L’immagine è quella di un uomo seduto al suo pianoforte, rapito dalla musica, lieve ma non per questo frivola, anzi, piena di sentimento e di anima, votata all’inseguimento delle nuvole, del cielo, di qualcosa che sta sopra di noi. La casa sulla luna è il secondo album (dopo Il Pozzo d’Amor del 2010) di un pianista campano che di progressive non ha assolutamente nulla ma pubblica questo nuovo disco con la poliedrica Lizard di Loris Furlan, vero scopritore di realtà anche in antitesi tra loro (ed è a mio modo di vedere uno dei pregi maggiori della sua creatura discografica). C’è una bella dose di romanticismo nelle tracce presenti (tutte strumentali), abbinata a melodie profonde, dotate di una certa vena malinconica che non si trasforma però in mestizia e colloca Bruno Bavota all’interno del panorama pianistico contemporaneo. Chiaro che viene alla mente quanto hanno fatto e fanno ancora musicisti come Roberto Cacciapaglia, Andrea Carri, Olafur Arnalds (forse uno dei più rappresentativi), Ludovico Einaudi, Ryuichi Sakamoto e il disco scorre via in maniera gradevole lungo tutto il tragitto, mostrando un autore maturo e sicuro nella fluidità della sua proposta. Non sono da meno e hanno un loro importante peso nell’economia del lavoro Marco Pescosolido al violoncello e Paolo Sasso al violino, contorni significativi di una portata dove il pianoforte comunque non eccede e pur rimanendo elemento centrale lascia spazio ai suoi compagni di percorso. I brani hanno un’atmosfera spesso cinematografica, classica e appaiono suonati e proposti in maniera sentita ed espressiva. È anche giusto sottolineare che non ci sono novità di sorta e quindi chi è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo rimarrà abbastanza indifferente alla proposta di Bavota. I brani si differenziano di poco l’uno dall’altro e quelli che più colpiscono sono proprio quelli dove emergono anche Pescosolido e Sasso, che donano maggiore profondità alle tracce (bisogna citare d’obbligo Il dito si muove sul vetro appannato, Cielo Blu Notte e Buongiorno, Buonanotte). La Casa sulla Luna è un lavoro comunque estremamente piacevole, lineare ma non semplicistico ed è un passo in avanti verso la definitiva (speriamo) consacrazione di Bavota. (Luigi Cattaneo)
Amour (Official Video)
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