martedì 22 luglio 2025

EPIGRAFI, Arcadia (singolo 2025)



Con il nuovo singolo Arcadia, gli Epigrafi chiudono il primo capitolo del loro ambizioso concept Dedalus e aprono la porta verso il secondo atto, Inferno. Il brano affonda le radici in band come Opeth, Amorphis e Tool, offrendo un prog-death dinamico ed evocativo.

Il protagonista si ritrova in una sorta di Paradiso Terrestre, un luogo sospeso tra realtà e sogno, dove ha un fugace incontro con un simulacro di Amal, figura enigmatica e fondamentale. Nel momento culminante, ovvero un tentativo di bacio, la ragazza si dissolve in una cascata di sabbia, lasciando il protagonista solo in un mondo illusorio, alla ricerca di ciò che ha perso.

Attraversando questi suggestivi scenari onirici, ovvero le proiezioni mentali di Amal, emerge un unico elemento fisso: l’Albero della Conoscenza. Ma l’incapacità di connettersi a ciò che lo circonda e la perdita dell’identità di Amal innescano nel protagonista un processo di smarrimento. Comincia a dubitare dei ricordi, del sentimento, perfino dell’esistenza della ragazza stessa.

Arcadia riflette sulle fragilità della memoria e dell’amore idealizzato: il tappeto sonoro che mescola brutalità e atmosfere oniriche fa da preludio perfetto al viaggio che ci attende nel prossimo capitolo.


Ascolta Arcadia su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=4Ms0M2OraVA&ab_channel=Release-Topic


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Il progetto Epigrafi nasce nel 2016 a Bassano del Grappa dall’iniziativa di quattro ragazzi – Pietro, Enrico, Riccardo e Jacopo – uniti dalla passione per il metal e ispirati da gruppi come Death, Opeth e Dimmu Borgir. Dopo i primi brani pubblicati online e alcune esibizioni live, la band realizza il suo primo album Sublime and Vain. Con il tempo subisce alcuni cambi di formazione: Jacopo e Riccardo lasciano il gruppo, sostituiti da Alberto alla batteria e Mattia al basso, che introducono sonorità più vicine al metalcore e al prog pur mantenendo l’intensità del death metal. La band si afferma nei live e partecipa a vari contest, ottenendo ottimi risultati. Durante la pandemia, invece di fermarsi, continua a scrivere e inserisce un nuovo chitarrista, Riccardo, ampliando così il proprio sound. Nasce così Dedalus, un concept in tre parti ispirato a un’opera distopica di stampo dantesco. Il primo capitolo (“PH1 – Purgatorio”) viene pubblicato come EP nel 2022. Dopo il successo al Vicenza Rock Contest 2023, gli Epigrafi iniziano una collaborazione con Sorry Mom! e tornano in studio per registrare PH2 – Inferno, in uscita quest'anno e anticipato dal singolo Arcadia. La formazione attuale è composta da Pietro (voce), Enrico e Riccardo (chitarre), Mattia (basso) e Alberto (batteria).


SENSE OF URGENCY, The redemption of the I (singolo 2025)



The Redemption of the I è il nuovo brano dei Sense of Urgency, parte centrale di una trilogia sonora che esplora le profondità dell’identità e del risveglio interiore. Un viaggio che parte dal baratro dell’alienazione ("escape from reality and search for the unknown, I cannot seem to find myself / … emptiness as a state of mind") per culminare nella riconquista dell’Ego e nella rinascita dell’individuo.

Il testo, volutamente essenziale e raccolto, lascia spazio al paesaggio sonoro, vero protagonista del brano: atmosfere desolate ma dense di significato, che dalla riflessione fluiscono in un crescendo di tensione. Le chitarre liquide e distorte disegnano riff dai contorni definiti su percussioni tribali e ancestrali, per esplodere in un refrain liberatorio di ritrovata identità. Il finale orchestrato come un puzzle sonoro in cui linee strumentali divergono, si inseguono e infine si ricongiungono, chiude il cerchio di un'esperienza intensa e profonda.
A metà strada tra Symphony X e Gojira, con un pizzico di Porcupine Tree, “The Redemption of the I” cattura con un’introduzione delicata, fatta di pioggia e attesa, per poi culminare in una spirale di corde e percussioni perfetta per gli assetati di dinamica.


