sabato 29 novembre 2025

ATARAXIC VOID, Clearence (singolo 2025)



Prima o poi ci arriviamo tutti, a quel punto in cui ci chiediamo che senso abbia davvero l’esistenza. C’è chi passa notti intere a cercare una risposta, immerso in libri, riflessioni o musica.

How come now everything makes sense to me?” si domanda la voce di Clearance, il nuovo singolo degli Ataraxic Void. Perché ora tutto sembra avere un senso, eppure resta il dubbio più grande: come ci sono arrivato fin qui?
Il brano rimbalza tra lucidità e smarrimento, tra l’illusione di aver trovato una verità e la consapevolezza che ogni rivelazione porta con sé una nuova ombra. Dall’osservazione amara dell’ipocrisia, quella che spinge a “
fingere di non avere paura mentre si è diretti verso la tomba”, emerge un momento mistico in cui ci si sente finalmente “parte di ogni cosa”.

Ma questa chiarezza si basa su un equilibrio fragile: se su un piatto della bilancia c'è l'illuminazione, sull'altro ci sono il cinismo e il disincanto, dove “ogni colore sbiadisce in grigio” e la vita si mostra per quella che è, “senza significato”.
In Clearance l’accettazione del destino convive con l’angoscia dell’essere, e lo sforzo di restare si scontra con la tentazione di sparire. È il ritratto di un’anima in bilico tra resa e resistenza, che sceglie di sopravvivere un giorno alla volta.
In questo brano, il suono denso e oscuro erede di Alice in Chains e Soundgarden si tinge di sfumature psichedeliche e riverberi di inquietudine. Un tappeto sonoro che amplifica il conflitto e rende Clearance un pezzo adatto a chiunque cerchi significato nell'inevitabile.

Ascolta Clearance su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=KmIxeiGhvB4

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/ataraxicvoid-clearance

Gli Ataraxic Void nascono nel 2019 dall’urgenza creativa di Franz, chitarrista, cantante e autore, che decide di tornare alla musica dopo oltre un decennio di inattività. Le sue influenze spaziano dal grunge all’alternative, con riferimenti a band come Alter Bridge, Tool e Queens of the Stone Age. I suoi testi indagano le profondità dell’animo umano, tra morte, fragilità e alienazione.

Dopo alcuni cambi di formazione, la band trova stabilità tra il 2021 e il 2023 con l’arrivo del batterista Sal, già attivo in progetti come Sakem, Blazing Clash e Rockin’ 1000, che aggiunge precisione e groove alla sezione ritmica, del bassista Vinz, appassionato di crossover e autore di linee essenziali ma riconoscibili, e infine di Andre, chitarrista, cantante e autore con una lunga esperienza da musicista e content creator, il cui stile unisce sonorità rock anni ’80 e ’90.
Insieme danno vita a un progetto alternative rock che fonde post-grunge e crossover, arrivando alla realizzazione dell’album di prossima uscita Anthems for Those Who Are Stranded in a Blind Spot, frutto della fusione delle loro esperienze e visioni musicali.

mercoledì 26 novembre 2025

EVELINE'S DUST, Eveline's Dust (2025)

 

Attivi dal 2012, gli Eveline’s Dust in questi anni si sono distinti per un approccio moderno alla materia progressive, guardando spesso con curiosità al mondo di Porcupine Tree e, più in generale, a Steven Wilson. Non fa eccezione l’ultimo omonimo lavoro, il quarto per l’esattezza, un racconto corposo quello fatto da Nicola Pedreschi (voce, tastiere), Lorenzo Gherarducci (chitarra), Marco Carloni (basso) e Angelo Carmignani (batteria), che oramai sono una band rodata e matura, capace all’interno della forma canzone di sviluppare soluzioni personali estremamente rifinite. L’atmosfera malinconica di Rising 2 apre il disco, prima dell’elegante Eveline e dell’intensa Here there nowhere. Più strutturata Returning somewhere, che mantiene comunque la forte comunicatività che contraddistingue da sempre la proposta del gruppo, mentre Grace the sound prima e Crawl successivamente sanno essere immaginifiche e affascinanti. Le conclusive Void (dove troviamo la voce di Lara Billie Moretto) e Better lie bitter life confermano la forza delle idee di questo ritorno. (Luigi Cattaneo)

