Quando si parla di heavy metal in Italia è impossibile non fare i conti con i Vanexa, band ligure il cui primo disco risale al lontano 1983 e che negli anni è diventata un’autentica formazione di culto, non solo nella nostra penisola. Della line up originale fanno parte ancora Sergio Pagnacco (basso) e Silvano Bottari (batteria), accompagnati dagli ottimi Andrea Ranfagni (voce anche degli storici The trip e dei Secret Alliance), Artan Selishta (chitarra) e Pier Gonella (chitarrista già con Necrodeath, Labyrinth, Mastercastle e Odyssea), tutti musicisti di grande esperienza che rappresentano al meglio il marchio Vanexa nel 2021, e la pubblicazione di The last in black (Black Widow Records) è qui a testimoniarlo. Il nuovo corso intrapreso (dopo Too heavy to fly del 2016) è ancora all’insegna di un hard & heavy a tutto tondo, compatto, epico e perfettamente suonato, incastonato in un songwriting solido che brilla nella title track d’apertura, nella vena melodica di Like a mirage e nella settantiana Dr. Strange, cavalli di battaglia di un lavoro che si chiude con il ripescaggio di Hiroshima, tratto da Back from the ruins del 1988 (proposta sia in inglese che in italiano). (Luigi Cattaneo)
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