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Il progetto Sense of Urgency nasce nel 2018 dall’incontro tra Roberto De Maria (voce, chitarra) e Andrea Meo (batteria, pianoforte), amici di lunga data che, ritrovatisi a Milano, decidono di rientrare in sala prove, spinti da una passione condivisa per la musica. Dopo le prime sessioni di jam e ascolto reciproco, nascono i primi brani inediti. È in questa fase che si unisce Andrea Scipioni (chitarra solista, cori), contribuendo a definire e raffinare la direzione musicale del progetto.
Il sound della band prende forma attraverso un mix ambizioso di generi: thrash, death, djent, black, metalcore e progressive si fondono in una visione originale e personale. Nel 2022 entra nella formazione Loris Romeo (basso), completando l’assetto definitivo e dando ulteriore solidità al profilo sonoro del gruppo.
Il nome Sense of Urgency riflette l'urgenza emotiva e creativa che accomuna i membri del progetto: la necessità profonda di esprimere sé stessi attraverso la musica, di liberare un’energia interiore che trova nel suono il suo veicolo più autentico.

Hanno all’attivo un EP omonimo (qui recensito https://progressivamenteblog.blogspot.com/2025/04/sense-of-urgency-sense-of-urgency-2024.html )

lunedì 21 luglio 2025

SHADY LANE, There and back (2025)


 

Esordio per il progetto Shady Lane, progressive metal band formata da Salvo Vecchio (chitarrista degli Ivory, gruppo di cui abbiamo parlato spesso da queste pagine), Luca Bernazzi (basso, anche lui membro degli Ivory), Roby Quassolo (voce, ex Dark Horizon) e Antony Elia (tastiere), a cui va aggiunto Andrea Rossignol, che si è occupato di tutte le parti di batteria. L’interessante concept sviluppato dai piemontesi cita Dream Theater, Queensryche ed Elegy, ma è l’intero There and back che pare guardare a certo progressive di fine ’80 inizio ’90, basti ascoltare brani come Modern Decadence Mirror, Seasons e The great unknown. In attesa della seconda parte della ricca storia narrata dai torinesi, questo primo capitolo si presenta come un lavoro raffinato, suonato con cura e molto comunicativo, potente ma estremamente melodico, un ottimo ponte tra l’hard rock con trame heavy degli Ivory e il progressive rock. (Luigi Cattaneo)

sabato 19 luglio 2025

ANCHOR & BURDEN, Extinction level (2024)

 


Abbiamo parlato del progetto Anchor & Burden qualche settimana fa, analizzando Kosmonautic pilmigrage del 2023, un lavoro che ci ha permesso di scoprire la band formata da Markus Reuter (touch guitars, elettronica, mastermind del gruppo), Alexander Paul Dowerk (touch guitars), Bernhard Wöstheinrich (tastiere, elettronica) e Asaf Sirkis (batteria, percussioni). Extinction level, uscito sempre per Moonjune Records l’anno passato, non fa altro che confermare lo status del quartetto, che prosegue, senza compromessi, nel suo percorso fatto di jazz prog, avanguardia e fusion, un disco nuovamente sviluppato in maniera corale, collettiva, addizione tra le parti che porta a sfidare le rigidità della composizione. Lo sguardo di Reuter e compagni è libero e libero è il loro modo di creare, lontanissimo da qualunque norma prestabilita, tra suite monolitiche (Nine gates to dominion), passaggi oscuri e complessi (le 4 parti di Body expansion) e vibranti sezioni free (le sei che formano l’enorme trama di Extinction phase). Improvvisazioni letali, anarchia distruttiva, frammenti di pura tensione, il tutto portato avanti con dedizione e grande consapevolezza da musicisti esperti e perennemente alla ricerca di nuove suggestioni da condividere. (Luigi Cattaneo)

giovedì 17 luglio 2025

CAMALEONI, Camadamia (2025)

 


