giovedì 22 maggio 2025

FIESTA ALBA, Pyrotechnic babel (2025)

 

Ci eravamo occupati dell’ep d’esordio del 2023 dei Fiesta Alba (Octagon chitarra, Dos Caracas produzione, synth, Fishman basso), ed è un piacere ritrovarli con Pyrotechnic babel, primo full che riprende il discorso iniziato qualche anno fa e lo amplia di soluzioni e ricerche. Una miscellanea sonora di math, world, elettronica, dub e hip hop, un crossover dinamico ed estremamente curioso, arricchito dalla partecipazione di un ampio numero di ospiti, che contribuiscono, e non poco, alla riuscita del prodotto finale (da segnalare il lavoro di due batteristi, El Mistico e Pyerroth, presenti in più della metà dei brani). Una babele di situazioni egregiamente gestite, un rischio portato avanti da un trio misterioso, che fa della voglia di guardare oltre la base da cui partire, elaborando le pulsioni di Battles e I Hate my Village, ma potremmo citare anche Kae Tempest o il padre dell’Afrobeat Fela Kuti. La natura multiforme del progetto e la capacità del trio di far confluire tante idee all’interno di un flusso variegato aprono la porta a brani come Technofeudalism (con Gianis Varoufakis), Waku Waku (feat. Judicious Brosky) o Safoura (dove troviamo Pape Kanoute), momenti diversi di un album che ha come denominatore comune la voglia di esplorare e stupire. (Luigi Cattaneo)

Full Album



lunedì 19 maggio 2025

VITTORIO NISTRI - FILIPPO PANICHI, Nistri - Panichi (2024)

 


Uscito sul finire del 2024, questo esordio del duo formato da Vittorio Nistri (pianoforte, Farfisa, basso, celesta, organo Vox, vibrafono, synth, campionamenti, elettronica, artista che abbiamo conosciuto per il suo lavoro con Ossi e Deadburger Factory) e Filippo Panichi (synth, elettronica, chitarra, zither) è un disco da ascoltare con estrema attenzione, viste le tante sfumature che caratterizzano l’opera. Elettronica, psichedelia e musica da camera si intersecano mirabilmente, attraverso l’utilizzo di strumenti autocostruiti e suoni processati, che incontrano il contrabbasso di Silvia Bolognesi, il violoncello di Pietro Horvath, la viola di Giulia Nuti, il clarinetto, il flauto e il sax di Enrico Gabrielli e il trombone di Edoardo Baldini. Si potrebbe citare il Battiato di Le corde di Aries, così come alcune composizioni dei sempre poco ricordati Fausto Romitelli e Egisto Macchi, personaggi fondamentali della sperimentazione italiana. Quella portata avanti da Nistri e Panichi non è mai fine a sé stessa, vela l’album di un’agrodolce malinconia, un elegante sintesi tra trame suggestive e pulsante avanguardia, che fa di questo debutto in coppia un racconto immaginifico di grande intensità (Il faro di Schrödinger, La risacca dell’alba e Sheriff in Tiraspol tra i momenti più significativi). Il tocco orchestrale, che avevamo già conosciuto in qualche episodio targato Deadburger Factory, viene ampliato e gestito all’interno della proposta, aumentando la disponibilità delle soluzioni in possesso dei due, che coordinano in maniera magistrale gli interventi, creando un interplay tra elettronica e acustica di grande impatto. Di seguito il link per acquistare l’album https://snowdonia.bandcamp.com/album/nistri-panichi (Luigi Cattaneo)

domenica 18 maggio 2025

RPM, RPM (2025)

 


Sotto la sigla RPM si celano Pierpaolo Ranieri (basso), Claudio Piselli (vibrafono) e Alessandro Marzi (batteria), tre talentuosi interpreti del loro strumento che hanno unito le loro forze per dare vita ad un esordio fresco e molto gradevole. 30 minuti circa dove l’interplay tra le parti risulta maturo, coeso, equilibrato, sia quando vengono omaggiati giganti della storia del jazz, come accade con McCoy Tyner in Effendi, Chick Corea in Sea journey o Wayne Shorter in Charcoal blues, sia quando la band presenta un originale come Slippery roads, scritto con gusto da Piselli. Un primo passo breve ma corposo, suonato col giusto piglio e una buona intensità, in attesa di scoprire se si tratta di un progetto estemporaneo o con sviluppi futuri. (Luigi Cattaneo)

sabato 17 maggio 2025

EUGENIO RENZETTI GROUP ZERO MIT FEDERICO SANGUINETI, K/024 (2024)

 