Eveline (Video)



martedì 25 novembre 2025

BIG BAND DEL PENTAGRAMMA/VITO ANDREA MORRA, G.G. Swing (2023)

 



Interessante uscita per l’ottima Abeat, una big band guidata da Vito Andrea Morra con grande efficacia e fantasia, una produzione impeccabile e giustamente ambiziosa (basti pensare al numero di straordinari musicisti presenti nel disco). La Big Band del Pentagramma (dall’Accademia di musica pugliese Il Pentagramma) si esibisce in dieci brani suddivisi tra originali e standard (tra le migliori Body and soul di Johnny Green e ‘Round midnight di Thelonious Monk), mantenendo sempre alta la tensione, anche grazie alla scelta oculata degli arrangiamenti (davvero importantissimi nell’economia dell’album) e ad interventi solistici di grande qualità (basti citare il sax di Mike Rubin in Offshore o il flauto di Aldo Di Caterino in G.G. Swing). Un viaggio nel passato ricchissimo, figlio tanto della voglia di omaggiare le Big Band degli anni ’30 quanto di provare a proiettare l’ombra lunga della storia nell’epoca contemporanea. (Luigi Cattaneo)

HELICON, The broken crown (singolo 2025)



Un sussurro prima della fine.

La rabbia, l'impotenza e il rimpianto di chi ha visto troppe vite spegnersi senza poterle salvare.

Una corona incrinata sulla fronte di un bambino: il potere si sgretola, la gloria marcisce.
Rimane solo il vuoto, scavato dall’avidità.

La guerra, teatro di un dolore intimo e universale, prende la forma di una ballad dalle sembianze di un'intro: secondo Jung, il diavolo tortura le anime mantenendole in attesa.

Qui, siamo nel respiro in cui la crepa fa da preludio alla frattura.

L'intensità dei Muse e la drammaticità dei Radiohead sono il terreno fertile in cui il nuovo singolo degli Helikon, The broken crown, germoglia.

Un canto romantico, ermetico e carico di pathos che aspetta i primi petali.


Ascolta The broken crown su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=QhhVvS2WMH8

O sulla tua piattaforma preferita qui https://ffm.to/helikon-thebrokencrown


Gli Helikon, band italiana nata nell'estate del 2016, hanno da sempre avuto una forte inclinazione verso il thrash e l'heavy metal. Fin dagli esordi, la band ha intrapreso un percorso di crescita artistica, collaborando con Eagle Booking e ottenendo la possibilità di esibirsi accanto a band di fama internazionale come Rhapsody of Fire, Seventh Wonder, Manilla Road, Onkel Tom, In.Si.Dia, Picture, Furor Gallico. Dal 2019 al 2023, la band ha collaborato con Cerberus Booking e Ad Noctem Records, rafforzando ulteriormente la sua presenza nel panorama musicale. Oggi, gli Helikon lavorano con Sorry Mom!, continuando a spingersi oltre i propri limiti creativi e a sperimentare con nuove sonorità e tematiche. La loro determinazione e la loro passione li hanno portati a diventare una delle band più interessanti del panorama metal italiano.