Esordio per i Camaleoni (Lorenzo Palermo pianoforte e tastiere, Fabio Pergolini batteria e percussioni, Valerio Bandi chitarra, Andrea Brutti basso, Riccardo Savioli sax), quintetto jazz rock versatile ed eclettico. Sin dalle prime note di Stuck in traffic emerge netto il lavoro di squadra portato avanti dalla band, artefice di un jazz rock fresco e dinamico, in cui gli sviluppi collettivi riportano alla mente i grandi gruppi dei ’70. La ricchezza strutturale di brani come Still believe it o Ios è testimonianza dell’elegante ricerca complessiva portata avanti dai milanesi, che imbevono di groove tutto l’album, tra spinte funky, fusion e jazz progressivo, richiamando alla mente tanto Snarky Puppy e Eero Koivistoinen, quanto i nostrani Q-Bizm e Möbius Strip. Debutto davvero di alto livello, che merita di essere trasportato il più possibile nella dimensione live, allo stato attuale, l’unica vera via, per gruppi come i Camaleoni, per farsi conoscere e apprezzare dagli appassionati. (Luigi Cattaneo)

sabato 12 luglio 2025

ENIO NICOLINI AND THE OTRON, Suitcase Man (2024)

 


Terzo e ultimo capitolo della trilogia di Enio Nicolini and the Otron, dopo Cyberstorm del 2019 e Hellish mechanism del 2022, un tris di album senza chitarra, dove il basso dell’abruzzese, che mette insieme power chord e linee maggiormente convenzionali, disegna traiettorie plumbee e oscure. L’ex The Black e Unreal Terror (questi ultimi ancora in attività) viene qui accompagnato da Angus Bidoli (voce dei Fingernails), Gianluca Arcuri (synth) e Luca Nicolucci (batteria programmata, a cui ha lavorato lo stesso Enio), bravissimi nell’assecondare la scrittura del leader, che ha la giusta esperienza e la qualità necessaria per proporre un altro disco composto seguendo una strada del tutto personale. Quasi 40 minuti di spessore, con alcuni momenti davvero interessanti, come la distorta Microchip, l’intensa Inside voices, la suggestiva Cosmic identity o l’immaginifica Endless resistence, brani dove la visione futuristica del progetto emerge netta, con i synth di Arcuri e il basso aggressivo di Nicolini che sorreggono il narrare di vie di fuga e voglia di ribellarsi al sistema da parte di Bidoli, davvero a suo agio nel corso dell’opera. I tre album (in vinile) della trilogia usciranno prossimamente in un cofanetto in edizione limitata, comprensivi di testi in italiano (utili per comprendere al meglio il concept dietro il macro racconto), gadget e un poster. (Luigi Cattaneo)   

venerdì 11 luglio 2025

EGO DIVIDED, Totally blind (singolo 2025)



Beati monoculi in terra caecorum”, recita un antico aforisma attribuito a Seneca. Letteralmente: “Beati coloro che vedono con un solo occhio in un paese di ciechi”.

Oggi, il vero problema è che la cecità della maggioranza non è nemmeno percepita. È una cecità indotta, alimentata da canali di comunicazione manipolati, studiati per spegnere il pensiero critico e tenere le coscienze addormentate, per evitare che la gente smetta di lamentarsi e inizi ad agire.
È da questa riflessione che nasce Totally Blind, il nuovo singolo degli Ego Divided: un invito a riaprire gli occhi e ragionare con la propria testa.
Death metal feroce di scuola Suffocation, riff thrash sparati come mitragliatrici, ritmiche granitiche e voce che alterna un growl abissale a un chorus in clean che si stampa nella memoria: la combo perfetta per veicolare un messaggio scomodo ma necessario, che vuole scuotere le coscienze e riattivare le sinapsi.