Seconda uscita per Eugenio Renzetti, trombonista che con l’ultimo K/024 (uscito l’anno scorso per Filibusta Records) omaggia Franz Kafka nel centenario della sua morte. Lo fa con un ensemble allargato notevole (il Group Zero, formato da Simone Alessandrini sax, flauto, Roberto Bottalico sax, clarinetto, Francesco Fratini tromba, flicorno, Andrea Saffirio pianoforte, tastiere, Pietro Ciancaglini contrabbasso, basso, Riccardo Gambatesa batteria), a cui si aggiunge la voce recitante di Federico Sanguineti, filologo e intellettuale, che contribuisce, con i suoi versi, a trasportare l’album in una zona di confine tra jazz e letteratura, spoken word e sperimentazione. Una ricerca che quindi travalica i confini musicali, forte di una spinta creativa scevra di steccati, elementi che librano nelle trame sofisticate di La metamorfosi, Amerika (dove troviamo l’ottimo Daniele Fiaschi alla chitarra), Appunti e Esperimento 3. Un progetto che finisce per muoversi con disinvoltura tra jazz ed echi di avanguardia, lungo confini ipotetici, fatti di suggestioni, soluzioni immaginifiche e improvvisazione. La chiusura affidata alla suite Pater Noster rimarca l’equilibrio tra suono e voce, un epitaffio simbolo di un racconto dal forte fascino. (Luigi Cattaneo)


venerdì 16 maggio 2025

SLUGCHOP, Abisso (Singolo 2025)



Se il nuovo singolo degli Slugchop, Abisso andasse in anagrafe a farsi rilasciare un documento di identità, presenterebbe Rammstein alla voce 'peso', Slipknot alla voce 'altezza', System of a Down alla voce 'capelli' e Rob Zombie alla voce 'occhi'. Un calderone fumante di ingredienti esplosivi che rendono unico e riconoscibile questo mix letale di suoni.

Abisso prosegue idealmente il viaggio cominciato con Face Yourself: l’uomo in copertina, in bilico su una piramide di corpi, ora si è lanciato nell’ignoto. E quella che ascoltiamo è la sua discesa negli inferi. Un moderno archetipo dantesco, inseguito dalle proprie paure, ugualmente smarrito nella selva oscura, braccato dalle bestie che incarnano i suoi vizi. Ecco quindi che Il “faccia a faccia con il Diavolo” diventa metafora di uno scontro e confronto con le parti di sé più spaventose e oscure: terrificante ma necessario, questo confronto è la chiave per uscire dal proprio inferno personale.

Il videoclip è stato registrato al Monsters-A-Live Club con regia di Mattia Sarao: maschere, ombre e distorsioni danno vita a un rituale sonoro apocalittico e liberatorio.

Guarda il video di su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=km8WsdnVjR0&ab_channel=SlugchopBand

Gli Slugchop si formano ufficialmente nel 2019 poco prima della pandemia, che segna una battuta di arresto ancor prima di partire. Dopo un’obbligata pausa pubblicano il loro album di debutto, Face yourself, dalla celebre massima ripresa da Socrate Conosci te stesso. L'album è stato registrato e mixato dalla band, master presso Wave studio, località Caldine (FI), l'album viene pubblicato su varie piattaforme nel Dicembre 2021.

Con Face Yourself, gli Slugchop esplorano il tema dell’identità e del rapporto con sé stessi, invitando l’ascoltatore a un confronto diretto con le proprie maschere. È un invito a tuffarsi nell’ignoto e nell’incertezza, a scavare nella parte più profonda di sé per diventare davvero ciò che si è. Le maschere, presenti anche nell’immaginario visivo del gruppo, incarnano sfaccettature diverse dell’individuo, ognuna con un proprio significato simbolico.

Nell'Ottobre 2024 pubblicano Para Bellum, brano di rottura che funge da spartiacque tra Face Yourself e le nuove produzioni della band.

giovedì 15 maggio 2025

DEEP AS OCEAN, Minefield (Singolo 2024)



I Deep As Ocean tornano a farsi sentire con il nuovo singolo Minefield, un'eruzione di metalcore rovente come lava. Apparenti momenti di tregua rivelano un fumo nero e sulfureo fatto di parole taglienti, che invade i polmoni e assorda i sensi: “I've been walking on / a minefield made of glass / All your lies were bombs / Placed inside my heart”.

