Uscito nel corso del
2021, The bones of the earth è il quarto disco dei Suez, band di Cesena in
giro da oltre 20 anni formata da Luigi Battaglia (voce e synth), Ivan Braghittoni
(chitarra), Marcello Nori (batteria) e Manuel Valeriani (basso), un concentrato
di new wave e alternative davvero suggestivo e ricco di anima. Hard to say ci
mette poco a incanalarci in un percorso fatto di Film School ed Editors, quelli
più delicati e atmosferici, We are the universe è il perfetto singolo
apripista, mentre Robert prima e la title track poi rimandano al post
punk ottantiano di Joy Division e The Cure, intriso di elettricità e malinconia.
Stessa sorte per Harriet, densa e compatta, ottimo è invece l’intreccio
di Hit the man, brano pulsante sin dalle battute iniziali, senza speranza
Humanity is dead, altro momento di assoluto livello. La doppietta finale
formata da Best place e Kobane non fa altro che confermare quanto
di buono ci sia in questo ritorno molto pregevole, atteso ben 8 anni, un’eternità
che ha permesso al quartetto di lavorare con calma su un disco che non conosce
cali, a riprova di un substrato wave ancora vivo, seppur limitato, nella nostra
penisola (basti pensare agli enormi Estetica Noir o ai bravissimi Egon). (Luigi
Cattaneo)
Humanity is dead (Video)
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