Ascolta Totally blind su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=s3wRZc8UqHI&ab_channel=EgoDivided-Topic

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La storia degli Ego Divided inizia nel 2005, quando i chitarristi Massimo Masi e Alberto Zimone decidono di dare vita a un progetto musicale per reinterpretare le loro cover preferite. Con il passare degli anni, la band intraprende un percorso di crescita, sperimentando con la composizione di brani inediti e definendo la propria identità. Un momento cruciale arriva nel 2012, con l'ingresso del carismatico vocalist Mauro Tagliavia, che arricchisce il sound del gruppo con testi profondi e coinvolgenti. Nel 2014, la band si avventura nella registrazione del suo primo album, ma l'improvvisa partenza del bassista e del batterista interrompe bruscamente i lavori, lasciando come testimonianza solo due tracce, Source e Fearless Reason, pubblicate online. La tenacia e la passione del gruppo portano alla ricostruzione della formazione nel 2018, con l'arrivo di Elio Lao alla batteria e Alessio Lopes al basso. Questa nuova energia permette agli Ego Divided di completare e pubblicare il loro album di debutto nel 2024, disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming. Nel 2024, Elio Lao lascia la band, e il talentuoso Phil Spinelli (batterista dei Tol Morwen) viene ingaggiato per dare il suo contributo alle nuove registrazioni.


lunedì 7 luglio 2025

NAWAWI SEPHARAD, La Reina (2025)

 


Esordio per il progetto Nawawi Sepharad, quartetto formato da Tiziana Nauaui (voce), Manuela Pasqui (piano, abbiamo recentemente parlato del suo B.I.T. Duo), Gigi Lamberti (contrabbasso) e Marco Landriani (batteria), che debuttano con questo La Reina (il riferimento è a Isabella di Castiglia, che con l’Editto dell’Alhambra, fece espellere tutti gli ebrei di Spagna), lavoro che omaggia la musica degli ebrei sefarditi, che hanno vissuto in Spagna e Portogallo sino al 1492. I tradizional ripresi vengono arrangiati con eleganza dalla Nauaui, che contamina di jazz brani lontani nel tempo, allargando le prospettive tramite un’elaborata ricerca armonica e melodica. Le ottime prestazioni dei musicisti che accompagnano Tiziana nella sua visione musicale rendono l’album un’interessante scoperta, un viaggio elegante e suggestivo nel passato di un popolo, narrato con gusto da un gruppo dotato di sensibilità e acume. (Luigi Cattaneo)

AQVILEA, Ultimum heros (singolo 2025)



Con il lyric video del loro ultimo singolo Ultimum Heros, gli AqvileA si pongono il nobile obiettivo di guidarci in un affascinante viaggio nel tempo, portandoci per mano nel cuore del I secolo d.C., tra gli splendori perduti dell’Impero Romano. Attraverso gli occhi del protagonista, riviviamo la ricostruzione della città di Aquileia, in un’esperienza immersiva che unisce musica e realtà virtuale.

Grazie alla scenografia digitale curata da Sarah Gioia Sintich, percorriamo le strade del Foro dell’Oppidum, camminiamo lungo il decumano Aratria Galla e raggiungiamo l’antico porto fluviale, tra scorci mozzafiato e dettagli architettonici fedelmente rievocati. Ogni elemento è pensato per evocare lo spirito del Genius Loci romano, dove l’architettura si fa manifestazione dell’ordine cosmico, nato dal caos e modellato secondo l’armonia universale del Cosmos.
Altrettanto evocativo è il brano: Ultimum Heros è un’ode sinfonica avvolgente, costruita su una melodia ipnotica che trasporta l’ascoltatore in uno stato di contemplazione e armonia. Come da tradizione del symphonic metal, la solennità orchestrale va a braccetto con la potenza delle ritmiche: in questo caso, eleganti geometrie in levare creano un equilibrio dinamico, che accompagna ogni fase del racconto in perfetta sintonia. Ultimum Heros è stato prodotto da Fredrik Nordström, presso lo Studio Fredman, a Gotheborg (Svezia).

Un’esperienza sonora e visiva totale, per chi cerca nel metal non solo energia, ma anche visione.



