domenica 23 febbraio 2025

MATTEO PAGGI, Words (2024)

 

Il jazz italiano, spesso foriero di sorprese e novità, rappresentato non solo dai decani della scena, ma anche da produzioni meno conosciute ai più, è attivissimo serbatoio di talenti dalla grande personalità. È il caso del trombonista Matteo Paggi e del suo Words, un lavoro audace, nato dalla collaborazione con Lara Perillo (flauto), Irene Piazza (violino), Anja Gottberg (contrabbasso) e Anton Sconosciuto (batteria). Un interplay cercato tra le pieghe di un album miscellanea di soluzioni, come viene ampiamente dimostrato nella parte centrale dell’opera (Dreaming of Fossaverde/Speaking of Fossaverde/Fossaverde), in cui la free form detta l’andatura di trame spigolose, libere, multiformi. Stati espressivi che si susseguono seguendo un principio di astrazione che è traino di un disco dall’andatura filmica, in cui i coinvolti cercano il loro spazio d’azione seguendo le indicazioni di Paggi, guida di un progetto nato in Olanda, dove il quintetto ha registrato Words in una session giornaliera nel maggio del 2022. Completano il ricco quadro La gente in discoteca nel futuro, che introduce alla visione di Paggi, Morire con la sabbia tra le dita, in cui troviamo l’ottima Mona Creisson al violino, e la lunga e sperimentale Mountain, che in 14 minuti definisce tutte le caratteristiche dell’arte del trombonista. (Luigi Cattaneo)

Morire con la sabbia tra le dita (Video)



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