dot si stabilizzano nel 2018 attorno a Tommaso Lampronti (voce,
chitarra, synth), Enrico Bongiovanni (chitarre), Cosimo Tanzarella (basso,
synth) e Francesco D’Astore (batteria), formazione che inizia ad esplorare il
sospeso mondo della shoegaze psichedelica. Dopo due singoli tra il 2022 e il
2023 (presenti in questo debutto), arriva ora (h)eart(h), che conferma
quanto di buono era emerso proprio dai primi vagiti della band emiliana. Un lavoro
suggestivo, con pulsioni new wave che incidono all’interno di un album corposo,
vicino agli stilemi di Swervedriver, Cocteau Twins e Echo & the Bunnymen. Anche
nei momenti più immediati (For the beauty for Miranda, ispirata al film Picnic
at Hanging Rock) traspare una certa dose di inquietudine, con lo shoegaze
elemento forte del dipinto (l’ottima title track, l’atmosferica Alone ma
anche l’emozionale Star cloud), imbevuto di autunnale malinconia e
intense visioni. (Luigi Cattaneo)
Star cloud (Video)
Nessun commento:
Posta un commento