Ascolta Ultimum Heros sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/aqvilea-ultimumheros


Gli AQVILEA nascono a Monfalcone nel 2016 da un’idea di Pier Lando Baldinelli, compositore, arrangiatore e polistrumentista. La line-up della band include la soprano lirica finlandese Kate Nord, e, dal 2021, il chitarrista Franz Lugnan e il batterista Federico Turolla Turatti. L’album d’esordio Beyond the Elysian Fields, registrato tra Italia e Svezia e prodotto dallo storico produttore melodic death metal Fredrik Nordström, è stato pubblicato il 20 Novembre 2020 per l’etichetta Saturnia Records e dopo due giorni è entrato nella top 100 italiana degli album più ascoltati su iTunes.

Il nome della band è un esplicito riferimento alla città di Aquileia: una scelta simbolica che allude a una storia millenaria di incontro e di convivenza tra i popoli, più in generale, un tributo alla bellezza della cultura latina e mediterranea. Si intitola 573 ab Urbe Condita, l’anno della fondazione di Aquileia, la traccia strumentale che apre Beyond the Elysian Fields: l’arco narrativo dell’album si snoda lungo il secolo che trascorre dalla fondazione della città alle campagne del console Gaio Mario. I quattordici brani che compongono l’opera seguono così le pagine della storia: un romanzo corale fantasy-storico ambientato agli albori di una nuova civilizzazione, dedicato alla fratellanza tra i popoli e all’eternità delle passioni umane.

Il concept degli AQVILEA è però anche un omaggio all’opera lirica (in primis A Giuseppe Verdi) e al sogno del cinema hollywoodiano e alle sue colonne sonore: da Ennio Morricone ad Hans Zimmer, da James Horner ai Two Steps from Hell. Anche l’immaginario visuale e i costumi della band sono ispirati ai kolossal hollywoodiani come Spartacus, Cleopatra e Il gladiatore, oltre che allo stile gotico di band come i Cradle of Filth. Nei loro video e nei loro spettacoli dal vivo gli AQVILEA si avvalgono costantemente della presenza di rievocatori storici romani e celti: una collaborazione divenuta ormai uno dei segni distintivi della band.


venerdì 4 luglio 2025

JPN, Man of air (2025)

 

Attivi dal 1991, gli Jus Primae Noctis, in cui troviamo ancora tre membri della prima line up (Marco Fehmer chitarra, tastiere e voce, Beppi Menozzi tastiere, conosciuto per la sua militanza con Il segno del comando, Mario Riggio batteria, a cui va aggiunto Pietro Balbi, chitarrista della band dal lontano 2009), arrivano, tramite Nadir Music, alla pubblicazione di Man of air, che segue Istinto del 2019. Numerosi gli ospiti presenti, tra cui Diego Banchero (Il segno del comando, Egida Aurea, Il ballo delle castagne) al basso e Alex Pacho Rossi (Karma, Juan Mordecai, Aplhataurus, giusto per citare qualche band in cui ha militato), impegnato in un’assortita serie di percussioni, entrambi membri aggiunti alla formazione ligure, visto il notevole contributo apportato alla riuscita dell’album. Progressive, dark rock e musica d’autore si accavallano all’interno di un disco maturo, per la prima volta cantato in inglese, una scelta inaspettata ma che ha dato buoni frutti, basti ascoltare Quarto, A story o The prop, splendidi esempi della volontà del quartetto di non guardare con nostalgia al passato storico del genere, per quanto emerge l’amore per Van Der Graaf Generator e Genesis, soprattutto per il pathos della narrazione, elemento di spicco e leitmotiv dell’opera. Per acquistare Man of air potete visitare il sito https://jusprimaenoctis.webnode.it/  (Luigi Cattaneo)

The institute of mental health, burning (Video)



 

mercoledì 2 luglio 2025

NARIA, il comunicato stampa di Under the same sky



Under the Same Sky è l'album di debutto della band pop/alt rock Naria. L'album raccoglie 10 brani che raccontano storie ed emozioni universali. Esperienze che, pur vissute in momenti e modi diversi, ci uniscono e ci permettono di creare connessioni profonde. Dalla perdita, dalla lotta contro una malattia invisibile e la necessità di adattarsi ad una società che ci vuole sempre produttivi, fino alla speranza e alla voglia di vivere la vita secondo le proprie idee. Ogni brano è nato da una chitarra acustica ed è stato poi arricchito con chitarre elettriche, basso, batteria e percussioni, dando vita a un sound che unisce radici acustiche e sonorità alternative rock ispirate agli anni '90.

