Secondo lavoro, ancora
per la nostrana Lizard Records, per Zolder Ellipsis, visionario progetto di Tom
Aldrich (tastiere, piano, organo), qui accompagnato da Sean Moran (chitarra),
Chad Langford (basso), Ivo Bol (synth) e Pierre Aeternus (batteria). La band si
muove in una linea di demarcazione che unisce progressive, R.I.O. e jazz, un
crossover di suoni ricercati ed eleganti, che fanno di questo ritorno un album
affascinante e da ascoltare con una certa meticolosità. L’aurea sperimentale di
Il libro dei tropi (il troping è l’uso di una parola o di un’espressione
modificata dal significato originale a un altro) incontra uno sviluppo
compositivo che esalta la coralità della proposta, come si evince dai brani di
punta Night crossing, Passed the storm e Undertow. Un disco
capace di svariare tra le varie epoche del genere, corposo e suonato con
maestria, forse meno “free” del precedente Entropy override (che trovate
recensito su queste pagine) e più ragionato, ha il pregio di mostrare anime
differenti anche all’interno della stessa composizione. Nota a parte per le
collaborazioni con la scrittrice Eunsong Kim, i cui testi sono stati cantati da
Esther Mugambi in Lydian riff e The purge. (Luigi Cattaneo)
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