martedì 17 giugno 2025

THE AMNESIA, A tale of bloody moonlight (2024)

 


Uscito nel 2024 tramite Too Loud Records, A tale of bloody moonlight è l’esordio della band The Amnesia, quartetto formato da Luca Bevilacqua (voce), Mattia Crivellini (chitarra), Simone Stanzani (chitarra) e Valentino Biagini (batteria). Tra alternative rock dalle tinte dark, emocore malinconico ed energico punk, si sviluppa un concept dai toni umbratili, immaginifico nel suo scorrere e influenzato da band come Paramore, My Chemical Romance e Thirty Seconds To Mars. Il racconto si snoda attraverso passaggi spesso evocativi, con chorus di facile presa, produzione all’altezza (ottimo il lavoro di Riccardo Daga presso il Titans Lab di Ferrara) e una scrittura che punta forte sull’intensità e il pathos della storia. L’album non presenta particolari cali di tensione ma brani come Villa’s sin, Memento mori e Kind of life emergono all’interno di un primo passo già maturo e interessante. (Luigi Cattaneo)


lunedì 16 giugno 2025

ODDLEAF, Where ideal and denial collide (2024)

 


Debutto per i francesi Oddleaf, quintetto formato da Olivier Orlando (basso, chitarra), Carina Taurer (tastiere), Adeline Gurtner (voce), Mathieu Rossi (flauto) e Clèment Curaudeau (batteria), che con Where ideal and denial collide firmano un esordio che profuma di classico, non solo per la vicinanza a certo rock progressivo settantiano, ma anche per la qualità davvero alta della proposta. Una delle uscite più interessanti del 2024, grazie ad una freschezza compositiva notevole e a quello sguardo, malinconico e appassionato, che si posa sovente sul periodo di maggior gloria del genere, quando il sinfonico di Yes e Camel faceva presa anche sui giovanissimi. I brani scorrono via con grande piacevolezza, pur risultando lunghi e laboriosi (basti ascoltare Life e Coexistence part I, entrambe sopra i 10 minuti), merito di una scrittura matura e raffinata, che permette ai francesi di non mostrare mai cedimenti lungo l’arco dei 55 minuti dell’album. Le trame tastieristiche della Taurer (anche compositrice dei brani) incontrano il flauto di Rossi, un interplay che viene sostenuto da una coppia ritmica fantasiosa, su cui si muove agile la Gurtner, aspetti corali che troviamo nella splendida Back in time, dove è grande l’attenzione per arrangiamenti ricchi e sviluppi articolati. Caratteristiche che non fanno difetto nemmeno in Ethereal melodies, altro episodio che conferma il gusto dei transalpini, bravissimi nel siglare un’opera che trova il suo bacino d’utenza non solo nei fan di un certo progressive vintage ma anche in quelli cresciuti con Mostly Autumn o Magenta. (Luigi Cattaneo)

Life (Video)



VIPERA, Achille (Singolo 2025)



I Vipera tornano con il loro secondo singolo: Achille. Il brano affonda le radici in un groove metal cupo e potente, cantato in italiano, con accelerazioni thrash e rallentamenti alternative che creano un’atmosfera densa, a tratti claustrofobica. Una combinazione perfetta per chi ama le sonorità di Pantera e In.Si.Dia, tra riff granitici e dinamiche imprevedibili.

Il testo scava a mani nude nelle ferite della condizione umana contemporanea: stress, dipendenze, ansia, e quella lenta consapevolezza di “invecchiare male”. Una quotidianità che scivola nell’automatismo, dove resta una sola ragione per andare avanti. Poi il gesto, ripetuto, cieco: “Sale in macchina e preme a fondo, occhi vuoti lo guardano nel profondo”. Un’immagine netta, quasi cinematografica, che lascia il segno.

Segno che viene reso immagine nella copertina del singolo ideata da NocciolaNocci.

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/vipera-achille

Vipera nasce a Rosà (VI) nell’ottobre del 2022 con l’obiettivo di proporre musica originale in lingua italiana, portando in superficie emozioni e inquietudini personali e collettive. Inizialmente orientata verso sonorità stoner rock, la band evolve nel 2023 verso un sound più crudo, contaminato da metal e progressive.

