lunedì 7 febbraio 2022

QIRSH, Aspera Tempora parte 1 (2020)

 

Terzo disco per i Qirsh (nuovamente per Lizard Records), un concept sul tema della paura che accentua il lato progressivo della proposta, con brani strutturati e piuttosto lunghi, eco della stagione settantiana dove kraut e psichedelia andavano a braccetto e si sposavano con atmosfere ora più classiche, ora dal sapore cantautorale. Elementi che ritroviamo coesi in questo Aspera Tempora parte 1, un lavoro impegnativo, dove Andrea Torello (basso), Daniele Olia (chitarra, tastiere e voce), Leonardo Digilio (tastiere), Marco Fazio (batteria), Michele Torello (chitarra), Pasquale Aricò (voce) e Giulio Mondo (batteria), hanno dato prova di versatilità, prediligendo una  propensione psichedelica che non fa altro che accentuare una certa sospensione onirica insita nella tematica sviluppata dalla accurata narrazione. L’iniziale Rumors, con i suoi 18 minuti dice già tutto, una suite intrisa di sinfonismo e dark prog, in un’alternanza emotiva che trova nella voce straniante di Aricò e negli sviluppi strumentali il meglio di un lavoro che sa sussurrare e colpire, tra momenti immaginifici e lampi kraut. Il pianoforte apre Aer gravis, che ben presto diviene suono spaziale e psichedelico, con l’elettronica elemento vibrante nell’inquieto tessuto orchestrato dai liguri, mentre la wave fa capolino nelle note di Quel momento, brano particolarissimo e piuttosto interessante. Più snelle Hurt e Anansi, con ottimi fraseggi strumentali dark e progressivi, mood da colonna sonora e visioni di pop sinfonico. Chiude il disco Oremus, tra Rocchi e Camisasca, che ipnotizza lungo dodici minuti ricchi di suggestioni mistiche e ancestrali, una preghiera che sfocia nella ghost track successiva, proseguimento naturale e consolidamento di un disco maturo e di grande fascino. (Luigi Cattaneo)

Rumors (Live Video)






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