The broken crown è il quarto singolo pubblicato nel 2025, dopo Deception war, Throne e Star's end.

lunedì 24 novembre 2025

IL SEGNO DEL COMANDO, Sublimazione - Live (2025)

 


Live album celebrativo per i liguri Il Segno del Comando, che reputo da anni la migliore tra le band progressive rock italiane contemporanee per qualità e continuità artistica. Sublimazione, registrato il 31 gennaio del 2025 allo spazio Webo di Pesaro, vede la band di Diego Banchero (basso) presentare il nuovo batterista, Paolo Serboli, ai quali vanno aggiunti i nomi storici della formazione, Davide Bruzzi (chitarra, tastiere), Roberto Lucanato (chitarra), Riccardo Morello (voce) e Beppi Menozzi (tastiere). L’attacco di Il Domenicano bianco è esplicativo della trascinante forza che ha dal vivo il gruppo, che nella prima parte della scaletta si sofferma sulle recenti e ottime produzioni, con brani come Nel labirinto spirituale e La bianca strada, eseguite con grande perizia. Le oscure trame di La taverna dell’angelo e Il segno del comando ci conducono con impeto agli esordi della band, mentre le tre bonus track presenti, Il mio nome è Menzogna, Missa Nigra e Il calice dell’oblio sono state registrate il 30 ottobre del 2022 in Olanda (con ancora Fernando Cherchi alla batteria), una corposa sezione che chiude idealmente il cerchio di questi primi 30 anni di pura magia. (Luigi Cattaneo)

giovedì 20 novembre 2025

MĀYĀ, Artificio Fantastico (2025)

 

Interessante debutto per i Māyā, band anconetana formata da Michele Alessandrini (batteria, già con Lush Rimbaud e Heat Fandango), Francesco Balducci (chitarra) e David Cavalloro (basso, anche lui ex Lush Rimbaud), un trio nato dalla comune passione per atmosfere filmiche e suoni globali, elementi che ritroviamo in questo Artificio fantastico. Il crossover di influenze fa dell’album un racconto piuttosto suggestivo ed evocativo, tra post, psichedelia, indie e world, il tutto mescolato con cura da una band nuova ma esperta, in cui troviamo richiami tanto agli americani Khruangbin che ai maestri Calexico. British Columbia apre il disco subito in maniera esotica, seguito dal clima morbido di Calypso Paulo, confermato da brani come Tristeza e Steaming hot. Il raffinato groove di Cristina G., il dub di Rainforest drop e la briosa Māyā Manifesto sono altri momenti ben sviluppati di un’opera prima fortemente immaginifica. (Luigi Cattaneo)

Full Album



martedì 11 novembre 2025

KARIMA, Canta Autori (2025)

 

Interessante omaggio ad alcuni grandi autori italiani da parte di Karima, tributo in cui si percepisce il rispetto dell’interprete verso certi mostri sacri come Dalla o De Gregori, ma anche la volontà di personalizzarli. Con lei troviamo Piero Frassi al piano, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria, ottimi nel regalare un lavoro raffinato ed espressivo, che parte ovviamente dalla canzone d’autore ma finisce per sposare territori jazz, soul e black, generi su cui si muove sicura la voce di Karima, che spiega così la genesi del disco. Questo progetto vuole raccontare un pezzo di storia della musica italiana, rispettando le melodie per cui siamo famosi nel mondo, ma senza rinunciare alle venature black in cui mi sento a casa. Il pubblico mi ha spesso chiesto, dopo i concerti, un disco di questo tipo. Così ho deciso di mettermi alla prova. Quando getti il cuore oltre l’ostacolo, arrivi a nuove sfide. E questo disco è una di quelle. Si sviluppano in tal senso brani come Anna verrà di Pino Daniele, Prendila così di Battisti o Buonanotte a te, che vede proprio la partecipazione dell’autore, Fabio Concato, esempi nitidi di un album gradevole in tutto il suo incedere. (Luigi Cattaneo)

Anna e Marco (Video)



sabato 8 novembre 2025

ALECO, Il sistema della vita (2025)

 