La lineup attuale dei Vipera è formata da: Christian Baggio “Baio” alla voce, Bernardo Cardeal “Berna” alla chitarra, Dimitri “Jimot” Martini alla batteria e Marco “Caronte” Nerboldi al basso.
I testi di Vipera raccontano le paure, i vizi e i mostri interiori del nostro tempo, con l’intento di dare voce a ciò che spesso viene taciuto. Achille è solo un altro passo in questa discesa controllata nell’oscurità.

venerdì 13 giugno 2025

ZOLDER ELLIPSIS, Il libro dei tropi (2024)

 


Secondo lavoro, ancora per la nostrana Lizard Records, per Zolder Ellipsis, visionario progetto di Tom Aldrich (tastiere, piano, organo), qui accompagnato da Sean Moran (chitarra), Chad Langford (basso), Ivo Bol (synth) e Pierre Aeternus (batteria). La band si muove in una linea di demarcazione che unisce progressive, R.I.O. e jazz, un crossover di suoni ricercati ed eleganti, che fanno di questo ritorno un album affascinante e da ascoltare con una certa meticolosità. L’aurea sperimentale di Il libro dei tropi (il troping è l’uso di una parola o di un’espressione modificata dal significato originale a un altro) incontra uno sviluppo compositivo che esalta la coralità della proposta, come si evince dai brani di punta Night crossing, Passed the storm e Undertow. Un disco capace di svariare tra le varie epoche del genere, corposo e suonato con maestria, forse meno “free” del precedente Entropy override (che trovate recensito su queste pagine) e più ragionato, ha il pregio di mostrare anime differenti anche all’interno della stessa composizione. Nota a parte per le collaborazioni con la scrittrice Eunsong Kim, i cui testi sono stati cantati da Esther Mugambi in Lydian riff e The purge. (Luigi Cattaneo)

domenica 8 giugno 2025

ANIMS, Good ‘n’ evil (2024)

 



Uscito nel 2024 tramite Sneakout Records e Burning Minds Music Group, Good ‘n’ evil segnava il ritorno degli Anims dopo God is a witness del 2022 (gradevolissimo esordio raccontato da queste pagine). Francesco Di Nicola (chitarra, basso, già con Danger Zone, Crying Steel e Krell), Paolo Caridi (batteria, un curriculum che comprende collaborazioni con Reb Beach, Geoff Tate e Michele Luppi) e Elle Noir (voce), formano un trio affiatato e ricco di esperienza, profusa in un lavoro ottimamente strutturato, dotato di scrittura e finemente composto. Tra hard rock, classic metal ottantiano e tanta melodia si muove con assoluta certezza la band, che pesca anche dai ’90 degli storici Crying Steel (Satellite e Liar fanno parte di quel periodo) e dalla decade precedente con Victim of time, brano del lontano 1984 dei Danger Zone. Ma la personalità del gruppo emerge netta anche da una manciata di inediti di valore (tra cui spiccano Fear of the night, Leviathan e Lena) e da tematiche profonde e non banali, con riferimenti alla Bibbia che accrescono l’attenzione verso un progetto sempre più interessante e maturo. (Luigi Cattaneo)


THE REDNECKS, Rutuli's Tavern (singolo 2025)



L'attesa del piacere è essa stessa il piacere”, recita una massima del filosofo e drammaturgo Gotthold Ephraim Lessig, resa popolare da un celebre spot pubblicitario. Ed è proprio questa l’essenza di Rutuli’s Tavern, il nuovo singolo dei The Rednecks.

Il brano racconta l'attesa del tanto agognato pasto: seduti alla tavola della taverna, il pensiero di una succulenta bistecca alla brace fa crescere la bramosia ad ogni minuto che passa, mentre lo stomaco brontola e l'appetito si fa sempre più insostenibile.

Ma il testo gioca anche su un altro livello, trasformando il desiderio di cibo in una metafora sensuale: allude al desiderio viscerale ed irrefrenabile che prelude l'incontro tra due amanti che fremono per celebrare il loro amore nell'estasi della fusione carnale.

Rutuli's Tavern è un pezzo hard rock di matrice southern a base di chitarre ruvide e doppi sensi espliciti, creato per strappare sorrisi maliziosi.

Ascolta “Rutuli's Tavern” su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=bVLqP6ng-Rs&t=6s&ab_channel=TheRednecks-Topic

Oppure sulla tua piattaforma preferita qui https://ffm.to/therednecks-rutulistavern

Cinque Rednecks di mare e montagna si incontrano nella Capitale per portare avanti il buon nome del Rock. Ispirati da un genuino southern rock elettrico, ne valorizzano le radici blues con contaminazioni di matrice hard rock fino a suggestioni grunge e punk.

