Uscito nel 2020, Quasar
Burning Bright è l’ultimo lavoro ad oggi registrato dal progetto Sonata
Island Kommandoh (evidente il riferimento a Mekanik Destruktiw Kommandoh dei
Magma), interessantissimo ensemble fondato da Emilio Galante, flautista e
compositore, nel lontano 1998. Sperimentali nell’approcciare territori
differenti, dal jazz alla classica, passando per rock e musica da camera, il
quintetto completato da Giovanni Venosta (tastiere, enorme compositore di soundtrack,
spesso al lavoro con Silvio Soldini), Alberto N.A. Turra (chitarra), Stefano
Grasso (batteria) e Stefano Greco (programmazione, elettronica), in questo
disco esplora, come spesso ha fatto, mondi variegati, tirando una linea di raccordo
tra avanguardia, R.I.O., free e progressive, convincendo anche grazie a
ritmiche ricche di groove, elemento che rende l’aria decisamente più frizzante
rispetto a tante uscite di questo tipo. Una proposta che si fa ascoltare con
entusiasmo sin dalle prime note di Aphantasia QBB, quasi otto minuti
abbaglianti, seguiti dalle ottime Susac Casus e Mod-D QBB 115 bpm,
episodi che mostrano la grande capacità del quintetto di contaminare la propria
arte. Dopo altri due brani di notevole fattura come Think atomic e Mod-5
QBB 125 bpm, leggermente più snelli rispetto a quanto sinora ascoltato,
arriva la conclusiva It ain’t necessary so, delicato e raffinato omaggio
alla poetica di Gershwin, nonché finale di un disco suggestivo e pieno di fantasia.
(Luigi Cattaneo)
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