Collettivo free
capitanato dal bassista Adriano Barbiero (già con Macigno Mobile e Nema Niko),
guida di un suono spaziale, rituale, che si muove senza punti di riferimento,
un’attitudine che può ricordare i corrieri cosmici della Kraut e che fa della lunga
suite un’esperienza da vivere senza preconcetti e limiti. Ovviamente se si
cerca la forma canzone, spunti melodici memorabili, composizione e uno spazio
definito che sia accogliente e gradevole Atema Ndanaxeo non è il lavoro
che fa per voi. Chi invece cerca un trip verso l’ignoto, una musica senza recinti,
pura psichedelia free, space rock, etnica e una generale libertà senza confini,
troverà nel lavoro di Barbiero un’espressività scevra di orpelli, accostabile
alle ultime produzioni di Minus, Il Muro del Suono e Maurizio Curadi. Sei movimenti
tutti improvvisati dove la formazione è aperta e ogni musicista ha portato il
proprio contributo (cosa che accade anche nei live del collettivo), perché L’universo,
la totalità di tutto ciò che esiste, tutto volto in un’unica direzione dove il
destino di tutto è comune e l’essere incastonati in un unico cielo significa
essere incastonati in una stessa sorte, di cui per parte siamo responsabili.
(Luigi Cattaneo)
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