Tornano a distanza di ben
9 anni i Quanah Parker del tastierista Riccardo Scivales (ma in mezzo c’è stato
il succulento DVD+CD A Big
Francesco: Live at Festival Rock Progressive 2016-2018, uscito nel 2019), tempo che è servito, a sentire la nuova opera
da poco pubblicata, a maturare ulteriormente un sound intriso di suggestioni e
visioni. Il progressive sinfonico dei veneti, in giro da inizio anni ’80 nella
prima storica formazione, trova in questa terza prova in studio, Nel
castello delle fate, l’espressione massima sin qui elaborata, complice
anche una line up completata da Meghi Moschino (voce, percussioni), Giovanni
Pirrotta (chitarra), dall’ex Elisir D’ambrosia Alessandro Simeoni e da Paolo
Ongaro (batteria), tra le migliori avute nel corso della carriera (da segnalare come Special Guest in alcune composizioni anche una figlia di Riccardo, Martina Scivales). Il tastierista, da
par suo, è stato bravissimo nel costruire un immaginario fiabesco ma anche
onirico ed esoterico, un racconto sviluppato testualmente dalla Moschino da
seguire passo dopo passo e che ha l’innata capacità di evocare immagini. Nel
castello delle fate è un concept album sul Potere Guaritore della Musica,
un potere che è tanto più forte quando ti è donato dalle mani di una Donna. Il
suo protagonista è un uomo che si è smarrito e giunge in un misterioso castello
abitato da bellissime Dame Fatate. Al suo arrivo, esse fuggono e si disperdono
su per lo scalone del castello, per poi invitarlo ognuna nella propria stanza e
sedurlo con la loro Bellezza e le loro Arti Magiche. Con ammalianti melodie e
la forza del loro Amore, lo guariscono infine dai suoi mali fisici e interiori.
Il protagonista è ora un uomo nuovo, che esce dal Castello e si ritrova bambino
a camminare tra l’erba alta di un meraviglioso prato luminoso, dove sua madre
lo attende e lo prende per mano. Chi conosce la band sa cosa aspettarsi, tra aperture
sinfoniche, tempi dispari, strutture elaborate come non mai e una scrittura
sempre attenta a stare in bilico tra complessità e immediatezza, aspetti che
ritroviamo in brani pieni di grazia come Intrada e voci di fate, Stanze
di luci antiche o Strega fatata, Fata stregata, che sanno
essere soavi, energici e raffinati. Nel castello delle fate è
il disco maggiormente compiuto dei Quanah Parker, un lavoro ricco di pathos e
pregno di una simbologia mistica non banale, un’affermazione che meriterebbe
una maggiore esposizione, magari quella del palco del 2Days Prog +
1 di Veruno 2025 … (Luigi Cattaneo)
Strega fatata, Fata stregata (Video)
https://www.youtube.com/watch?v=arp9YT6yBbc