Terzo disco per Aleco,
pseudonimo di Alessandro Carletti Orsini, una carriera da cantautore tanto
breve quanto intensa, visto che in pochi anni ha sfornato già un tris di
lavori. Mi ero già espresso sulle precedenti uscite, sempre firmate da
Alessandro con Andy Micarelli (compositore e arrangiatore), dall’interessante
esordio L’ultima generazione felice al seguente Il sapore della luna,
che tra alti e bassi lasciava trasparire come sotto la superficie ci fosse un
buon potenziale. E qui arriva forse il problema dell’ultimo Gli amori alle
stazioni, che pur risultando piacevole per quel climax nostalgico e
ottantiano che sprigiona (forse l’aspetto migliore nel complesso), non compie
il balzo in avanti che mi aspettavo, soprattutto nel songwriting, che alterna
momenti ben elaborati come la ballata Bella, la title track cantata con Antonella
Gentile e la suggestiva I fantasmi, ma altri davvero troppo leggeri, su
tutti L’isola/La tresca e la parte rap di David Midnight in Notte
prima degli esami/Questa notte è ancora nostra, francamente rivedile e con poco
mordente. Un peccato a mio modo di vedere, non veniale, perché se è vero che si
percepisce netta la passione con cui si è lavorato sul prodotto, dall’altro
lato l’esperienza acquisita dovrebbe portare ad una maggiore attenzione su
suoni, scrittura e parti vocali, un vestito che tratteggia strutture pop a
discapito di quelle maggiormente cantautorali, che probabilmente, se sviluppate,
potrebbero dare maggiore profondità alla musica di Aleco. (Luigi Cattaneo)
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