Quarto lavoro per Aleco, nome d’arte di Alessandro Carletti Orsini, che insieme ad Andrea Micarelli (co-autore del lavoro) continua nel suo personale percorso di condivisione di ricordi, avvenimenti, luoghi, raccontati attraverso un cantautorato pop leggero e brioso. Il disco, posto all’interno di un libro che ho letto in sede di ascolto, si muove tra malinconia e ironia, caratteristiche che accompagnano da sempre le piacevoli uscite di Aleco.  Curiosa la scelta di aprire l’album con una cover, Un milione di anni fa, delicata sigla di Ryu, il ragazzo delle caverne, cartone animato di inizio anni ’70, prima di Guance rosse e Cuore di seta, dove troviamo Alessandro accompagnato dalla voce di Nancy Fazzini, oltre che dal violino di Cecilia Grifone nella seconda, probabilmente i due momenti più interessanti dell’opera. Tra alti e bassi Orsini propone l’ennesimo lavoro vivace e gradevole, con un suo trademark definito, fatto di frangenti tenui ed altri maggiormente impegnati, caratteristiche in cui si muove con delle certezze, senza fingere di essere qualcun altro, aspetto che lo rende sincero e credibile. (Luigi Cattaneo)


venerdì 7 novembre 2025

THE REMEDY, You'll never die (singolo 2025)



La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi”, scriveva Cicerone. E se il sogno dell’immortalità del corpo rimane un’utopia, la vera eternità è custodita nella memoria di chi ci ha amato. You’ll Never Die, il nuovo singolo dei The Remedy, affronta il tema universale della morte con uno sguardo inedito: non come fine assoluta, ma come trasformazione, come continuità nel ricordo e nella speranza.

Il testo mette in scena un dialogo immaginario tra la vita e la morte, due voci in contrasto che incarnano, da un lato, la tentazione della resa, della depressione e della negatività, e dall’altro la fiamma ostinata della speranza, capace di resistere fino all’ultimo respiro. Nemmeno la Nera Signora può essere talmente tenebrosa da impedirci di sorriderle: “Why do you smile at your death? / You will swim into the deep sea with no more pain, your spirit won’t disappear because you'll never die”. Se chi resta conserva di noi un ricordo luminoso, allora il nostro spirito continua a vivere, libero dal dolore, eterno come le onde di un mare profondo.

You’ll Never Die pesca a piene mani dai granitici Pantera, ma è arricchito da ritmiche intricate e aperture melodiche che danno respiro al brano. La voce si espande su registri diversi, aggiungendo carattere e una profondità sfaccettata che amplificano la forza del messaggio: neanche la morte è la fine di tutto.


Ascolta You'll never die su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=vo4cKpui_vI


The Remedy nascono nel 2021 nelle nebbiose terre alessandrine, un periodo segnato da pandemie, crisi sociali e un rinnovato bisogno di ribellione. La band è il frutto dell’incontro tra cinque musicisti provenienti da esperienze differenti: Andrea “Rust” (Generical Disorder, Matermachina, Sylpheed, Infection Code) ed Enrico “Jack” (Sunset Shadows, Snakes, Black Ram, Sylpheed) alle chitarre, Andrea Moretti (Hellterror League, A Thousand Winters, Animhate) al basso, Ale “The Sword” (Dr. Cyclops) alla batteria e la voce di “Fenis” Ilenia (Lucky Star, Sylpheed).

Dopo l’uscita di Andrea per motivi lavorativi, la band trova in Daniele “Dany” un degno sostituto con il quale continuare a scrivere materiale nuovo.

Difficile racchiudere i The Remedy in una sola etichetta: il loro suono non è solo classic, heavy, prog o death, ma un ibrido che attinge a tutti questi mondi per creare qualcosa di personale e imprevedibile. Tra throaty screaming e clean vocals, aperture melodiche e groovy e tempi dispari, la band costruisce un’identità sonora che sfugge alle catalogazioni rigide, ma trova coerenza in arrangiamenti ricercati e ambientazioni non scontate, che richiedono un ascolto curioso e senza preconcetti: come la band stessa dice, “alla fine per tutto c'è un rimedio”.