Minefield racconta una condizione emotiva fragile e pericolosa, come camminare a piedi nudi su un campo minato fatto di vetro. Al centro del brano c’è il peso insopportabile di un tradimento, dove ogni bugia si trasforma in una bomba esplosa nel cuore. Il testo sprofonda nella sofferenza psicologica, nella confusione e nel loop infinito del dolore, restituendo l’incubo ciclico di chi vorrebbe fuggire ma resta in bilico, paralizzato dalla paura.
Metafore crude che mettono a nudo i danni di un amore tossico o di una relazione distruttiva.
Con Minefield, i Deep As Ocean continuano a spingersi al limite dei confini del metal moderno, tra devastazione sonora e catarsi emotiva.

Ascolta Minefield su Youtube qui https://youtu.be/hXgqlQySKR4?si=colNdoKd9o0iCBHe

Deep as Ocean (DaO) è una band metalcore di Monza, che unisce elementi di nu metal e metalcore melodico in un sound potente, emotivo e ricercato.

Il gruppo nasce nel 2016 per iniziativa dei fratelli Alberto (chitarra) e Riccardo Buttò (batteria). A loro si uniscono Matt Bonfanti (voce), Matteo Acquati (basso) e Andrea Fabro (seconda chitarra), formando la lineup attuale.

Il debutto discografico arriva con l’EP Lost Hopes | Broken Mirrors nel 2016.

Dopo i primi riscontri positivi, la band torna in studio alla fine del 2018 per lavorare a nuovi brani: dopo la pubblicazione di diversi singoli, a dicembre esce il primo album full-length, Crossing Parallels.

Nel 2020 DaO conquista nuovi ascoltatori grazie alla versione in 8D della ballad Black Rose, che ottiene ottimi risultati sulle piattaforme digitali. I successivi singoli rafforzano la notorietà del gruppo nella scena metalcore contemporanea e confluiscono nell’EP Chronicles pubblicato ad aprile 2022, un concept ispirato a poesie e tradizioni popolari che affrontano i temi della vita, della morte e dell’aldilà.

Durante il 2023, la band si dedica alla scrittura e registrazione di nuovi brani. I singoli Dark Place e Moonfall anticipano il nuovo corso musicale, culminato con l’uscita di Red Leaves e l’annuncio del secondo album in studio: Dance With Death. Il disco affronta il tema della fine — che si tratti di una relazione, di una fase della vita o dell’esistenza stessa. Il brano omonimo rappresenta metaforicamente una “danza con i propri demoni interiori”, intesa come momento necessario di crescita personale e auto-esplorazione.


IACOPO TEOLIS, The Moving Forest (2025)

 

Distribuito da Egea Music, The moving forest è l’esordio di Iacopo Teolis (tromba, flicorno), un disco profondo, ispirato, registrato insieme a Livia De Romanis (violoncello), Marco Taraddei (fagotto), Vittorio Solimene (pianoforte), Stefano Zambon (contrabbasso) e Luca Caruso (batteria). Teolis ha riversato nell’album lo studio e la passione verso il jazz, forte di un songwriting oculato ma anche di una certa libertà espressiva, dettata da un range di soluzioni ampie e suggestive. Un crescendo vibrante quello del sestetto, che parte dall’attacco di Ife e termina con la lunga Time lapse of climate change, ma lungo tutto l’arco del lavoro si estrapolano contenuti di rilievo, basti ascoltare la title track, Old man’s tales o She never promised a rose garden, momenti declinati con inventiva e gusto, ricerca della giusta melodia e una certa eleganza, dettati soprattutto da arrangiamenti ricchi ed elaborati, che fanno di The moving forest un primo passo corposo e di grande sostanza. (Luigi Cattaneo)

Love story (Video)



domenica 4 maggio 2025

DIEGO BANCHERO TRIO , Gathered lectures from a lifetime (2025)

 

Esordio da solista per Diego Banchero, bassista di Il Segno del Comando, che arriva a questo Gathered lectures from a lifetime forte di esperienza e maturità, raggiunta dopo cinque full con il gruppo madre, che hanno consacrato negli anni la band come una delle migliori del panorama progressivo italiano. Insieme a lui due altri nomi del gruppo ligure, Roberto Lucanato (chitarra, membro anche di Expiatoria, Toolbox Terror e Il ballo delle castagne, progetto condiviso con Banchero stesso) e Fernando Cherchi (batteria, anche lui nel progetto Il ballo delle castagne), un trio che si muove lungo coordinate che abbracciano il funky elettrico, la colonna sonora poliziottesca anni’70 e l’hard prog, in un crescendo strumentale gestito con perizia e dote esecutiva. L’enorme classe di Banchero, non solo tecnica ma anche compositiva, trova sfogo in un lavoro che meriterebbe una grande diffusione, visto anche il successo di una band come i Calibro 35, ma potremmo citare, anche se con le dovute differenze, Junkfood, Grimoon e Ronin, tutte realtà che fanno della spinta immaginifica l’asse su cui poggiare solide fondamenta. Risultano mastodontiche, inoltre, le prove di Lucanato e Cherchi, abilissimi nel supportare la scrittura di Diego, con una fluidità d’azione che contempla l’essere squadra, sviluppando un lavoro corale, in cui la somma delle parti garantisce il risultato finale e vale ben più del singolo. Macabro Suite, Vestale, Messaggero di Pietra e Polizei Blues sono solo alcuni dei momenti più interessanti e coinvolgenti di un debutto pieno di intuizioni e idee. (Luigi Cattaneo)  