L'album è stato presentato il 15 maggio presso il negozio di dischi New Records a Bari.

Bio:

Il progetto Naria nasce come duo rock acustico al femminile nel 2023, per poi evolversi in una band alla fine del 2024 per dare voce e ampiezza all' anima sonora dei brani. Al momento la band è impegnata nella promozione del primo lavoro in studio autoprodotto, intitolato Under the same sky



Formazione:
Valeria Ruggiero – Vocals 

Serena Curatelli – Guitars 

Pierpaolo Marrone – Bass 

Giuseppe Covelli - drums

Altri link:



ANCHOR & BURDEN, Kosmonautic pilgrimage (2023)

 


Uscito nel 2023, Kosmonautic pilgrimage segnava il ritorno del progetto Anchor & Burden, realtà poco conosciuta qui in Italia ma estremamente interessante (come spesso avviene per le uscite targate Moonjune Records). La band del prolifico Markus Reuter (touch guitar, elettronica) avanza senza compromessi lungo sentieri ostici, fatti di ampi spazi free e una generale voglia di non avere steccati, un percorso netto, che trovava in questa release una conferma della visione del musicista tedesco. Con lui Alexander Paul Dowerk (touch guitar), Bernhard Wöstheinrich (tastiere, elettronica) e Asaf Sirkis (batteria, percussioni), con cui si è instaurato un feeling che ha portato alla nascita di brani intensi, giocati sull’apporto collettivo, frutto di un interplay tra le parti per nulla scontato. L’enorme Radion crater exploration, divisa in 4 parti, è la summa di un’opera senza confini, sperimentale e creativa, dove improvvisazione jazz e avanguardia progressive diventano la base di partenza da cui muoversi, in piena libertà esecutiva, vista anche la scelta di effettuare la registrazione live in studio. La lunga ed elaborata Sublevel cells, con le sue due sezioni, è l’apripista di un album dai toni mistici, non di facile ascolto ma estremamente affascinante, così come non è da meno Splinter of glory (anch’essa in due parti). In mezzo Secret laboratory, quasi nove minuti crimsoniani (aspetto che sovente emerge, a dire il vero, lungo tutto l’ascolto del disco), altro momento di spicco di un lavoro consigliato soprattutto agli amanti di certe estreme sonorità. (Luigi Cattaneo)


 

martedì 1 luglio 2025

MALARIA, Manca l'aria (singolo 2025)



Un inizio pacato che evolve in un crescendo di tensione. Così prende forma Manca l’aria, il nuovo singolo dei Malaria: un sussurro tagliente e introspettivo che si insinua quieto per poi deflagrare disperato.

Un alternative metal che esordisce decadente ma poi non riesce più a trattenersi, con un'attitudine prog che colloca gli elementi necessari al servizio del messaggio e una vena narrativa più vicina alla letteratura che alla musica mainstream. Il riff portante è tortuoso, irregolare, un labirinto sonoro, mentre la voce passa dai toni sommessi a un lamento urlato, graffiato, una richiesta d’aiuto. La struttura del brano rompe le regole del formato tradizionale per dare spazio all’urgenza emotiva. Le ritmiche sono marziali, incessanti, e sorreggono l’atmosfera anche durante l'assolo dal mood gilmouriano.
Manca l’aria è una lettera, un racconto che attraversa macerie e memorie che non smettono di bruciare, un frammento di esistenza spezzata: “e tu rimani nel buio”.

È un brano che soffoca, pesa, brucia. E lo fa con la precisione chirurgica di chi ha qualcosa da dire: un dolore troppo grande per essere taciuto.



Malaria è un progetto nato nel 2024 dalla mente di Marco Montalbano (leader cantante e chitarrista solista). Viene registrato il primo EP (Manca l'aria) a luglio 2024.
La loro musica si ispira ai primi anni 90 (Soundgarden, Alice in Chains), fino a toccare le ultime sonorità Metal (Mastodon, Metallica, Tool, etc..). Il tutto cantato in Italiano, così da fornire un sound unico e originale.