Nel 2023 firmano per la label Sorry Mom! e, dopo i singoli Rockerolla, In a Different Sky e Ladderman, hanno pubblicato il loro primo LP All Boom nell’ottobre del 2024, distribuito da Artist First.


sabato 7 giugno 2025

GIULIA FIRPO & FABIO GORLIER, Em Seu Piano (2025)

 


Uscito per Filibusta Records, Em Seu Piano del duo formato da Giulia Firpo (voce) e Fabio Gorlier (piano), è un lavoro tanto breve (poco più di 30 minuti) quanto intimo. 8 omaggi sentiti, tra cui spiccano quelli ad artisti come Gilberto Gil (Drȃo), Chico Novarro (Algo Contigo) e Carlos Aguirre (Milonga Gris), episodi cardine di un’opera gradevole e molto scorrevole. Il tributo all’America Latina portato avanti dal duo evidenzia la grande conoscenza della materia, che viene narrata in maniera essenziale, spoglia di sovrastrutture, in modo naturale ed elegante. Disco consigliato soprattutto agli amanti del latin jazz più soave e delicato. (Luigi Cattaneo)


giovedì 5 giugno 2025

MY EVIL TWIN, Okay! (Singolo 2025)




My Evil Twin presentano il nuovo singolo Okay!: metalcore puro dove sezioni atmosferiche e soffuse si scontrano con breakdown furibondi e corrosivi. Tanti breakdown.

Okay! è un invito all'autoconsapevolezza e un confronto diretto con le fragilità che spesso scegliamo di ignorare. There’s a truth I can’t deny – quando la verità diventa innegabile e ci rendiamo conto che stiamo solo fingendo di stare bene, mentre dentro stiamo affondando, il primo passo è accettarlo. Il dolore è inevitabile, ma nothing here was made to last. Ed è proprio lì, all'apice, che arriva la catarsi e si aprono nuove possibilità. Perché dietro il dolore si nascondono significati più profondi, capaci di condurci verso una libertà autentica e rinnovata.

Ascolta su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=woQVVJ4-0mI&list=OLAK5uy_kKX1ko_T3VrfI33qu5GQqz7EWRbDr3QIY

O sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/okay

My Evil Twin rappresentano il suono del conflitto interiore—la battaglia tra chi sei e chi potresti diventare, lo scontro tra luce e ombra, sanità e caos. Fondendo elementi elettronici, pesantezza ritmica e melodie inquietanti, la band ha creato un’identità sonora unica che sfida i confini dei generi convenzionali.

La musica di My Evil Twin è un viaggio attraverso estremi emotivi—breakdown fragorosi, cori travolgenti e testi crudi e senza filtri che scavano in profondità nei temi dell’identità, dell’autodistruzione e dei mostri che nascondiamo dentro di noi.

Gli ascoltatori vengono trascinati in un mondo in cui la linea tra bene e male è sottile come una lama. Ogni canzone è uno specchio che costringe ad affrontare il proprio riflesso e le ombre che si nascondono dietro di esso.

Spinti da un’energia instancabile e da una passione per la connessione, i My Evil Twin portano sul palco uno spettacolo intenso quanto la loro musica—forte, caotico e catartico.

Questa non è solo musica pesante: è la colonna sonora di chi combatte battaglie che nessun altro può vedere.


RON MAGRIL, Inspired (2025)

 

Secondo album per Ron Magril, chitarrista israeliano accompagnato nel recente Inspired dagli ottimi Yonatan Riklis (Hammond) e Ofri Nehemya (batteria). Un album di soli inediti per il trio, che si muove nella tradizione di due giganti come Wes Montgomery e Grant Green, omaggiati cercando una propria strada, fatta di un jazz brillante e pieno di groove. Ne è esempio lampante l’iniziale Playing for Wes, elegante hard bop tributo proprio a Montgomery, ma non sono da meno le seguenti Twist and Turns e Neri, dove si passa da frangenti vibranti ad altri atmosferici e sfumati, brani dove emergono doti tecniche e di scrittura. Minor blues torna ad essere frizzante e vivace, Another one for Wes (di nuovo vicino al musicista di Indianapolis) è puro hard bop dal sapore bluesy, mentre Cool breeze è una raffinata ballad, tanto semplice nella struttura quanto immaginifica nel suo sviluppo. Africa, ripresa dal suo esordio, si colora di post bop e pulsioni world, prima della conclusiva Friday, nuovamente intrisa di un mood blues, valido finale di un ritorno davvero ispirato. (Luigi Cattaneo)

