lunedì 21 febbraio 2022

LETA, Condemned to flames (2021)

 

Esordio assoluto per i Leta, oscura band salentina formata da Ilario Suppressa (chitarra, synth e theremin, già con Witchfield e Hopesend), Giacomo Albanese (voce dei Serial Vice e nel progetto Onirica), Gabriele Tarantino (basso) e Damiano Rielli (batterista anche con Ghost of Mary, Maysnow e La Resistenza), che con Condemned to flames hanno dato vita ad un lavoro sostanzioso e davvero ben scritto. L’iniziale Whispers in the darkness, tra i primi pezzi scritti dalla band, presenta alcune caratteristiche del loro sound, tra stoner, doom ed heavy, una partenza che mette in mostra la validità delle idee e un alone di buio che non ci lascerà per tutta la durata dell’album. Già la seguente Reality ha un approccio più psichedelico e settantiano, con lunghe parti strumentali (a cui partecipa Tiberio Pati con le sue percussioni) che profumano di blues rock hendrixiano, per quella che è una delle composizioni maggiormente elaborate e intense del disco. Un oscuro riff introduce My moon, che mette insieme atmosfere doom, impatto heavy e cura melodica, altro brano molto lungo che tradisce la tendenza progressive della materia, arricchito notevolmente da due membri dei grandi L’impero delle Ombre, ossia John Goldfinch alla voce e Andrea Cardellino alla chitarra, senza dimenticare le note del piano del bravissimo Gabriele Leslie Saracino. Davvero un ottimo momento, che lascia spazio alla più tirata title track, un hard rock che chiama in causa Deep Purple e Uriah Heep e che, oltre a Saracino alle tastiere, vede Daniele Rini (Maysnow, Ghost of Mary, Silvered) alla voce. Nessun’alba è puro metal in italiano, accostabile a Strana Officina e Vanadium ma anche ai contemporanei Silenzio Profondo e vede la presenza dell’ex Hopesend Marco Minosa alla chitarra (per gli amanti del thrash old school da segnalare il loro Bloody, Twilight … and Other Visions) prima della conclusiva Liquid Specter, ottimo finale rarefatto dal forte sapore psych con tanto di formazione allargata (Pati, Saracino ma anche Luigi Bruno dei Muffx alla chitarra). (Luigi Cattaneo)

Whispers in the darkness (Video)



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