Polizei Blues (Video)


    

sabato 3 maggio 2025

SAILOR FREE, Spiritual Revolution part three (2025)

 

Terza parte del concept Spiritual Revolution (la prima del 2012, la seconda del 2016) e terzo centro per la creatura di David Petrosino (voce, piano, tastiere, chitarra, basso), qui accompagnato da Stefano Barelli (chitarra), Stefano Toni (percussioni) e Alphonso Nini (basso), più una serie di importanti guest (tra cui Luca Calabrò e Stefano Falcone alla batteria, Stefano Ribeca al sax, al low whistle e allo shanai). 40 minuti di grande musica, tra rock progressivo e oscura psichedelia, una profondità di pensiero non comune, supportata da costruzioni intricate ma intrise di sinuose melodie, che fanno dell’album un’opera attuale e profondamente internazionale. La dote di passare con facilità da passaggi immaginifici ed evocativi, ad altri in odore di hard prog, sono la costante di un lavoro tecnicamente e concettualmente di ottimo livello, sviluppato con maestria in un chiaroscuro malinconico che si imprime con forza, basti ascoltare brani come Incognito, Gambling o Let me in, tra i più ispirati di un disco senza particolari barriere compositive, un crossover di suoni gestito con cura e consapevolezza da un ensemble allargato guidato con maestria da Petrosino, che in questo ritorno ha firmato alcune delle pagine più belle della sua discografia iniziata nel lontano 1992. (Luigi Cattaneo) 

All I need (Official Video)


  

venerdì 2 maggio 2025

ALBIREON, Effemeridi (2024)

 


Concepito in buona parte durante lunghe camminate sugli Appennini emiliani, Effemeridi è il nuovo lavoro del progetto Albireon (Carlo Baja Guarenti tastiere, Marta Bizzarri flauti, voce, strumenti classici, Davide Borghi voce, chitarra, basso, melodica, Stefano Romagnoli elettronica), un disco raffinatamente malinconico, introspettivo e delicato, elementi che spesso abbiamo ritrovato nell’arte della band. Una ricerca, quella compiuta dal gruppo, in cui dark, cantautorato e neo folk vanno di pari passo, una verve forse meno sperimentale rispetto al passato ma ugualmente affascinante, perché granitica è la costruzione di trame solide, robuste, ricche di particolari. Le oscure melodie di Petricore, le tenebre di Akela, la sofferta Eriche, il pathos di Arenaria, sono solo alcuni tra i migliori momenti di un ritorno suggestivo e inquieto. Al seguente link è possibile acquistare e ascoltare l'album https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-141-effemeridi (Luigi Cattaneo)

giovedì 1 maggio 2025

AYN & MARLEN UND MARLEN, Voices Phenomena (2024)

 


Terzo disco per Ayn & Marlen Und Marlen dopo Exquisite black del 2017 e From the floor below del 2022, un lavoro, questo Voices Phenomena, uscito lo scorso anno tramite Toten Schwan Records. Christian Nicolao (chitarra, basso, batteria, voce, elettronica) e Simona Boglietti (voce, synth) continuano a esplorare con consapevolezza territori oscuri e foschi, tingendo il loro dark wave di una matrice sperimentale e ambient che accentua ancora di più la forza di un progetto che ha trovato una coesione d’insieme davvero solida. Voices Phenomena, come l’omonimo fenomeno di registrazione di voci e immagini di mondi altri che vengono impressi su supporti, nasce con l’intento di captare le voci degli abitanti di luoghi non tangibili ma a noi connessi, un modo per accedere alla conoscenza misterica, con l’arte del duo che diviene un tramite, affascinante e misterioso. Una spirale cupa, brumosa, che profuma di soundtrack, per quel suo carattere immaginifico, capace di raccontare con suggestioni che rimangono impresse passaggio dopo passaggio, lasciando nell’ascoltatore la sensazione di trovarsi dinnanzi a un lavoro che travalica il concetto stesso di musica. (Luigi Cattaneo)