ALELOI, It smells funny (2025)

 



Esordio per il bassista Alessandro Loi, autore con It smells funny di un lavoro decisamente variopinto e curioso, complici alcuni musicisti davvero ottimi come Gigi Rivetti (piano, da due decenni con gli Statuto), Alberto Borio (trombone, membro dei Fratelli Lambretta Ska Jazz), Simone Garino (sax) e Giulio Arfinengo (batteria), riuniti sotto il monicker Toxic Jazz Factory. Jazz, soul e R&B si inseguono all’interno di un disco influenzato da Horace Silver, The Jazz Messengers e Return to Forever, espressione schietta di un album che parte subito in quarta con The throne room, brano ricchissimo di groove e freschezza. Ci sono gli anni ’70 del genere in questo debutto, seppure non c’è uno sguardo passatista sulla materia, basti ascoltare l’ottima Luna storta, dove il feeling del quintetto incontra la tromba di Fabrizio Bosso, ma anche Novembre, ben costruita da Loi e la band insieme al chitarrista Alessandro Di Virgilio, e The Shepherd’s march, che vede la partecipazione dei Fratelli Lambretta e di Paolo Bonfanti alla chitarra. Un primo passo a proprio nome scorrevole e sincero per Loi, la cui dimensione reale, anche a giudicare dalle trame di It smells funny, pare quella del concerto, occasione dove probabilmente le composizioni dell’album possono davvero spiccare il volo. (Luigi Cattaneo)  


sabato 1 novembre 2025

WODA WODA, Lady Mazikeen (singolo 2025)



Cosa accadrebbe se Lucifer decidesse di fuggire dall’Inferno e la sua inseparabile amica Mazikeen lo seguisse sulla Terra? Da questa domanda prende vita Lady Mazikeen, il nuovo singolo dei Woda Woda, un brano hard’n’heavy dal sound distorto, desertico e rovente.

Ispirata alla celebre serie TV Lucifer, la canzone porta al centro la figura di Mazikeen, leader dei demoni Lilim e fedele compagna di squadra del Re dell’Inferno. Dopo millenni passati tra torture e fiamme, Maze sceglie di prendersi una “vacanza” dal dolore, ritrovandosi immersa in un’esperienza terribilmente umana. Un personaggio affascinante e contraddittorio che, dietro la corazza infernale, lascia gradualmente intravedere fragilità, desideri e un’umanità inattesa: “sogna stelle volando in basso”, rinchiusa nella sua “gabbia di metallo” dove “la mente fugge dall’anima” che vorrebbe finalmente possedere.
Il brano, con le sue chitarre ruvide e incandescenti, richiama vagamente il riff portante della sigla della serie TV, quasi fosse una dichiarazione d’amore senza mezzi termini alla musa ispiratrice della band. Lo stesso accade nel 
videoclip, che segue Mazikeen nei suoi pensieri e nel suo tormento, restituendo un viaggio visivo tanto oscuro quanto ipnotico.
Con Lady Mazikeen, i Woda Woda celebrano un personaggio iconico, la domanda quindi nasce spontanea: a chi sarà dedicato il prossimo brano?


Guarda il lyric video di Lady Mazikeen qui https://www.youtube.com/watch?v=Z1V9E8PHIBM

Ascolta Lady Mazikeen sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/wodawoda-ladymazikeen


Dopo millenni di fede e vanità, 5 “angeli caduti” trovarono la loro dimora a Little Plug.
Correva l’anno 2020 D.C. o meglio conosciuto come l’anno 0 D.C.
Il nome della loro “Legione” (WODA WODA) simboleggia ed invoca due volte l’alter ego del fuoco e si presentano al mondo con il brano Medusa, seguito da Portando la pelle a casa e nel 2021 con Divano giallo.
La redenzione di Lucifer, Leviathan, Samael, Asmodeus e Behemoth, questi i componenti della band, apre le porte alla conoscenza dell’umanità nell’anno 2022 D.C con We are biker guys e l’anno successivo con P.U.B. Prendimi usami e buttami.
Nell’anno 2024 D.C terminano la loro “caduta” con Sesso & Vino e con Daisy.
Ma ciò che accade nell’anno 2025 D.C (anno 5 D.C.) apre l’era verso la conoscenza, nasce una nuova prospettiva, rivoluzionaria, che sfida tutto ciò che il mondo ha sempre creduto.
Ecco il vero volto di chi è stato dipinto come nemico ma in realtà è “Il portatore di luce” e non di tenebra.
Il 13 giugno 2025 D.C (anno 5 D.C.) il mondo scopre tracce come Veleno (Lucifer 1.8) e l'ultimissimo Lady Mazikeen e mai come oggi, è pronto a conoscere il lato non oscuro dell’Inferno.


