Esordio assoluto per gli Ardityon, heavy metal band di Treviso formata da Albert Marshall (chitarra, ex Altair, di cui abbiamo parlato per il suo validissimo Speakeasy), Valeriano De Zordo (voce dei Firelips), Diego Bordin (basso dei Mind Crusher) e Denis Novello (batteria), che si presenta con un debutto potente e aggressivo, che non disdegna affatto melodie immediate e chorus di grande impatto. Il tema della Prima Guerra Mondiale è l’evento da cui partire, la tragedia delle morti innocenti, la drammaticità di eventi a cui mai si è preparati e da cui la band in qualche modo prende il nome (gli Arditi erano corpi speciali volontari, reparti d’assalto fondamentali nel conflitto). La botta iniziale di Ardityon è il biglietto da visita ideale, ma anche Our music è una dichiarazione d’intenti, istantanea di un quartetto formato da ottimi strumentisti, che hanno curato egregiamente la costruzione di brani che conquistano ascolto dopo ascolto. Tradizione e modernità vanno a braccetto e colorano le trame di Archons attack e Guilty of homicide, composizioni che mostrano attitudine, ritmiche corpose e fraseggi chitarristici notevoli, a sostegno della voce pressoché perfetta per il genere di De Zordo. Bellissima Pain of the world, una semi ballad molto coinvolgente, prima del thrash metal di Ancient enemy e della trascinante Zombie Apocalypse, con echi di Iced Earth, Judas Priest, Accept e Primal Fear. Glory day e Daily Holocaust chiudono un lavoro godibilissimo, senza cadute di tono, perfetto per tutti gli amanti del genere. (Luigi Cattaneo)
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