Attivi dal 2012, gli
Eveline’s Dust in questi anni si sono distinti per un approccio moderno alla
materia progressive, guardando spesso con curiosità al mondo di Porcupine Tree
e, più in generale, a Steven Wilson. Non fa eccezione l’ultimo omonimo lavoro,
il quarto per l’esattezza, un racconto corposo quello fatto da Nicola Pedreschi
(voce, tastiere), Lorenzo Gherarducci (chitarra), Marco Carloni (basso) e
Angelo Carmignani (batteria), che oramai sono una band rodata e matura, capace
all’interno della forma canzone di sviluppare soluzioni personali estremamente
rifinite. L’atmosfera malinconica di Rising 2 apre il disco, prima
dell’elegante Eveline e dell’intensa Here there nowhere. Più
strutturata Returning somewhere, che mantiene comunque la forte
comunicatività che contraddistingue da sempre la proposta del gruppo, mentre Grace
the sound prima e Crawl successivamente sanno essere immaginifiche e
affascinanti. Le conclusive Void (dove troviamo la voce di Lara Billie
Moretto) e Better lie bitter life confermano la forza delle idee di
questo ritorno. (Luigi Cattaneo)
Eveline (Video)
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