EGO DIVIDED, Reflections (singolo 2025)



Gli Ego Divided condividono le loro Reflections in questo nuovo singolo, un brano che affonda le radici nel prog-death di Atheist, Beyond Creation ed Edge of Sanity.

Il pezzo integra vocalità estreme e clean che seguono le geometrie intricate dello strumentale: il tema è scomodo da affrontare, allora usiamo tutti i linguaggi possibili per ragionarci su.
Reflections mette a nudo l’ipocrisia di una società che sacrifica il vero valore umano sull’altare del denaro e dell’immagine. La nuova normalità è fatta di compromessi, corpi svenduti e maschere sociali, per cui è meglio essere cauti: “Appearances are often deceiving / Sheeps, in reality, are bloodthirsty wolves”. Essere disposti a tutto per arricchirsi è il vero valore oppure è questo il motivo per cui affoghiamo nel fango?
Ma la verità, prima o poi, emerge sempre e quando accadrà, non serviranno più scuse: oggi semplicità e autenticità sono sottovalutate, ma sono queste le caratteristiche che durano e possono quindi lasciare un segno indelebile nel tempo. Le maschere cadono sempre.


Ascolta Reflections su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=npCX2psQKCc&ab_channel=EgoDivided-Topic

Oppure sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/egodivided-reflections


Gli Ego Divided nascono nel 2005 dall’idea dei chitarristi Massimo Masi e Alberto Zimone, inizialmente come progetto di cover band. Con il tempo, la formazione evolve e comincia a lavorare su brani originali, trovando nel 2012 una svolta con l’arrivo del vocalist Mauro Tagliavia, autore di testi profondi e intensi.
Dopo una prima fase di difficoltà che interrompe le registrazioni dell’album d’esordio, la band torna più determinata che mai: nel 2018 entrano nella line-up Elio Lao (batteria) e Alessio Lopes (basso), spingendo il gruppo verso nuove energie creative che culminano nel 2024 con l’uscita del debut album, disponibile su tutte le principali piattaforme digitali.
Nel 2024, con l’ingresso del batterista Phil Spinelli (Tol Morwen), la band pubblica il singolo Totally Blind. Nel 2025, dopo le registrazioni di Reflections, avviene un nuovo cambio di formazione: entra Manfredi Mansueto (State of Neptune) alla batteria, mentre Ermanno Siino prende il posto di Alberto Zimone alla chitarra, consolidando così il nuovo assetto degli Ego Divided.


STEFANO ZENI, Avalon Songs (2024)

 


Terzo lavoro da solista per il violinista Stefano Zeni, che torna a proporre qualcosa di nuovo con Avalon Songs, album registrato nel 2023 insieme a Bruno Marini (sax), Marco Arienti (contrabbasso) e Alberto Olivieri (batteria). L’inconsueto connubio tra violino e sax produce un disco fortemente suggestivo e personale, quasi un concept visti i riferimenti ai cavalieri della tavola rotonda di Re Artù, resi ancora più accentuati dalle note e dalle raffigurazioni presenti nella versione Cd in mio possesso. Tra pizzicato e uso dell’archetto, Zeni costruisce otto trame intricate ed eleganti, dove le improvvisazioni si sposano con il rigore, merito anche della registrazione live in studio, senza ritocchi e successive manipolazioni. Certamente il riferimento più importante pare essere l’arte di Jean Luc Ponty, ma Zeni ha l’esperienza per sapersi smarcare e creare una propria visione, aspetto preponderante dell’ennesimo interessante episodio firmato Caligola Records. (Luigi Cattaneo)