Splendido ritorno per
Beledo (ancora per Moonjune Records), polistrumentista uruguaiano che firma con
Flotando en el vacio il suo nono lavoro da solista. Impegnato alla
chitarra (elettrica e spagnola), al piano e al violino, Beledo trova in Jorge
Pardo (flauto, sax), Carles Benavent (basso) e Asaf Sirkis (batteria) dei
partners affidabili e di grande spessore artistico, riuniti attorno a La Casa
Murada, studio in cui si stanno svolgendo tante registrazioni dell’etichetta di
Leonardo Pavkovic. La musica del sudamericano è intrisa di fusion progressiva e
jazz rock, e non fa eccezione questo ultimo album, perfetto per gli amanti di
Return to Forever, Soft Machine e Allan Holdsworth. Si sviluppano partendo da
queste solide basi le intuizioni di Flotando en el vacio, ad iniziare da
Djelem Djelem, un traditional che diviene personale omaggio ai nativi
della Yugoslavia e alla musica gitana, così come un tributo ai Siddhartha, band
in cui suonava Beledo tra i ’70 e gli ’80, è la sontuosa title track. Rauleando,
in cui troviamo le tastiere di Gary Husband, è ispirata ad un maestro del
tango, il bandoneonista Raul Jaurena, mentre le percussioni di Ramòn Echegaray
colorano Candombesque, altro validissimo episodio dell’opera. Ritroviamo
Husband anche nelle ottime De tardecita e Es prohibeix blasfemar,
che non fanno altro che confermare la qualità di uno dei migliori dischi del
musicista sudamericano. (Luigi Cattaneo)
From within (Video)
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