Neri (Video)



lunedì 2 giugno 2025

UTELA MALIT, Ain't Nobody Flying (singolo 2025)

 

Gli Utela Màlit svelano il nuovo singolo Ain’t Nobody Flying, un brano che incarna l’essenza del rock e dell’hard rock anni ’70, ispirandosi ai giganti del genere come Aerosmith, Led Zeppelin, Jefferson Airplane e Jimi Hendrix.
Il pezzo è un viaggio onirico tra allucinazioni e realtà, un racconto sospeso tra ciò che appare, ciò che è e ciò che potrebbe non essere. Al centro della narrazione musicale c’è il dualismo eterno tra luce e oscurità, un confronto serrato in cui ogni nota diventa espressione di una battaglia interiore senza esclusione di colpi.
Attraverso un crescendo di suoni e atmosfere, la canzone dipinge un susseguirsi di sensazioni contrastanti, dove ombre, luci, demoni e sensi di colpa si intrecciano in una danza ipnotica. L’esito resta incerto, ma il messaggio è chiaro: bisogna mantenere accesa la luce, per illuminare l’oscurità più profonda dei nostri pensieri e l’ombra che proiettiamo sulla nostra stessa esistenza.

Ascolta Ain't nobody flying su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=8-Ooc9hD0IY&ab_channel=UtelaMalit-Topic

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/utelamalit-aintnobodyflying

Utela Màlit nasce circa dieci anni fa con l'intento di proporre un mix di cover e brani inediti, sia in italiano che in inglese. Nel corso degli anni, la band ha subito un'evoluzione significativa, passando dalla formazione iniziale di quattro membri a un power trio, consolidando così un sound più orientato verso il rock e l’hard rock.

Negli ultimi anni, il gruppo ha posto sempre maggiore attenzione alla composizione di brani originali, spinto dal desiderio di esprimere creatività e innovazione accanto al repertorio di cover.
Il cuore e l’anima della band è Anna, cantante, chitarrista e leader del gruppo, nonché autrice degli inediti, a cui si deve anche la scelta del nome Utela Màlit.
Completano la formazione Franco, bassista storico della band e prezioso collaboratore nel corso degli anni, e Mel, batterista esperto e talentuoso, che ha recentemente deciso di unirsi al progetto.
Con un'identità musicale ben definita e una forte spinta creativa, Utela Màlit continua a portare avanti il proprio percorso tra energia rock e sperimentazione sonora.


MARKUS REUTER, Truce 2 (2022)

 


Uscito nel 2022, Truce 2, seguito del primo capitolo pubblicato sempre da Moonjune Records, vedeva il ritorno di Markus Reuter (touch guitar, elettronica) insieme a Fabio Trentini (Le Orme, fretless, contrabbasso elettrico, basso, synth bass) e Asaf Sirkis (batteria acustica, percussioni). Il trio, riunitosi al Ritmo&Blu Studio di Pozzolengo (Brescia), diede vita ad un lavoro che riprendeva il discorso dell’ottimo predecessore, tra momenti sperimentali, passaggi di grande complessità e una generale voglia di non avere steccati. Il connubio tra Reuter e la Moonjune ha portato negli anni alla creazione di album coraggiosi e molto interessanti (molti dei quali li trovate recensiti sul blog), e chi ha dimestichezza con l’arte del tedesco (di passaggio in Italia qualche mese fa con il progetto Stick Men di Tony Levin) troverà in questa pubblicazione tutte le caratteristiche che hanno reso riconoscibile il suono del chitarrista originario di Lippstadt. Tra gli episodi migliori di Truce 2 troviamo senz’altro le iniziali The rake e Rounds of love, dove il notevole lavoro ritmico funge da solida base per la ricerca di Reuter, ma anche le lunghe Melomania e Consolation, che esaltano il collettivo, risultano piene di validissimi spunti. Qualche mese fa è uscito il terzo episodio di questo progetto, un album di cui parleremo prossimamente. (Luigi Cattaneo)